Il movimento di un orologio rappresenta il cuore pulsante di ogni segnatempo. È l’ingranaggio complesso e sofisticato che garantisce la misurazione accurata del tempo, unendo tecnica e arte in un equilibrio perfetto.
Ogni appassionato sa che un orologio non è solo un oggetto di design o uno status symbol: è una macchina di alta precisione. E’ anche vero che al giorno d’oggi, il circuito del nostro spazzolino elettrico è più complesso di un movimento meccanico, ma cosa può sostituire quell’indescrivibile ticchettio della lancetta dei secondi o l’incanto di fronte ad un calibro con centinaia di parti meccaniche che si muovono all’unisono?
I calibri sono espressioni tangibili del sapere orologiero e alcuni di questi sono diventati iconici per la loro affidabilità, innovazione e impatto sul settore. In questo articolo esploreremo alcuni dei calibri più conosciuti che hanno fatto la storia e che continuano a influenzare l’industria dell’orologeria contemporanea.
Calibro Piguet 21
Cominciamo questo viaggio tra i movimenti più conosciuti con il calibro Piguet 21, creato da Frédéric Piguet. Si tratta di uno dei movimenti a carica manuale più iconici nella categoria degli ultrapiatti; questo calibro rappresenta un punto di riferimento per l’orologeria svizzera di alta gamma, grazie alla sua combinazione di ingegneria innovativa, precisione e raffinatezza estetica.
Il calibro Piguet 21 è rinomato soprattutto per il suo spessore incredibilmente ridotto, che lo rende uno dei movimenti più sottili mai realizzati. La complessità ingegneristica necessaria per ottenere una tale riduzione delle dimensioni, senza compromettere la precisione, è una testimonianza del livello di abilità di Frédéric Piguet e del suo team di maestri orologiai.
Una delle principali sfide nella creazione del calibro Piguet 21 è stata ridurre al minimo lo spessore del movimento mantenendo al contempo la sua funzionalità e affidabilità. E’ conosciuto anche per essere stato utilizzato da Cartier nel 1904 per dare vita al primo orologio da polso da uomo: il Cartier Santos-Dumont.
Calibro Valjoux 22
Il calibro Valjoux 22 è stato introdotto nel 1917 e prodotto fino agli anni ’70. Durante questi decenni, è stato uno dei movimenti cronografici a carica manuale più apprezzati e montati su orologi di alta qualità. Molti di questi orologi erano progettati per utilizzi professionali, come l’aviazione e le competizioni sportive. La robustezza del movimento lo rendeva ideale per situazioni in cui la precisione era fondamentale, anche in condizioni difficili.
Con una frequenza di 18.000 alternanze\ora e smistamento cronografico tramite ruota a colonne, è molto conosciuto per le sue qualità e per la sua ottima fattura, testimone il fatto di essere stato utilizzato dai grandi marchi di alta orologeria, divenendo una delle icone meccaniche del XX secolo.
Una delle varianti più celebri del Valjoux 22 è la versione con funzione flyback. Questa complicazione permette di resettare e riavviare immediatamente il cronografo con una sola pressione del pulsante reset, senza dover fermare e azzerare manualmente. La funzione flyback era particolarmente apprezzata dai piloti, che potevano così effettuare rapidi calcoli di navigazione durante il volo.
Calibro Valjoux 7750
Il calibro Valjoux 7750 è il movimento cronografico automatico più diffuso al mondo. Introdotto negli anni ’70 da ETA e nato dalla mano del Maestro Edmond Capt., è stato utilizzato da marchi come Heuer, Breitling e IWC. La sua costruzione robusta e la facilità di manutenzione lo rendono la scelta ideale per orologi sportivi e cronografi da uso quotidiano. La versatilità di questo calibro ha dato vita a numerose varianti e personalizzazioni.
Calibro Landeron 39 e 48
Il Landeron 39 è un movimento cronografico a carica manuale sviluppato negli anni ’30 dalla Fabrique d’Ébauches de Fontainemelon (FEF), nota anche come Landeron. È stato uno dei primi movimenti cronografici pregiati ad integrare un sistema di azionamento con ruota a colonne.
