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Devo ammettere che ci ho messo un po’ a metter giù queste righe… qualche impegno in più rispetto al solito mi ha portato a procrastinare il racconto di una delle esperienze più epiche che si possano fare nella vita, almeno dal mio punto di vista. Ed è proprio per questo che ringrazierò per sempre Chopard per avermi fatto vivere la leggendaria Mille Miglia, ossia, la gara di auto leggendaria che si tiene nello straordinario territorio italiano.
Quando mi chiesero se avessi voluto partecipare, non avevo ben compreso a cosa stessi andando incontro perché pensavo di dover fare il meccanico, l’assistente o il co-pilota e mai avrei pensato di poter guidare… e ho guidato pure parecchio.
Dopo questa doverosa premessa, non mi rimane che dirvi di allacciare casco e cinture per andare insieme alla scoperta di una delle più incredibili esperienze che mai avrei immaginato di poter fare nella mia vita.
La mia 1000 Miglia
Giovedì 12 giugno 2024.
Sono appena arrivato a Roma con i miei colleghi e trovo il team Chopard pronto ad accoglierci e a prepararci ai due giorni seguenti che mi hanno portato su una Fiat 1100 Zagato degli anni ’50 per partecipare ad una delle corse più storiche ed incredibili al mondo.
Non è finita qui, ci consegnano per i due giorni, un orologio Mille Miglia Classic Chronograph quadrante argenté. Si tratta di un orologio con cronografo che è stato ri-lanciato durante la scorsa edizione di Watches&Wonders con cassa più piccola realizzata in Lucent Steel.
Se proprio devo essere pignolo fino in fondo, si tratta sicuramente di un orologio accattivante ma che, personalmente, trovo più bello nelle sue versioni nera con cinturino in caucciù Dunlop e l’altra con quadrante Burgundy, ma son gusti. E’ un orologio dal sapore vintage, ma con savoir faire dei giorni nostri; una combo che si sposa perfettamente con le proporzioni e l’estetica delle tendenze orologiere di oggi e che omaggia quello che state per leggere.
Per chi non conoscesse la Mille Miglia, si tratta di una gara automobilistica nata nel 1927 con lo scopo di dimostrare che è possibile viaggiare su strade esistenti nel nostro paese a velocità medio elevate, con sicurezza e regolarità. L’obiettivo della corsa era quello di percorrere la distanza, di mille miglia per l’appunto, circa 1600 km, nel minor tempo possibile. Partenza e arrivo a Brescia, giro di boa a Roma.
Il primo aspetto affascinante di questa corsa è che a partecipare sono le auto storiche, di un’altra epoca. Il regolamento prevede che possano gareggiare solo auto che hanno già partecipato alla gara e che sono state prodotte prima del ’57. Quindi, oltre a trattarsi di una gara, siamo di fronte ad un vero è proprio concorso di eleganza, bellezza, muscoli, prestazioni, abilità e team.
Era tutto diverso una volta e per quanto meravigliosa sia un’auto d’epoca, non possiamo di certo affermare che la proporzione sia la stessa sul piano di guida: meno potenza, meno controlli elettronici, anzi, nessuno, meno cinture di sicurezza… insomma, meno tutto, a parte il fascino.
Il secondo aspetto meraviglioso di questa gara risiede in un altro dei suoi obiettivi: quello turistico. Viaggiare al di sopra delle terre della nostra amata Italia è semplicemente meraviglioso.
Da italiano credo di essere il primo a darlo per scontato, ma credetemi che non lo è affatto. È impagabile viaggiare attraverso paesaggi che solo l’Umbria e la Toscana sanno offrire, con le loro colline, i sali e scendi, il sole che prende tonalità spettacolari e che concede sfumature uniche accompagnate da campi di grano, girasoli, prati, e specchi d’acqua.
I viaggi più emozionanti nella mia vita sono stati dei road trip: coast to coast in America, Milano – Pau (Pirenei) per vedere una gara anche qui di auto storiche, sponsorizzata Richard Mille con mio padre, un viaggio in giro per il Portogallo con mia moglie… ma l’Italia è l’Italia.
Uno dei momenti più significativi di questa edizione è stato arrivare a Siena, girare per le viuzze, le coorti, banchi di sopra, banchi di sotto, qualche imprecazione per qualche sfollata in salita ed ecco che sbuchiamo in Piazza del Campo a Siena, dove si tiene lo storico Palio. Ecco, immaginatevi in mezzo alla piazza, alla guida di una macchina di 70 anni fa, assieme ad auto della stessa epoca o antecedenti. Sensazione unica, senza tempo.
Terzo aspetto che mi ha sorpreso è il lato umano, i piloti. Le auto che guidano per partecipare a questa corsa sono tutte d’epoca. Ho chiesto ad alcuni di questi cosa provassero, perché si tratta di piloti che partecipano alla Mille Miglia tutti gli anni. Si, i viaggi, l’Italia, la competizione… Diversi mi hanno risposto la tradizione, la storia, l’autenticità. La Mille Miglia è una gara “bloccata” nel tempo: non si possono guidare auto moderne.
I piloti di allora avevano un altro tipo di aura; per carità, anche oggi un LeClerc, un Hamilton sono idolatrati, ci vuole sicuramente un bel pelo per andare a quelle velocità, ma sembra che per queste persone sia diverso. I rischi e i pericoli che si correvano all’epoca erano superiori.
Anche la Mille Miglia venne cancellata dai calendari per una ventina d’anni per una tragedia, ma ci sono molte storie, anche nelle corse su pista, di Piloti che non ce l’hanno fatta. Ad oggi, fortunatamente, è più raro vedere incidenti mortali.
Per questi piloti partecipare è sentirsi uno di loro, dei piloti dell’epoca, non “barare” con tecnologia e controlli. Gloria, rispetto ed onore per quegli atleti dell’epoca e una sensazione di associazione conferiscono a questa corsa un valore più alto.
Insomma, arrivati a questo punto, come avrete già intuito nei paragrafi precedenti, non posso che dire di essermi divertito ed emozionato come non mai per una delle esperienze che per sempre porterò al mio fianco e che racconterò.
In attesa della prossima edizione, a cui spero nuovamente di poter prendere parte, non mi resta che sperare di avervi fatto in parte vivere questa incredibile avventura, attraverso il mio racconto e agli scatti che siamo riusciti a fare a bordo di un auto unica con dei passaggi altrettanto unici e da togliere il fiato. D’altronde è risaputo… viviamo nel paese più bello del mondo e poterlo scoprire e vivere in questo modo in occasione di una gara così emozionante, non ha prezzo.
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