Durante la serata Dîner des Collectionneurs, organizzata Piaget insieme a noi, è stata svelata una serie speciale di sei orologi Black Tie per Andrea Foffi.
Come raccontato in un nostro articolo sul Corriere della Sera, Yves Piaget non vendeva orologi ma oggetti del desiderio. Un marchio avanti nel tempo, che comprendeva molto bene il concetto di appartenenza e di esclusività.
Quando il fondatore Georges-Édouard Piaget aprì il suo laboratorio a 19 anni, in un paesino tra le montagne svizzere, aveva già le idee ben chiare, bisognava “fare sempre meglio del necessario”. Un motto che fu poi seguito da Valentin Piaget, che disse ai propri designer “fate qualcosa che non è mai stato fatto”, e così fu.
La storia del rapporto tra Yves Piaget e Andy Warhol
Cosa significa essere avanti nel tempo? In quasi un secolo e mezzo di storia, sono stati i pionieri dell’orologeria ultra-piatta, dell’utilizzo del colore e delle pietre dure sui quadranti. Già nel 1967, Piaget iniziò a collaborare con diversi artisti come Salvador Dalí o Andy Warhol, oltre ad apparire sui polsi di personalità di spicco dell’epoca, da Jackie Kennedy, fino a Elizabeth Taylor e Sophia Loren, molto prima che esistesse il concetto di brand-ambassador.
Uno dei nomi più importanti associati a questo marchio è quello di Warhol. Nonostante abbia collezionato centinaia di altri marchi, quando si parla dell’orologio di Andy Warhol, si parla del suo Piaget. I primi approcci con la Maison avvennero nel 1973, quando iniziò a comprare i suoi primi pezzi, arrivando a possederne una decina, ma fu solo nel 1979 che si conobbe con il visionario Yves Piaget.
Ciò che contraddistingue il suo orologio era la cassa oversize a scalino, realizzata per alloggiare il famoso calibro Beta-21. Gli anni ’80 erano gli anni ruggenti del quarzo, un’invenzione all’epoca che era considerata come rivoluzionaria, e che per Piaget ebbe un ruolo fondamentale. Il marchio ha mantenuto viva questa forma iconica con il nome di Black Tie – Vintage Inspiration, che sfoggia le stesse caratteristiche in maniera leggermente rivisitata e con un calibro meccanico a carica automatica.
La serie limitata di Piaget Black Tie per Andrea Foffi
Foffi si distingue per il suo gusto variegato, spaziando dalle creazioni anticonvenzionali degli orologiai indipendenti come De Bethune o Urwerk, alla classicità più intramontabile di un Patek 1518 o di un 5004. Nel raccontare la sua esperienza, emerge chiaramente che la realizzazione di un orologio su misura è un’impresa tutt’altro che semplice. Si comincia con un’idea ben definita, ma il percorso creativo si rivela un continuo stravolgimento, con diverse prove da affrontare.
Inizialmente l’idea per i suoi Black Tie bespoke era ricaduta su una pietra di colore rosso, come la grossularia, che possiede già in diversi altri suoi pezzi da collezione. Poi si è chiesto quale potesse essere la combinazione più rappresentativa dell’essenza di Piaget.
Da qui nascono 6 Black Tie con cassa in platino (il suo metallo preferito) e con un quadrante unico in onice, con indici taglio baguette. In diversi orologi vengono utilizzate due pietre (di taglio più piccolo) per comporre gli indici, ma non nel Black Tie di Andrea Foffi. Sono presenti infatti 13 diamanti sfaccettati taglio baguette di grandi dimensioni, che giocano un importante ruolo anche nella leggibilità.
Basta averlo in mano per essere travolti da una sensazione di purezza, eleganza e stile retrò, perché nonostante sia un orologio prodotto nel 2023, mantiene sempre il suo carattere vintage. Voi cosa ne pensate di questa edizione?
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