Il Landeron 48 è forse il movimento più iconico prodotto dalla Landeron; si tratta di un cronografo a carica manuale con smistamento a camme, secondi cronografici centrali ed un contatore da 30 o 45 minuti. Introdotto nel 1937, è stato utilizzato in un’ampia gamma di cronografi fino agli anni ’70, rendendolo uno dei calibri più diffusi del dopoguerra.
E’ noto per il suo sistema di controllo del cronografo con due pulsanti: il primo per avviare e fermare il cronografo, e il secondo per azzerarlo. Questo movimento affidabile è stato montato su una vasta gamma di orologi come Heuer, Breitling e Gallet, contribuendo alla diffusione dei cronografi meccanici.
Calibro Venus 188
Il calibro Venus rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della storia dell’orologeria meccanica svizzera. Realizzati dalla Venus SA, un’importante manifattura svizzera fondata nel 1923 a Moutier, questi movimenti cronografici si sono distinti per la loro robustezza, precisione e raffinatezza tecnica. La società è stata un punto di riferimento per i cronografi meccanici fino agli anni ’60, quando fu poi assorbita da Valjoux (ora parte di ETA e del gruppo Swatch).
I calibri Venus furono adottati da alcune delle maison più prestigiose come Breitling, Minerva, Universal Genève. Anche molti orologi militari del XX secolo montarono movimenti Venus per la loro affidabilità sul campo di battaglia. Questi calibri erano ideali per il mondo dell’aviazione e per applicazioni militari grazie alla loro precisione e robustezza, oltre alla facilità di applicazione di modifiche per introdurre varie complicazioni.
Negli anni ’60, di fronte alla crescente concorrenza e alla necessità di maggiore produzione in serie, la Venus SA fu acquisita da Valjoux. Alcuni progetti di Venus vennero poi utilizzati e modificati da Valjoux per creare nuovi calibri, come il famoso Valjoux 7750.
Il Venus 188, dal 1966 poi divenuto Valjoux 7730, è uno dei movimenti meccanici più famosi dell’azienda a carica manuale, con smistamento della cronografìa tramite camme. Ha un diametro di 31,58 mm per uno spessore di 6 mm, 17 rubini e 18.000 alternanze\ ora. Tra le sue funzioni, troviamo i secondi cronografici centrali ed un contatore dei minuti cronografici ad ore 3. Famoso è il caso del Breitling Top Time che ha apportato fama e approvazione a questo pregiato movimento.
Calibro Lemania CH27 C12
Il Lemania CH27 C12 è uno dei calibri cronografici più celebri di tutti i tempi. Questo movimento a carica manuale (il numero 27 sta per il diametro ovvero 27mm), deriva direttamente dal Lemania 2310 ed è noto per essere alla base di alcuni dei cronografi più iconici della storia, tra cui l’Omega Speedmaster e il Patek Philippe 5070.
Con il suo bilanciere oscilla a 18.000 alternanze\ora e con lo smistamento della cronografìa, affidato a delle navette ad innesto laterale, questo incredibile calibro è composto da oltre 220 parti con un sistema anti-urto (innovativo all’epoca) Incabloc.
Calibro Omega 321
Il calibro Omega 321 è uno dei movimenti cronografici più celebri e amati nella storia dell’orologeria. Questo movimento a carica manuale, è noto per la sua straordinaria robustezza, precisione e il ruolo fondamentale che ha avuto nei modelli Speedmaster, incluso l’iconico Omega Speedmaster Professional Moonwatch.
Il calibro 321 venne introdotto per la prima volta nel 1946. È basato sul progetto del calibro Lemania CH27 C12, sviluppato dalla Lemania (che faceva parte del gruppo SSIH, predecessore di Swatch Group). Questo movimento fu utilizzato in molti cronografi di prestigio, ma divenne celebre soprattutto grazie alla collaborazione con Omega.
Quando nel 1957 Omega lanciò il primo Speedmaster CK2915, il calibro 321 divenne il cuore pulsante di questo iconico cronografo. Il movimento mantenne la sua presenza negli Speedmaster fino al 1968, quando fu sostituito dal calibro 861.
Una delle caratteristiche più apprezzate del calibro 321 è il suo utilizzo della ruota a colonne, che garantisce un azionamento del cronografo estremamente fluido e preciso. La qualità costruttiva e la resistenza del movimento lo hanno reso ideale per applicazioni professionali e missioni spaziali.
