L’Heliotourbillon Duometre Perpetual di Jaeger-LeCoultre

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30 Maggio 2024
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Quando si parla di grandi complicazioni, non si può non menzionare la maison di Le Sentier, la celebre Jaeger LeCoultre. Anche quest’anno ha stupito con un esemplare che rafforza la capacità del marchio di realizzare vere e proprie opere d’arte. Ad aprile, infatti, durante il consueto appuntamento annuale di Watches and Wonders, ha presentato un nuovo capolavoro, l’Heliotourbillon Duometre Perpetual, un segnatempo limitato a soli 20 esemplari dalla tecnica sublime.

L’orologio è un ibrido tra la modernità e il passato, che in questo segnatempo ha inciso notevolmente. Esso dispone di un calendario perpetuo, che quindi oltre l’orario mostra l’alternarsi del giorno e della notte, le fasi lunari, il giorno, il mese e l’anno corrente, con una particolarità; infatti, grazie a un brevetto depositato dal marchio, se l’anno corrente fosse bisestile lo si capirebbe dalla colorazione rossa dell’ultimo numero nel datario. Oltre a questo, appena si guarda l’orologio non ci si può esimere dal notare il tourbillon volante a ore nove, che ruba la scena ad un quadrante maestoso realizzato a mano con un mix di finiture.

Credit: JLC

Cosa significa Duometre?

A ore uno e cinque, possiamo notare due lancette che indicano la riserva di carica; ma la domanda sorge spontanea, perché due? Ecco che spunta il genio di Jaeger LeCoultre. Nel 2007, nasce la collezione “Duometre”, ispirata al calibro 19/20RMSMI del 1881, la quale mira a risolvere un problema legato alle complicazioni, ovvero che quest’ultime sottraggono carica al bariletto per essere alimentate, inficiando sulla precisione dell’orologio meccanico.

Credits: JLC

Per risolvere questo aspetto, la maison di Le Sentier ha ben pensato di posizionare due bariletti e due meccanismi indipendenti all’interno del segnatempo in modo da non generare alcun deficit sull’orario. Uno per il cronometraggio la cui riserva di carica è indicata sul quadrante a ore cinque dalla scritta “Quantieme”, e un altro per le complicazioni come si può notare a ore uno dalla dicitura “Regulateur”.
Nasce così il calibro 388 che da vita a questo magnifico segnatempo, integrando alla caratteristica Duometre uno splendido tourbillon per niente banale.

Che cos’è un heliotourbillon?

Credit: JLC

Il tourbillon è un dispositivo brevettato da Breguet all’incirca tre secoli fa ed è considerata una tra le complicazioni più importanti che si possa inserire in un orologio. Esso nasce per annullare la forza di gravità che potrebbe causare dei ritardi nella marcia del bilanciere, il cuore dell’orologio. In questo caso Jaeger LeCoultre si è spinta decisamente oltre, realizzando un tourbillon composto da 163 elementi inserito all’interno di tre gabbie in titanio, che ruotando su tre assi compiono una rotazione completa ogni sessanta secondi, il tutto con un esiguo peso di 0,7 grammi.

Di fatto il meccanismo non sembra collegato ad alcun ruotismo, dando la parvenza di fluttuare nell’aria. Questo è stato possibile grazie alla maestria degli orologiai del marchio, che con il loro know how, basti pensare al Gyrotourbillon presentato nel 2004, hanno alzato l’asticella realizzando qualcosa che al giorno d’oggi ancora in pochi sono in grado di fare.

Cassa e quadrante

Il richiamo al passato è molto presente in questo segnatempo; infatti, la cassa riprende gli orologi da taschino del XIX secolo realizzati dal marchio e soprannominati “Savonette”, venendo reinterpretata in chiave moderna con una lunetta smussata e un vetro stondato, creando uno strano effetto, come se l’orologio fosse sprovvisto del vetro superiore.

La cassa, che sembra banale, in realtà è composta da 34 componenti separate con anse avvitate, non saldate, e un mix di finiture che creano un affascinante gioco di luci. A ore nove, inoltre, se vista di lato, lascia intravedere il magnifico tourbillon grazie a un vetro zaffiro posto lungo tutto il lato.

Guardando il quadrante invece, non si può fare a meno di notare l’alternanza di finiture. Prima di tutto emerge una sabbiatura, che si presenta anche sulla superficie del ponte in oro rosa che delimita il quadrante dall’area scheletrata, in cui si ammira il tourbillon sospeso su un cielo stellato. Una finitura vinilica contraddistingue gli interni dei tre indici, mentre una lavorazione soleil completa l’insieme del quadrante.

Credits: JLC

Attraverso il fondello a vista si percepisce ulteriormente tutta la manualità degli orologiai di Le Sentier, che sul calibro 388 realizzano una finitura Côtes de Genève a raggi di sole, che si irradia lungo tutti i ponti della platina, creando un magnifico gioco di luci.

Conclusioni

Che dire, si potrebbe parlare per ore della bellezza del calibro e dell’ingegneria dietro questo segnatempo, mi limito per cui nel sostenere che con questo orologio Jaeger LeCoultre ci ha confermato nuovamente l’arte e la maestria che pervade nei suoi laboratori, mirando costantemente a standard di qualità e precisione altissimi, continuando ad essere uno dei marchi trainanti di questo settore.


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