E’ ufficiale, la prima edizione della Milano Watch Week ha registrato un affluenza da record.
Con oltre 3.000 visitatori presenti, le 21 maison partecipanti hanno accolto appassionati e collezionisti provenienti da 31 differenti Paesi.
Ma per chi di voi non avesse avuto modo di partecipare all’evento, tenutosi presso la prestigiosa terrazza Martini di Milano, ecco un breve recap di come si è svolto e di tutto ciò che ha fatto da contorno a questa prima fantastica ed emozionante edizione.
La prima Milano Watch Week
Nata dal desiderio di rivoluzionare quello che da sempre è stato il concetto della fiera d’orologeria, la Milano Watch Week ha dato l’opportunità, ad appassionati e collezionisti, di entrare in contatto con un mondo altamente esclusivo di segnatempo.
In questa prima edizione, infatti, tenutasi dal 4 al 6 Ottobre, hanno partecipato 21 delle più prestigiose maison indipendenti.
Complice la scelta di una location altamente azzeccata, il 15° e 16° piano della prestigiosa terrazza Martini di Milano, il risultato è stato un evento del tutto singolare e che ha permesso di ammirare orologi da urlo con una vista mozzafiato sulla capitale della moda Italiana.
Dall’attico del 16° piano, era infatti possibile ammirare a 360° la città italiana insieme ad una fantastica MV Agusta che spiccava sulla terrazza. Una due ruote made in Italy ed altamente esclusiva, realizzata con la stessa attenzione con cui vengono creati i più esclusivi segnatempo che abbiamo avuto modo di ammirare all’evento.
Sempre al 16° piano, nella parte interna della terrazza, talks e dibattiti hanno fatto da contorno alla prima edizione della Milano Watch Week, tra cui, per citarne un paio, l’intervento del CEO di Parmigiani Fleurier, Guido Terreni, e il talk “The Art of Being Italian: Between Haute Horologerie and Creative Geniuses”, con l’intervento di Romeo Ferraris, Luca Soprana, Jacopo Corvo, Jacopo Giudici e Michele Mengoli.
Nella giornata di Domenica si è anche tenuta una divertente gara a squadre con la FHH (Fondation Haute Horlogerie) che ha dato modo a tanti appassionati e collezionisti di mettere alla prova tutto il loro sapere del mondo delle lancette.
Sotto al fantastico attico, al 15° piano, era invece presente tutta l’esposizione dei segnatempo da urlo che le differenti maison hanno mostrato al pubblico. Ammetto che, una volta apertasi la porta dell’ascensore del 15° piano, ho subito sentito un brivido dentro di me nel vedere tutti i più importanti marchi indipendenti riuniti nello stesso luogo.
L’emozione è stata sicuramente equiparabile a quando, da bambino, mettendo piede dentro ai negozi di giocattoli, iniziavo a non capire nulla e la mia curiosità andava alla stelle in cerca dei giocatoli nuovi e particolari. D’altronde, come si suol dire, si cresce, ma il bambino che è in noi rimarrà sempre presente cambiando la tipologia di “giocattoli” in grado di farci battere il cuore (anche se, a dirla tutta, gli orologi hanno iniziato farmi battere forte il cuore fin dall’età di 4 anni).
Tornando all’evento, dopo una breve partenti sentimentale che mi ha permesso di riviere l’emozione provata varcando il 15° piano della terrazza Martini, la cosa fantastica è stata quella di dare la possibilità a tutti i collezionisti ed appassionati presenti, di toccare con mano orologi davvero unici.
Le 21 Maison che hanno partecipato, hanno infatti portato un gran numero di modelli dei propri cataloghi, compresi anche quelli più da urlo che, sicuramente, si ha solo un’occasione nella vita per poterli ammirare.
In occasione dell’evento, Czapek ha inoltre presentato una nuova fantastica edizione dell’Antarctique in collaborazione con la Boutique GMT di Milano.
Da MB&F fino a De Bethune (giusto per citare i miei due brand indipendenti preferiti presenti all’evento), sono stati tanti gli orologi che hanno catturato l’attenzione del pubblico e che, per la prima volta, hanno permesso a tutti di entrare realmente in contatto con il fantastico mondo dell’orologeria indipendente.
Una settore delle lancette che, per chi ci segue da tempo, avrà orami capito quanto per me sia estremamente affasciante ed unico. Un modo fuori dagli schemi di concepire orologi ma che (ed è proprio la parte romantica ed affascinate), non rinuncia a quella che è la trazione orologiera che si tramanda dal 700 ad oggi.
Per quanto infatti possano sembrare creazioni futuristiche, tutti questi segnatempo da urlo, partono da concetti storici di orologeria per poi reinterpretarli in chiave modera e con la propria firma. Creazioni che, grazie all’eccellente organizzazione degli spazi della Milano Watch Week, ogni appassionato e collezionista ha potuto tenere con mano e provare al proprio polso.
Dopo tre giorni di fuoco in quello che ritengo essere stato uno degli eventi moderni più interessanti del mondo dell’orologeria, devo dire che la Milano Watch Week è stato un successo. Dimostrazione di ciò è stato l’entusiasmo che si respirava tra gli appassionati e gli occhi increduli e sbalorditi dei partecipanti di fronte ai segnatempo da urlo.
Un’occasione che ha inoltre permesso di scambiare chiacchiere e opinioni sul mondo dell’orologeria in generale e che, per la prima volta da tanto tempo, ha portato quella che ritengo essere la vera passione dietro questo fantastico mondo di ticchettii che scandisce il tempo della vita di ognuno di noi.
Dopo questa fantastica ed emozionante prima edizione, non mi resta che darvi appuntamento alla prossima Milano Watch Week, con la speranza di vedere sempre più marchi ed eventi entusiasmanti collegati alla fiera.
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