Calibro Zenith El Primero
Lo Zenith El Primero è uno dei calibri cronografici più famosi di sempre. Introdotto nel 1969, è stato il primo movimento cronografico automatico con una frequenza di 36.000 alternanze all’ora (5 Hz). Questo calibro è noto per la sua capacità di misurare intervalli di tempo estremamente precisi ed è stato utilizzato anche da Rolex per il famoso Daytona dal 1988 al 2000. Ancora oggi, El Primero rappresenta un simbolo di innovazione tecnica e prestazioni superiori.
Calibro Beta 21
Il calibro Beta 21 è uno dei movimenti più rivoluzionari nella storia dell’orologeria, noto per essere stato il primo movimento al quarzo svizzero ad essere prodotto in serie e utilizzato in orologi da polso commerciali. Questo movimento rappresenta una pietra miliare nell’industria orologiera e simboleggia l’ingresso della Svizzera nell’era del quarzo, in risposta alla crescente competizione globale nel settore, soprattutto proveniente dal Giappone con il Seiko Astron.
Esso fu sviluppato dal Centre Electronique Horloger (CEH), un consorzio svizzero fondato nel 1962 e composto da 21 importanti aziende orologiere svizzere tra cui Patek Philippe, Rolex, Omega, Piaget, IWC, Longines e altre. L’obiettivo di questo gruppo era affrontare le sfide tecnologiche emergenti e sviluppare un movimento al quarzo competitivo. Il lavoro di ricerca culminò nel 1969 con il lancio del calibro Beta 21, presentato ufficialmente alla Fiera di Basilea nel 1970.
Il calibro Beta 21 rappresentò un’importante innovazione per l’orologeria svizzera, mostrando che l’industria elvetica era in grado di competere con la nuova tecnologia al quarzo. Tuttavia, il movimento aveva alcuni limiti: era relativamente grande e complesso rispetto ai successivi movimenti al quarzo giapponesi, come quelli di Seiko, che si rivelarono più economici e facili da produrre in massa.
Nonostante la sua produzione limitata (solo circa 6000 unità furono realizzate), il calibro Beta 21 fu un precursore delle innovazioni successive e aprì la strada allo sviluppo di movimenti al quarzo più compatti ed efficienti.
Calibro 214
Il calibro 214, introdotto per la prima volta nel Bulova Accutron (Accutron sta per “Accuracy Through Electronic”), è uno dei movimenti più innovativi nella storia dell’orologeria, noto per aver segnato una svolta radicale nei meccanismi di misurazione del tempo. Lanciato nel 1960, questo movimento rappresentò il primo calibro elettronico al mondo e introdusse una precisione senza precedenti, anticipando l’avvento degli orologi al quarzo.
Questo innovativo movimento elettromeccanico è basato su un diapason vibrante per la misurazione del tempo. Il diapason vibra ad una frequenza di 360 Hz, molto più alta rispetto ai 2-5 Hz dei tradizionali movimenti meccanici. Questa elevata frequenza garantisce una maggiore precisione e un movimento della lancetta dei secondi estremamente fluido.
Con uno scarto giornaliero di circa 2 secondi al giorno, esso utilizza un diapason metallico (un piccolo componente a forma di forchetta) che vibra grazie ad un sistema elettromagnetico alimentato da una batteria. Le vibrazioni vengono convertite in un movimento rotatorio tramite un piccolo motore e una ruota di scappamento.
Grazie a questo calibro rivoluzionario, ideato da Max Hetzel, venne dunque sostituito il tradizionale bilanciere oscillante degli orologi meccanici, permettendo una precisione superiore grazie alla frequenza stabile delle vibrazioni. Inoltre, l’utilizzo di componenti elettronici rese il movimento più resistente agli urti e alle variazioni di temperatura rispetto ai tradizionali movimenti meccanici.
Conclusioni
I calibri di orologi non sono semplici meccanismi: sono capolavori di ingegneria e simboli di tradizione, innovazione e passione. Che si tratti di un robusto Omega 321, di un sofisticato Lemania 1873, o di un cronografo leggendario come lo Zenith El Primero, ogni calibro racconta una storia unica. Gli appassionati di orologeria sanno che comprendere un movimento significa apprezzare l’orologio nella sua totalità, dalla bellezza esteriore alla complessità interna.
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