Audemars Piguet Royal Oak Offshore: La Storia Di “The Beast”

DATA
12 Febbraio 2025
CONDIVIDI SU
Facebook
WhatsApp

tabella dei contenuti

La storia dell’Audemars Piguet Royal Oak è largamente conosciuta. Fin dalla sua presentazione nel 1972, quando il design innovativo di Gerald Genta sconvolse il mondo delle lancette, l’orologio divenne per molti appassionati un’icona e un vero must-have in ogni collezione.

È invece meno nota la storia del “fratello maggiore” del Royal Oak, l’Offshore, presentato per la prima volta nella sua versione cronografica nel 1993 e divenuto rapidamente un punto fisso nelle collezioni AP, superando in popolarità persino i modelli originali.

In questo articolo ripercorreremo la storia dell’Audemars Piguet Royal Oak Offshore, soffermandoci sulle collaborazioni e referenze più interessanti.

Lancio e storia di “The Beast”, l’Audemars Piguet Royal Oak Offshore

Audemars Piguet Royal Oak Offshore Ref 25721st
Audemars Piguet Offshore Ref 25721st – Credits: Monochrome

Il primo modello della linea Offshore di Audemars Piguet venne lanciato nel 1993. Le intenzioni iniziali erano di proporre un orologio speciale in occasione dell’anniversario del Royal Oak e non di creare una linea indipendente. Tuttavia, col passare degli anni, Audemars si rese presto conto del potenziale del modello, capace di soddisfare gusti sempre più variegati grazie a piccoli cambiamenti di colore o di materiale.

Il compito di ripensare un’icona come il Royal Oak — che, al tempo, non era ancora apprezzata quanto lo è oggi — fu affidato a Emmanuel Gueit. Con l’obiettivo di mantenere le stesse proporzioni, pur includendo un calibro cronografico, Gueit dovette riprogettare l’orologio per adattarlo a dimensioni più grandi rispetto al tradizionale Royak Oak.

Per quanto riguarda il calibro, i primi esemplari vennero dotati di un modulo cronografico Dubois-Depraz montato su un calibro automatico JLC 888, il tutto protetto da uno scudo di ferro contro i campi magnetici.

Micheal Schumacher con la sua Limited Edition di Audemars Piguet Offshore
Micheal Schumacher con la sua Limited Edition di Audemars Piguet Offshore – Credits: Hodinkee

Nell’anno del lancio, proprio come accadde nel 1972 per il Royal Oak, l’Offshore fu fortemente criticato: le sue dimensioni, ritenute troppo grandi per i gusti dell’epoca e il design troppo diverso da quello a cui gli appassionati erano abituati, suscitarono non poche polemiche. In particolare, lo stesso Gerald Genta criticò il nuovo modello, sostenendo che la scelta del marchio aveva snaturato l’essenza del modello originale, noto per il profilo di cassa incredibilmente contenuto, reso possibile dal calibro automatico con data più sottile al mondo, il cal. 2121.

Tuttavia, sebbene l’orologio non avesse conquistato appieno la clientela già esistente, suscitò grande interesse tra i potenziali nuovi clienti. In Italia, in particolare, fu subito apprezzata la rottura con il passato e la capacità del modello di assumere look diversi.

Audemars Piguet Royal Oak Offshore Terminator 3
Audemars Piguet Royal Oak Offshore Terminator 3 – Credits: Sotheby’s

Il successo dell’orologio fu alimentato dai testimonial e dalle numerose collaborazioni realizzate nel corso degli anni. In Italia tutto ebbe inizio grazie ad Alberto Tomba, uno degli sciatori più celebri di sempre, che si appassionò rapidamente al modello e divenne per diversi anni uno degli ambasciatori più importanti. Negli anni successivi seguirono ulteriori collaborazioni, sia nel mondo dello sport – con figure come Michael Schumacher e Rubens Barrichello – sia in quello dello spettacolo, dove Arnold Schwarzenegger indossò versioni create appositamente per lui nei suoi iconici film, come Terminator.

