Gianni Agnelli: Uomo di Polso e di… Orologi Sul Polsino!

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05 Luglio 2024
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Gianni Agnelli, conosciuto affettuosamente come “L’Avvocato”, non era solo un gigante dell’industria automobilistica, ma anche un simbolo di eleganza e raffinatezza. La sua capacità di fondere il mondo degli affari con uno stile personale inimitabile, lo ha reso una figura di spicco, ammirata e imitata in tutto il mondo. Agnelli ha trasformato la moda maschile con la stessa disinvoltura con cui ha guidato la Fiat attraverso decenni di successi e sfide.

Grande cultore del concetto “Made in Italy”, aveva sempre lo sguardo rivolto oltreoceano da cui, a detta sua, si poteva imparare molto. Si poteva dedurre dai suoi stretti rapporti intrattenuti con personalità di spicco come J. F. Kennedy o Henry Kissinger.

Con la sua figura slanciata, i capelli argentati e uno charme innato, ha fatto dell’eleganza un marchio distintivo. I suoi abiti sartoriali, spesso caratterizzati da dettagli unici come l’orologio sopra il polsino della camicia, sono diventati il simbolo di un’eleganza sobria, ma audace.

Ma è proprio di quegli orologi sul polsino che oggi tratteremo. Essi evidenziavano la sua attenzione per i dettagli, nulla era mai lasciato al caso. Alcuni definiscono questo suo segno distintivo come una caduta di stile, una “cafonata” atta a mettere in mostra i pezzi di alta orologeria che abbinava ai suoi abiti, ma lui un uomo pragmatico qual era, indossava gli orologi in questo modo per evitare che il bordo della camicia si consumasse.

Di seguito parleremo soltanto di alcuni degli innumerevoli orologi che possedeva, catturati in fotografie dove lo ritraevano impegnato in conversazioni, hobby, famiglia, lavoro; ci sono alcune leggende che aleggiano su un suo raro Rolex Cosmograph Daytona ref. 6263, fotografato al suo polso mentre era al timone della sua “Agneta”, ma tali fotografie sono ad oggi introvabili, dunque rimane il mistero…

Omega Seamaster 600 Ploprof

Orologio robusto, adatto alle grandi profondità, questo diver di Omega fa la sua apparizione in listino nei primi anni ’70 per adattarsi alle necessità di chi praticava attività subacquee, molto diffuse in quegli anni di esplorazione marina. Con una cassa in acciaio dalle dimensioni di 55 x 48 mm, l’Omega Ploprof (Professional Plongeur), garantiva un’impermeabilità di 600 m, una perfetta leggibilità grazie agli indici e sfere luminescenti al trizio. Una particolarità di questo modello è la posizione della corona a sinistra, a ore 9: essa lascia spazio ad un pulsante rosso, utile allo sblocco e direzionamento della ghiera girevole.

omega ploprof uno degli orologi di gianni agnelli
Omega Seamaster 600 Ploprof 1970. Credits: Orologi di Classe

Indossato dall’Avvocato, spesso anche su abiti sartoriali, questo magnifico segnatempo sportivo si faceva notare per le sue dimensioni. Certamente vi chiederete come sia possibile indossare un orologio subacqueo professionale su abiti eleganti. Ebbene, il suo charme giustificava incredibilmente questa mescolanza di stili, rappresentando l’approccio non convenzionale e innovativo di Agnelli alla moda e agli accessori​.

omega ploprof al polso di gianni agnelli
Gianni Agnelli mentre indossa l’Omega Seamaster 600 “Ploprof”.

Hamilton Pulsar P2

Come abbiamo già anticipato, Gianni era un grande amante dell’innovazione e, oltre a dimostrarlo in campo professionale con la Fiat, lo dimostrava innanzitutto sul suo abbigliamento, indossando un “orologio-computer” che è stato una pietra miliare in campo tecnologico e orologiero. Stiamo parlando dell’Hamilton Pulsar P2, il primo orologio con fattezze da “calcolatore elettronico” con schermo a Dot Led (diodi emettitori di luce). La sua precisione era garantita da un movimento al quarzo (il 9150) sviluppato appositamente da un’azienda specializzata in elettronica.

gianni agnelli con al polso hamilton pulsar 2
Gianni Agnelli mentre indossa l’Hamilton Pulsar P2. Credits: Sugo

Grazie al suo peso notevole, il Pulsar P2 si faceva sentire al polso, infatti, la cassa veniva realizzata in acciaio pieno per garantire robustezza al suo delicato cuore elettronico. Un Hamilton Pulsar P2 all’epoca, costava 10$ in più di un Rolex Submariner ovvero 395$!

hamilton pulsar 2
Hamilton Pulsar P2

Il funzionamento dell’orologio era molto semplice, bastava premere il tasto di comando situato sul lato destro dell’orologio per far apparire l’ora per qualche secondo, mentre se si teneva premuto, l’ora scompariva e al suo posto comparivano i secondi.

Patek Philippe World Time

L’avvocato era certamente invidiato per il suo fascino, per la sua influenza e per il suo stile, ma soprattutto dagli “orologiofili” in particolare per un’opera d’arte al suo polso, il suo Patek Philippe World Time ref. 1415HU.

Gianni agnelli con al polso un Patek Philippe World Time ref. 1415HU
Gianni Agnelli mentre indossa il Patek Philippe World Time ref. 1415HU

Uno degli orologi più iconici, estremamente raro, prodotto in pochissimi esemplari che, se acquistato, ti consente di entrare di diritto nel Valhalla degli Dei orologieri.

