In un mondo di orologi che tendono spesso nel rimanere fedeli a canoni estetici e tecnici consolidati, H. Moser & Cie. rappresenta una voce fuori dal coro: ironica, atipica e sempre capace di sorprendere. Con il nuovo Pioneer Flying Hours, la Maison svizzera riesce in un’impresa non banale: fondere l’affascinante complicazione delle Flying Hours con lo spirito sportivo e contemporaneo della linea Pioneer, che proprio quest’anno celebra dieci anni di vita. Il risultato è un segnatempo ipnotico, spettacolare e sorprendentemente funzionale, capace di portare poesia e tecnica direttamente al polso di chi lo indossa. Ma andiamolo a scoprire nel dettaglio!
Il Design
Il nuovo Pioneer Flying Hours si presenta in due versioni, entrambe con la cassa da 42,8 mm tipica della collezione. La prima è la più preziosa: oro rosso 5N con inserti e corona in titanio DLC nero, accompagnata da un quadrante in avventurina che evoca un cielo stellato. Limitata a soli 100 esemplari, questa variante è pensata per collezionisti che desiderano un pezzo raro ed evocativo.
La seconda versione punta a un’eleganza più sobria e quotidiana: acciaio inossidabile con quadrante bianco fumé a finitura soleil, uno dei tratti distintivi del linguaggio estetico Moser. Entrambe le varianti presentano quadranti essenziali, privi di logo o scritte. Ad alcuni può sembrare un orologio “non finito”, incompleto, ma non è così; tutta la sinteticità è voluta a favore di una lettura pura del tempo.
Il comfort al polso è garantito da cinturini in gomma traforata: nero per l’oro rosso, grigio per l’acciaio, entrambi con fibbia ad ardiglione coordinata. La scelta della gomma non solo rafforza il carattere sportivo dell’orologio, ma ribadisce la vocazione del Pioneer: un segnatempo di alta orologeria che non teme l’uso e le sfide quotidiane.
Il Calibro
La vera magia del Pioneer Flying Hours si manifesta sul quadrante attraverso il suo “cuore meccanico”. Le ore non scorrono più gradualmente come nel precedente Endeavour Flying Hours, ma compiono un salto netto e istantaneo. È una soluzione che coniuga spettacolarità e leggibilità, trasformando il quadrante in un piccolo sistema planetario.
Il disco centrale dei minuti, scheletrato e ridisegnato con un arco di lettura di 120 gradi, domina la scena. Attorno ad esso, tre aperture disposte in corrispondenza delle ore 4, 8 e 12 mostrano l’ora in corso e le successive. Un sistema che incanta l’occhio e rende immediata la lettura del tempo.
Il fondello in zaffiro rivela il calibro automatico HMC 240, sviluppato in house a partire dall’HMC 200. Questo movimento vanta 72 ore di riserva di carica, un rotore bidirezionale (in oro massiccio per la versione in oro rosso, in tungsteno per quella in acciaio), 35 rubini, spirale Straumann con curva piatta e una frequenza di 21.600 alternanze/ora. Le platine e i ponti, rifiniti in tonalità antracite, combinano tradizione e modernità.
Le dimensioni non passano inosservate: 16,1 mm di spessore per l’oro rosso e 14,2 mm per l’acciaio, valori che si giustificano con la complessità della complicazione e con l’impermeabilità fino a 120 metri, insolita per segnatempo di questo livello.
Conclusioni
Il Pioneer Flying Hours dimostra che l’alta orologeria può convivere con la praticità di un orologio moderno e resistente. È un equilibrio raro, che H. Moser & Cie. raggiunge con naturalezza, unendo poesia meccanica e spirito sportivo. Al polso, conquista con il suo gioco ipnotico di dischi, trasformando la lettura del tempo in uno spettacolo continuo.
Il modello in oro rosso con quadrante in avventurina, a mio parere pazzesco, ha un prezzo di circa 41.000 euro ed è limitato a 100 esemplari. La versione in acciaio con quadrante bianco fumé entra invece in collezione permanente con un prezzo di circa 31.000 euro.
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