Sono di nuovo insieme per la loro terza collaborazione dal 2018, TAG Heuer e Fragment, la piattaforma creativa di Hiroshi Fujiwara, figura chiave della street culture internazionale.

Il nuovo Carrera Chronograph × Fragment realizzato in soli 500 esemplari è un “intervento” chirurgico, radicale e contemplativo sull’essenza stessa del Carrera, l’icona creata da Jack Heuer nel 1963.
Hiroshi Fujiwara il “padre” dello Streetwear

Hiroshi Fujiwara, classe 1964, oggi vive e lavora tra il Giappone e il resto del mondo. La sua carriera inizia nella Tokyo anni Ottanta come DJ e come designer del suo primo marchio personale (Goodenough), poi la sua fama si espande a tal punto da avere, oggi, un palmares di collaborazioni prestigiose che enumera i più grandi colossi internazionali come Apple, Nike, Off-white, Starbucks.
Le sue creazioni superano i confini tra moda, musica, design e arte, a testimonianza di una mentalità libera e sovversiva che si nutre soprattutto di ibridazioni tra passato e tendenze contemporanee. Fujiwara, che da sempre osserva i classici per riportarli alla loro forma più pura, con Fragment trasforma l’archivio in un territorio da esplorare, dove sottrarre e semplificare è il modo per arrivare a un equilibrio nuovo. Anche per la sua interpretazione del TAG Heuer Carrera, lavora sullo stesso meccanismo, guardando al 2477 come un oggetto sacro da preservare, cercandone l’essenza e liberandolo dal superfluo.
La cassa del nuovo Carrera è un richiamo agli anni Settanta
Chi conosce Fujiwara sa che il suo approccio non necessita di aggiunte, perchè si esprime soprattutto per sottrazione.
Il nuovo Carrera × Fragment riprende la versione Glassbox con cassa da 39 mm, tra le più riuscite del linguaggio Carrera, creata dalla casa madre per celebrare il 60° anniversario del Carrera Chronograph.

La cassa in acciaio alterna superfici lucide e satinate in 13,9 mm di altezza. Il vetro zaffiro bombato (il glassbox) non è però un vezzo rétro: è un rimando tecnico e visivo proprio allo stilema delle referenze degli anni Sessanta, rivisto con oculata precisione. Al polso, il profilo è slanciato, quasi scolpito.
Il quadrante del nuovo Carrera ritorna al minimalismo
Il quadrante è in nero opalino, opaco ma profondo, dove la luce scivola senza riflettere. Gli indici sono stampati, non applicati. È così che Fujiwara comunica: rifiutando gli elementi superflui.

La flangia bianca ospita l’appena visibile scala tachimetrica in argento, un richiamo diretto alle prime referenze da corsa. I tre contatori (minuti a ore 3, ore a ore 9, secondi continui a ore 6) sono cromaticamente disciplinati, accordati in un tono di grigio in un cui a guidare la lettura sono soltanto le lancette. A ore 12, il datario introduce un dettaglio inatteso: al posto dell’“1” e dell’“11” compaiono in bianco due iconici fulmini Fragment.

Il movimento: TH20-00
Il fondello in zaffiro ripete il fulmine Fragment (insieme alla Victory Wreath che si accompagna sulla cassa), sovrapposto al rotore scheletrato. Il calibro TH20-00, automatico integrato con ruota a colonne e frizione verticale, è un movimento di manifattura sviluppato pensato per l’affidabilità e la fluidità operativa del cronografo: l’avvio è netto e l’arresto pulito. Funziona a 4 Hz (28.800 alternanze/ora) e garantisce 80 ore di autonomia.

L’atipico beads-of-rice rivestito in PVD
Il bracciale è uno degli elementi più cool del nuovo Carrera: un beads-of-rice a sette file reintrodotto quest’anno e rivisto in chiave contemporanea, con elementi laterali in acciaio lucidato e una fila centrale trattata in PVD nero che riporta la firma di Fujiwara. Per un equilibrio sottile tra classicismo e street aesthetics.

TAG Heuer X FRAGMENT: il gesto della “sottrazione”
Il terzo incontro tra TAG Heuer e FRGMT semplifica il design del Glassbox verso un minimalismo radicale. La cassa, impermeabile fino a 100 metri, conserva le proporzioni classiche del Carrera: pulsanti a pompa, anse scolpite, finiture alternate tra lucide e satinate, spessore ridotto. L’assenza della lunetta permette al vetro zaffiro bombato di espandersi oltre la scala tachimetrica, fino al bordo della cassa: da alcune angolazioni, la luce riflessa su vetro sembra amplificare la purezza del quadrante.
In questo segnatempo non c’è teatralità, né l’estetica gridata di molte collaborazioni moda-orologeria. Il Carrera × Fragment chiede di prestare attenzione ai dettagli minimi, dalla ruvidità opalina del quadrante alla simmetria dei contatori e all’iconico datario.
È un oggetto che in maniera silente comunica moltissimo: a chi conosce la storia del Carrera e riconosce, nei gesti di Fujiwara, non una firma grafica ma un modo di guardare il mondo. Per gli appassionati, è un ritorno alle origini del Carrera; per chi ama la cultura visiva contemporanea, un dialogo tra orologeria e minimalismo urban.
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