Suzuka, 8 Ottobre 2000
Con il termine “Donten”, il popolo giapponese indica tempo incerto e meteo piuttosto nuvoloso, ma non intende quelle nuvole innocue di passaggio, si riferisce piuttosto alle parenti più grigie e pesanti ricolme di acqua, pronte a rilasciarla violentemente da un momento all’altro.
È l’ultimo giro del penultimo gran premio di un mondiale ricco di tensione. La rabbia, il nervosismo e la speranza sono gli unici sentimenti che tutti (e per tutti intendo i 500 dipendenti del reparto corse Ferrari e i milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo) provano in questo momento.
Nonostante il meteo sull’International Racing Course di Suzuka dica esplicitamente “Donten”, il potente Kura-Okami, Dio della pioggia e della neve giapponese, quasi come fosse anche lui uno di quei “tutti” citati in precedenza, rimane clemente a godersi lo spettacolo dalla cima del monte Fuji senza creare troppo scompiglio in pista.
Schumi non sbaglia nulla, la sua guida è cinica, puntuale, chirurgica. Dopo 21 anni la Ferrari è di nuovo sul tetto del mondo…
Bentrovati cari amici di IWS, oggi vi racconteremo di una delle partnership sport-orologi più incredibili e vincenti della storia, quella tra Michael Schumacher e Omega, ma prima di lanciarci tra numeri di referenza e caratteristiche tecniche, era d’obbligo rendere il giusto omaggio al pilota più forte di tutti i tempi, ripercorrendo la sua prima grande vittoria con la Scuderia Ferrari.
Asciugatevi le lacrime, si parte…
Omega e le sfide
Lo spirito avveniristico e dedito alle sfide della maison lo conosciamo bene, inutile citare gli innumerevoli successi ottenuti negli anni, dal portare il primo orologio sulla Luna fino ad essere, da 90 anni, il cronometrista ufficiale dei Giochi Olimpici.
In buona sostanza, che sia una pista automobilistica, un campo da gioco, il mare aperto, la cima di una montagna o, perché no, la superficie di un pianeta alieno, possiamo senza alcun dubbio constatare come Omega e la sfida, con connotazione di impresa, rappresentino due facce della stessa medaglia.
La partnership con Michael Schumacher
La collaborazione con Michael nasce nel lontano 1996, appena approdato in Ferrari.
Schumi, fresco vincitore di due titoli mondali sulla Benetton di Briatore, è indiscutibilmente, insieme all’altro Michael, quello di Chicago, lo sportivo più famoso del tempo. La Ferrari, scuderia di gran lunga più tifata al mondo, vede in lui il giusto pilota per riportarla alla vittoria ed è così che inizia uno dei matrimoni più belli e proficui della storia dello sport.
Notoriamente inclini a partnership di rilievo e a testimonial illustri, in casa Omega non possono farsi scappare l’occasione di mettere sotto contratto il pilota più famoso seduto sulla monoposto più iconica e tifata di tutto il motorsport internazionale, ed è così che in casa Schumacher, parallelamente alle nozze rosse, si va a consumare un altro matrimonio, quello con la maison di La Chaux-de-Fonds.
Le celebrazioni iniziali
Il primo anno della leggenda tedesca a Maranello viene celebrato dal lancio sul mercato di tre varianti reduced dell’iconico Speedmaster automatico: una di colore blu caratterizzata dal logo del campionato di formula Kart, una gialla e l’altra, ça va sans dire, di colore rosso.
La bellezza di questi oggetti si presenta da sola, a partire dal nome: “Speedmaster Racing” che racchiude in esso tutto il fascino delle corse automobilistiche.
I quadranti, oltre ad essere caratterizzati dai classici 3 contatori del crono, presentano in corrispondenza della bordatura più esterna, giochi grafici meravigliosi che richiamano la bandiera a scacchi. Anche le sfere sono realizzate giocando attraverso l’alternanza di colori, conferendo al segnatempo dinamicità e brillantezza. La stessa dinamicità è accentuata dai piccoli quadranti del crono, i quali, sbordando leggermente dal perimetro imposto dal quadrante principale colorato, richiamano volutamente l’effetto morbido e avvolgente di una bandiera sventolante.
Il cuore di questo Speedy è affidato al calibro 1141, movimento automatico con 42h di riserva di carica sviluppato sulla base del collaudato ETA 2890-A2.
Ci troviamo di fronte alla prima e vera rivisitazione dello Speedy automatic.
La prima stella mondiale
I primi 4 anni di Schumacher in Ferrari sono caratterizzati da un profondo e meticoloso studio. Anni fondamentali per allineare ingegneri e meccanici verso la perfezione di un’auto da corsa che avrebbe di li a poco dominato la scena della Formula 1 per gli anni a venire. Anche la collaborazione tra Michael e Omega è silente, in attesa del momento propizio che secondo gli addetti ai lavori deve imprescindibilmente passare attraverso una vittoria importante, una di quelle in grado di lasciare il segno, e di consegnare Schumi e Omega alla hall of fame di questo sport.