Con il tempo, divenuto un orologio amatissimo dai collezionisti, l’Offshore iniziò ad essere identificato con un soprannome: “The Beast”, in riferimento alle sue dimensioni superiori alla media degli orologi della collezione.

Le diverse configurazioni di Audemars Piguet Offshore negli anni

Audemars Piguet Royal Oak Offshore Diamond Set
Audemars Piguet Royal Oak Offshore Diamond Set

Nel corso degli anni, il modello Offshore ha riscosso un grande successo, spingendo il marchio a sperimentare alternative ai modelli cronografici, grazie ad una costruzione della cassa che ha permesso di realizzare soluzioni impensabili con altri orologi.

Uno dei modelli più apprezzati è senz’altro il Diver, presentato nel 2010, che rappresentava, per la prima volta, un orologio sportivo del marchio, perfetto anche per le immersioni. Rispetto al classico Royal Oak 5402, resistente all’acqua fino a 100 metri, questa moderna interpretazione offre una resistenza fino a 300 metri, rendendolo decisamente più adatto ad un uso sportivo.

Audemars Piguet Royal Oak Offshore Diver
Audemars Piguet Royal Oak Offshore Diver

La collezione ha accolto anche modelli Offshore “solo tempo”, inizialmente pensati per il pubblico femminile e, successivamente, anche per quello maschile. Pur essendo, a mio avviso, il modello che apprezzo meno, esso incontra i gusti di chi desidera un orologio dal forte impatto visivo, con una presenza al polso notevolmente, superiore rispetto alla famiglia Royal Oak.

Audemars Piguet Royal Oak Offshore Solo Tempo
Audemars Piguet Royal Oak Offshore Solo Tempo

A mio avviso, gli esperimenti più riusciti sono senz’altro rappresentati dalle Grandi Complicazioni, prodotte in pochissimi esemplari nel corso degli anni e spesso arricchite dall’impiego di materiali inusuali, come la ceramica. Le configurazioni sono state molto diverse nel tempo, ma se ci soffermiamo su quella attualmente in catalogo – la Ref. 26582CB.OO.A010CA.01 – notiamo quanto siano incredibili questi segnatempo.

Audemars Piguet Royal Oak Offshore Grande Complicazione

Infatti, essi sono caratterizzati da un calendario perpetuo abbinato ad un cronografo rattrappante e ad una ripetizione minuti. Il prezzo di questa straordinaria complicazione è naturalmente elevato; essendo destinata a una clientela d’élite, ogni esemplare venduto sul mercato raggiunge successivamente valori decisamente superiori.

Conclusione

Sebbene spesso l’Offshore non goda dello stesso prestigio della collezione Royal Oak classica, ritengo che i modelli Offshore abbiano un fascino davvero fuori dall’ordinario. Essi incontrano i gusti di una larga fetta di mercato, alla ricerca di un orologio dalla presenza marcata e dotato di caratteristiche tecniche o di movimento che non si trovano nel “fratello minore”.

Inoltre, è possibile iniziare a collezionare questi modelli di Audemars Piguet a prezzi, tutto sommato, contenuti, spesso inferiori a quelli delle referenze “solo tempo” Royal Oak. A ciò si aggiunge il fatto che, essendo state prodotte diverse edizioni limitate, c’è l’opportunità di creare una collezione tematica ma al contempo ricca e variegata.


Visita il nostro canale Youtube per vivere il meglio del mondo dell’orologeria in prima persona.
Per tutti gli aggiornamenti in tempo reale seguici su Instagram.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

logo iws sito 1
 

REGISTRATI
PER RIMANERE
AGGIORNATO SU
TUTTE LE NOVITà

REGISTRATI IN 60 SECONDI →

ti potrebbe interessare

GUIDE ED
APPROFONDIMENTI

COMPLICAZIONI
E DETTAGLI

@2023 – Italian Watch Spotter. All Rights Reserved. IWS Group S.r.l., Viale dei Lidi 433, 96100, Siracusa (SR) | P.IVA: 02072260892