Prodotto a partire dagli anni ’30, la Ref. 1415HU è uno dei primi orologi al mondo a presentare la funzione “World Time”, sviluppata da Louis Cottier. Questo meccanismo consente, simultaneamente, di leggere l’ora in diverse città del mondo, grazie a un disco rotante che mostra i nomi di 41 città.

È dotato di un movimento meccanico a carica manuale, il calibro 12-120 HU. Questo movimento è noto per la sua precisione e affidabilità; la cassa è solitamente realizzata in oro giallo, ma esistono anche versioni in oro rosa e platino. La cassa ha un diametro di circa 31 mm, che può sembrare piccolo secondo gli standard moderni, ma era una dimensione comune per l’epoca.

Patek Philippe World Time ref. 1415HU. Credits: Patek Philippe

Il quadrante è decorato con smalto “cloisonné”, una tecnica artistica che aggiunge valore e bellezza all’orologio, mentre la lunetta è fissa e spesso presenta un design semplice e sobrio, in linea con l’eleganza classica di Patek Philippe.

Audemars Piguet Perpetual Calendar

Nel magnifico cassetto degli orologi di Gianni, non poteva certo mancare un capolavoro della maison elvetica Audemars Piguet; stiamo parlando della ref. 5555BA, un sistema intricato di complicazioni tra cui un calendario perpetuo. E’ uno dei meccanismi più apprezzati e sofisticati, poiché può tenere traccia di giorni, mesi, anni e anche anni bisestili, senza necessità di correzioni manuali.

Gianni Agnelli mentre indossa l’Audemars Piguet Perpetual Calendar ref. 5555BA. Credits: Watch Paparazzi

La cassa dell’orologio è realizzata in oro giallo 18 carati, ciò conferisce all’orologio un aspetto lussuoso e senza tempo, mentre la dimensione è di circa 36 mm, una misura classica che si adatta bene a molte occasioni.

Il quadrante è generalmente bianco o argentato, con indici delle ore applicati in oro. Gli indicatori delle funzioni del calendario perpetuo sono disposti in modo simmetrico e facilmente leggibili. Spesso, il quadrante include anche una fase lunare che aggiunge un tocco di bellezza e funzionalità.

Cartier Couteau

No, non stiamo parlando di un coltellino svizzero prodotto da Cartier, come sicuramente avrete pensato, ma di un orologio da taschino nato agli inizi del XX secolo; montava un movimento a carica manuale prodotto da Jaeger (poi co-fondatore della Jaeger-LeCoultre insieme a David LeCoultre), la cassa era in oro giallo 18k, un diametro di circa 45 mm e uno spessore di soli 4mm, motivo per cui era chiamato “Couteau” (coltello in francese).

Gianni Agnelli mentre indossa il Cartier Couteau

Questo orologio fu donato dal nonno Giovanni Agnelli (ex senatore della Repubblica e fondatore della FIAT), proprio al suo giovane nipote Gianni come cimelio di famiglia. L’avvocato, in seguito, lo fece modificare rendendolo un orologio da polso, saldando delle anse alla cassa e montandogli un cinturino in pelle marrone; si può notare la corona a ore 12 che lo identificava come orologio da taschino. Sublime!

Orfina Porsche Design

E’ risaputo che “il grand viveur” aveva sempre giornate movimentate e la noia non doveva rubare mai un solo minuto della sua vita, dunque rincasava alle ore 20:00 dopo una giornata di lavoro, cenetta leggera e presto a letto per volare chissà dove, l’indomani. Anche durante una qualsiasi domenica, la sua sveglia suonava intorno alle ore 06:00 e dopo una fugace colazione, saliva sul suo elicottero o aereo privato per raggiungere la pista in cui si teneva il Gran Premio di Formula 1 e tifare Ferrari e magari scambiare due chiacchiere con tecnici e manager del team.

Essendo un giorno dedicato alle sue passioni, in particolare allo sport, indossando un outfit dedicato, abbinava al suo polso un Orfina Porsche Design Chronograph, giusto per rimanere in tema “racing”… oppure per cronometrare i tempi delle Ferrari. E’ molto probabile.

Gianni Agnelli mentre indossa un Orfina PDC.

Un cronografo sportivo disponibile sia in acciaio inossidabile naturale che con un rivestimento scuro, spesso indicato come PVD anche se in realtà utilizza un processo di passivazione o un rivestimento più spesso e meno durevole.

Utilizza un movimento cronografico automatico Valjoux 7750. Il quadrante presenta il logo stilizzato di Porsche Design e spesso un anello dei minuti arancione per il cronografo, con una lancetta centrale bianca “stick-and-ball“.

Conclusioni

Oltre ad amare gli orologi sul polsino come simbolo indiscusso di stile e innovazione, non disdegnava certamente le automobili sportive con le quali sfrecciava per le strade di Torino, incurante dei limiti di velocità!

Vi lascio con un aneddoto. Su una delle sue Ferrari, personalizzate da lui (una Ferrari 375 America Pininfarina), era stato montato appositamente un orologio Jaeger con il quale cronometrava i tempi e leggeva l’ora. Avete capito bene, aveva fatto montare un cronometro per misurare le prestazioni su strada!

L’orologio Jaeger installato sulla Ferrari personale di Gianni. Credits: Le Monde Edmonde

Insomma, se dici Avvocato, dici “orologio sul polsino”, ma… a quanto pare non solo!


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