Nel cuore della Sassonia, tra vallate silenziose dei Monti Metalliferi, la cittadina di Glashütte custodisce una delle più alte espressioni dell’orologeria europea. Qui, da oltre un secolo e mezzo, la misurazione del tempo è diventata un linguaggio tecnico e un patrimonio culturale.

La cittadina di Glashütte
Tra i nomi che ne hanno segnato la storia, Glashütte Original occupa un ruolo centrale: un marchio che ha saputo unire rigore ingegneristico, continuità storica e capacità di innovazione, restando fedele all’essenza della tradizione sassone.
Le Origini: la costruzione di un metodo (1845–1878)
Nel 1845 Ferdinand Adolph Lange fonda la prima manifattura orologiera a Glashütte. Il suo progetto non mira semplicemente a produrre orologi, ma a creare un ecosistema industriale fondato su formazione e autosufficienza. Attorno alla sua realtà nascono laboratori indipendenti dedicati alla realizzazione di specifiche componenti, dando vita a un distretto che diventa rapidamente sinonimo di pura eccellenza.

Il laboratorio Glashütte all’inizio del secolo
È in questi anni che prendono forma tutti i codici tecnici che definiranno la “scuola di Glashütte”: platina a tre quarti, bilanciere con viti di compensazione, regolazione di precisione a collo di cigno, decorazioni a “nastro” e a “raggio di sole”, castoni d’oro fissati da viti, e ruote di scappamento dorate. Ogni scelta risponde a un’esigenza meccanica concreta: stabilità, durata, efficienza. Nulla è lasciato al caso.
La fondazione, nel 1878, della Scuola Tedesca di Orologeria segna la maturità del distretto. L’istituto codifica procedure, strumenti e misurazioni, formando generazioni di artigiani che nei decenni successivi manterranno intatta la reputazione del nome Glashütte.


A destra: La “Scuola Tedesca di Orologeria”, 1880, Glashütte.
Continuità durante la DDR: la stagione della GUB (1951–1985)
Dopo la Seconda guerra mondiale, la Sassonia entra nella sfera della Germania dell’Est. Le manifatture (UROFA – Uhren Rohwerke Fabrik AG e UFAG – Uhrenfabrik AG Glashütte) vengono fuse nel 1951 nella VEB Glashütter Uhrenbetriebe (GUB), una struttura statale incaricata di preservare e razionalizzare la produzione.


L’incisione a mano “UROFA 61 – Wiederaufbau 1. Serie” (UROFA 61 – 1a serie della Rifondazione)
Il contesto politico e le risorse limitate mettono alla prova la tenacia e la fermezza dei cittadini, ma la tradizione tecnica non cessa di esistere: la GUB conserva le competenze meccaniche locali e sviluppa una produzione di calibri robusti, affidabili e tecnicamente coerenti.

Nascono così orologi come la Spezimatic (1965–1979) e la Spezichron (1979–1985), simboli di un’epoca in cui l’industria socialista tenta di mantenere standard elevati pur in un’economia pianificata. Sono segnatempo essenziali, pragmatici, costruiti con rigore e precisione. Dietro l’estetica sobria si nasconde la volontà di non disperdere un sapere accumulato in oltre un secolo di esperienza.


Tutte le configurazioni dello Spezimatic (con varianti anche in cassa oro 18 carati)
La rinascita di una manifattura (1994–2000)
Con la riunificazione tedesca, la GUB viene privatizzata e nel 1994 nasce ufficialmente Glashütte Original. L’azienda eredita archivi, macchinari e, soprattutto, competenze. L’obiettivo è chiaro: restituire all’orologeria tedesca il suo posto accanto all’eccellenza svizzera.

Il laboratorio Glashütte con la guida di Alfred Helwig
Nel 1995 la maison presenta il primo tourbillon volante da polso dei tempi moderni, omaggio all’invenzione di Alfred Helwig, figura chiave della scuola sassone. L’anno segna il ritorno della complessità meccanica come espressione di maestria.


Alfred Helwig e i suoi studenti intenti a sviluppare la complicazione più elaborata mai espressa dall’arte orologiera: il tourbillon
Nel 1997 arriva il Senator Panorama date Moon Phase, primo modello a introdurre la grande data panoramica (Panorama date), oggi tratto distintivo del marchio. Questa complicazione, con due dischi coassiali su livelli differenti, testimonia l’attenzione di Glashütte Original alla leggibilità e alla sintesi formale.
Nel 2000 invece l’acquisizione da parte del Swatch Group garantisce nuove risorse e un’infrastruttura industriale solida, senza intaccare l’indipendenza tecnica della manifattura.
Lo spirito d’innovazione: dalla collezione Pano ai calibri 37 (2001–2015)
Il nuovo millennio si apre con la presentazione del PanoRetroGraph (2001), seguito dal PanoGraph (2002). Questi modelli inaugurano la collezione Pano, caratterizzata da un quadrante asimmetrico e da complicazioni sviluppate internamente. Il disegno riflette la logica della costruzione: ogni indicazione è collocata secondo la geometria del movimento sottostante, in un equilibrio tra funzionalità e armonia visiva.
Nello stesso periodo viene istituita la Scuola di Orologeria Alfred Helwig, che forma giovani maestri e garantisce continuità alla tradizione artigianale.
Nel 2014 debutta il Senator Chronograph Panorama Date con il nuovo calibro 37-01, un cronografo flyback con ruota a colonne e riserva di carica di 70 ore. Interamente progettato e prodotto in-house, rappresenta la capacità della manifattura di sviluppare meccaniche complesse secondo criteri di razionalità ingegneristica.

Il Senator Chronograph Panorama Date
L’anno successivo il calibro 37-02 arricchisce la collezione Seventies, reinterpretando in chiave moderna il design sportivo degli anni Settanta. Parallelamente, il SeaQ, diver certificato DIN/ISO ispirato al modello Spezimatic del 1969, consolida la presenza del marchio nel segmento sportivo di alta gamma.

Il SeaQ ispirato al Spezimatic del 1969
La manifattura oggi: la precisione come elemento identitario
Oggi Glashütte Original produce internamente circa il 95% delle componenti dei propri orologi, un livello di integrazione raro anche nell’orologeria svizzera. Ogni componente, dal bilanciere alle platine, viene lavorato, decorato e assemblato in loco. Le superfici presentano le Côtes de Glashütte, le viti azzurrate, le incisioni a mano e le lucidature a specchio tipiche della tradizione sassone.
Questa indipendenza produttiva consente un controllo totale sulla qualità e un’attenzione al dettaglio che si percepisce in ogni modello. Il risultato non è solo tecnico, ma estetico: un equilibrio tra rigore tedesco e finezza artigianale che definisce un linguaggio stilistico riconoscibile e coerente.
L’alternativa silenziosa allo Swiss Made
Laddove l’orologeria elvetica celebra la tradizione e il lusso silenzioso, quella sassone ricerca invece armonia nella logica costruttiva e nella trasparenza meccanica, trasformando la precisione in un linguaggio estetico.
Nel panorama dell’alta orologeria contemporanea, la maison rimane un esempio raro di continuità e autenticità: un marchio che evolve con misura, senza mai smarrire le proprie radici. Glashütte Original continua a scandire il tempo secondo i principi di rigore, equilibrio e sobrietà che hanno reso la città di Glashütte un luogo leggendario.
In ogni creazione firmata Glashütte Original, il tempo non è soltanto segnato: è costruito, regolato e rifinito con la pazienza di chi considera la meccanica una forma d’arte.
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