L’occasione giusta finalmente si presenta nel 2000, dove a seguito di un mondiale lungo e faticoso la scuderia di Maranello e il suo leader riportano la Ferrari nell’unico posto dove merita di stare, sul tetto del mondo.
La maison svizzera non perde l’opportunità di celebrare il suo campione attraverso due nuove edizioni reduced dello Speedmaster Racing, la referenza 3518.50.00 e la referenza 3517.30.00
Entrambe in tiratura limitata, la referenza 3518.50.00 a 6000 esemplari, mentre la 3517.30.00 a 4000, riportano sul fondello la firma del campione tedesco, la dedica alla vittoria nel campionato mondiale F1 del 2000 e per l’appunto la tiratura del pezzo.
La referenza 3518.50.00 si presenta con quadrante nero e contorno arancione in prossimità della scala tachimetrica, mentre la referenza 3517.30.00 risulta equipaggiata da quadrante argento con lavorazione a scacchi, anch’esso caratterizzato dalla bordatura arancione. Interessante per entrambi, compare per la prima volta la scritta “racing” in prossimità del piccolo contatore centrale ad ore 6.
La dinastia Schumacher
Se per arrivare al primo titolo ci sono voluti per Schumi e la scuderia 4 lunghi anni, non possiamo dire altrettanto per il secondo, il terzo, il quarto e addirittura il quinto, arrivati in sequenza dal 2001 al 2004. Una vera e propria dinastia da fare invidia a quella dei Lakers di Magic, l’era Schumacher in F1 riesce a spazzare via qualsiasi record fino ad allora registrato: pilota più vincente della storia, maggior numero di titoli vinti consecutivamente e maggior numero di hat trick messi in fila, ossia pole, vittoria e giro veloce nello stesso GP, un fenomeno…
E la cara lady Omega come avrà reagito a cotanta abbondanza di materiale se non con la produzione di altre referenze limited per celebrare il suo campione…
Andiamo a scoprirle insieme…
F1 World Champion 2001 ref. 3519.50.00
Questa volta non si tratta più di una reduced bensì di un Speedy automatico equipaggiato dal calibro 1152. La bellezza di questo iconico segnatempo risiede tutta nel suo quadrante caratterizzato sia dalla particolare lavorazione in carbonio, sia dalla disposizione dei piccoli contatori del crono, traslata sul lato sinistro, la quale mette in evidenza ad ore 3 il marchio del casato.
Altre particolarità degne di nota di questo oggetto sono senza alcun dubbio la scritta “racing” riposta sul semicerchio basso del piccolo quadrante ad ore 6 ed il numero 1 messo in risalto a testimonianza del titolo iridato raggiunto. Rifinisce il quadro la ghiera satinata in acciaio naturale sulla quale è stampata la classica scala tachimetrica. Sul fondello, esattamente come nel modello celebrativo del 2000, sono riportate la firma del campione, la dedica alla vittoria nel campionato mondiale F1 del 2001 e la tiratura del pezzo, questa volta portata ad 11111 esemplari.
F1 World Champion 2002 ref. 3529.50.00
È il terzo titolo con la Ferrari nonché il quinto complessivo personale. A sottolineare proprio la valenza del numero 5 Omega produce in tiratura limitata a 5555 esemplari il nuovo modello celebrativo del campione di Kerpen. È sempre un automatico, mosso dal calibro 1151 complicato sia dal calendario completo, data, giorno e mese, sia dall’indicazione delle 24 ore.
Il quadrante in carbonio assume per la prima volta, rispetto ai precedenti modelli celebrativi, una connotazione decisamente più sportiva, resa tale dall’abbondante presenza di fantasie differenti a diversificare le varie funzioni del segnatempo. Su tutte il fondo del piccolo quadrante ad ore 6 caratterizzato dalla fantasia a scacchiera. La ghiera è a fondo nero con la scala tachimetrica stampata in bianco. Il fondello riporta sempre la firma del pilota, la dedica alla vittoria nel campionato mondiale F1 del 2002 e la tiratura del pezzo.
Parallelamente alla referenza 3529.50.00 Omega lancia la 3659.50.31, ancora più limitata, tiratura a 555 esemplari, realizzata interamente in oro rosa con una cassa da 42 mm di diametro. Mossa dal calibro 3303, questo fantastico segnatempo caratterizzato dalle iconiche sfere “broad arrow” è stato prodotto allo scopo di celebrare i 5 titoli iridati vinti da Michael Schumacher nella sua carriera. Sul fondello, oltre a ricomparire il logo delle missioni Apollo, sono riportati gli anni in cui il campione tedesco è salito sul gradino più alto del podio: 1994 – 1995 – 2000 – 2001 – 2002.
F1 World Champion 2003 ref. 3559.32.00
Con la Conquista del sesto mondiale, e staccando il mitico Fangio nella speciale classifica dei titoli iridati vinti, MS riscrive la storia di questo sport. Da questo momento in poi, riferendosi al pilota tedesco, non si parlerà più di “campione” bensì di “leggenda”. Omega non può estraniarsi dalla regola, e lancia sul mercato l’ennesimo limited edition: lo Speedmaster Schumacher The Legend.
Con il suo caratteristico quadrante “panda”, fondo argentée e piccoli contatori cronografici neri, gli indici a baguette sfaccettati e placcati in rodio, ed il datario bianco ad ore 6, rappresenta a mio modesto giudizio, il modello celebrativo più elegante e raffinato di tutta la linea celebrativa Schumacher. Da questo esemplare in poi, tutte le referenze “The Legend“, abbandoneranno definitivamente i 39 mm di diametro a favore dei 42 canonici dello Speedy. La tiratura di questo modello conta 6000 esemplari numerati, di cui risulta apprezzabile il progressivo sul fondello del segnatempo. Questo pezzo da collezione è alimentato dal calibro 3301 certificato COSC per una riserva di carica pari a 55 ore complessive.
F1 World Champion 2004 ref. 3506.61.00 – 3506.31.00 – 3507.51.00
È il settimo titolo iridato per Schumi, e con l’occasione Omega non si accontenta di lanciare sul mercato il solito modello celebrativo, ma va oltre, presentando al market internazionale tre differenti referenze sempre ricomprese all’interno dalla linea “The Legend”. Q
uesta collezione è composta da tre cronografi Speedmaster caratterizzati, sulla linea della referenza 3559.32.00, da meravigliosi e raffinati quadranti differenziati tra loro esclusivamente dalle colorazioni che li contraddistinguono. Il movimento a carica automatica che li accompagna è regolato dal calibro 3301, certificato COSC per una riserva di carica pari a 55 ore. Con questa collezione Omega esce dal “limited edition” producendo senza limiti di tiratura questi splendidi esemplari.
Parallela e molto simile al trio sopra citato, troviamo una referenza prodotta in 500 pezzi a destinazione dei soli dipendenti Ferrari. La referenza in questione è la 3853.32.00 distinguibile per la firma del campione tedesco appena sotto il logo del casato ad ore 12.
La fine di un’era
Si sa, purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista, ogni era, dinastia o impero è destinata a finire. Quella di Schumi, sebbene ufficialmente terminata nel 2006, si conclude in Brasile nell’Ottobre del 2004 con il suo settimo e definitivo titolo mondiale. Per gli anni a venire, 2005 e 2006, macchina migliore e freschezza giovanile fanno emergere un nuovo talento nel circuito. Inizia l’era di Fernando Alonso che con la sua Renault guida la rinascita della scuderia capitanata dal cobra Briatore.
Michael è stanco e soprattutto odia stare a guardare mentre i vicini di box mettono in fila un grand prix via l’altro, ed è così che si concretizza, alla fine della stagione 2006, la decisione di ritirarsi dalle corse, continuando, in sola veste di consulente, la collaborazione con la famiglia di Maranello.
In occasione del ritiro la maison svizzera lancia sul mercato il modello celebrativo per eccellenza, referenza 321.30.44.50.01.001, caratterizzato, attraverso specifiche incisioni sulla ghiera, da tutti i record ottenuti dal campione nella sua carriera. A rafforzare la celebrazione per i 7 titoli mondiali vinti, ci pensano gli indici numerici da 1 a 7 ben visibili sul lato destro del quadrante. Una caratteristica di pregio dell’oggetto che fino ad allora non si era mai vista sui modelli Schumacher risiede nel fondello vetrato del segnatempo, meravigliosa finestra sul nuovo movimento di cui lo Speedy è equipaggiato, il calibro co-axial 3313.
Conclusioni
E anche oggi amici di IWS abbiamo raggiunto il capolinea del nostro viaggio. Dopo esserci immersi all’interno di una delle collaborazioni più incredibili tra motorsport e orologeria è arrivato il tempo, come di consueto alla fine di ogni viaggio che si rispetti, di fare un bilancio, e cogliere in maniera più profonda il significato di questa partnership.
Ricollegandomi a quanto sviluppato nei precedenti paragrafi, e ovviamente al netto dei gusti personali, trovo superlativa quanto geniale tutta la produzione di Omega nel periodo d’oro di Schumi, riuscendo incredibilmente a mettere al centro del suo progetto non solo l’abilità di ascoltare il mercato, affidandosi per l’appunto ad un ambassador riconosciuto e amato, ma anche la suprema padronanza tecnica unita ad uno spirito brillantemente innovativo pienamente riconoscibile in tutti gli esemplari Racing prima e The Legend dopo.
Quanto a Michael signori possiamo solamente tirare giù il cappello e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per il mondo dello sport in questi anni.
Meraviglioso esempio di lealtà, tenacia, correttezza e vittoria…
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