Il nuovo Ressence Type 3 Marc Newson è l’esito naturale dell’incontro tra due approcci progettuali che, da anni, lavorano sugli stessi temi: ergonomia, leggibilità, e coerenza tra forma e funzione.
Per comprenderne appieno il significato è necessario partire dal percorso di Marc Newson, un designer che ha sempre lavorato non sulla forma isolata, ma sul sistema che la genera.
Marc Newson: progettare sistemi, non oggetti
Parlare di Marc Newson significa parlare di uno dei rarissimi designer capaci di attraversare epoche, tecnologie e settori senza mai perdere coerenza. Nato a Sydney nel 1963, Newson si impone all’attenzione internazionale nei primi anni Novanta con una serie di progetti che mettono immediatamente in discussione il rapporto tra forma, processo produttivo e funzione. La celebre Lockheed Lounge non è soltanto un oggetto iconico, ma la dichiarazione di un metodo: superfici continue, volumi leggibili, materiali industriali trattati con una precisione quasi chirurgica.

Il suo lavoro non cita, non reinterpreta, non indulge nel recupero storico. Al contrario, si muove sempre in avanti, assumendo la tecnologia come dato culturale e il design come strumento di semplificazione cognitiva. Questa attitudine gli consente di operare con la stessa autorevolezza nell’arredo, nell’aviazione, nel settore nautico e nel lusso, collaborando con marchi come Louis Vuitton, Hermès, Ferrari e Jaeger-LeCoultre.

Il filo conduttore resta invariato: l’oggetto deve essere immediatamente comprensibile, ergonomico, onesto nella sua funzione. Il colore, spesso audace, non è mai decorazione ma informazione. Le superfici non cercano di stupire, ma di eliminare “barriere” tra l’utente e l’oggetto. È un approccio che anticipa molte delle istanze oggi centrali nel design contemporaneo e che troverà una delle sue espressioni più influenti proprio nell’orologeria.

Ikepod: l’orologio come oggetto contemporaneo
Nel 1994, insieme a Oliver Ike, Marc Newson fonda Ikepod, un progetto che, a distanza di trent’anni, appare ancora sorprendentemente radicale. In un contesto dominato dal ritorno alla tradizione meccanica, Ikepod introduce un’idea semplice quanto destabilizzante: progettare un orologio come si progetterebbe un oggetto industriale contemporaneo, senza riferimenti storici, senza gerarchie estetiche ereditate.

Le casse Ikepod sono tonde, voluminose, organiche, quasi biomorfe. I quadranti sono essenziali, spesso privi di qualsiasi ornamento superfluo. La leggibilità è immediata, l’identità fortissima. Modelli come Hemipode, Megapode e Manatee diventano rapidamente oggetti di culto per una comunità ristretta ma influente, composta da designer, architetti e collezionisti che cercano qualcosa di diverso dal canone svizzero tradizionale.

Ikepod non tenta di competere sul terreno della complicazione o della finitura esasperata. La sua forza risiede nel progetto complessivo: cassa, quadrante, cinturino e proporzioni dialogano come un unico sistema. È un’idea che oggi appare familiare, ma che negli anni Novanta era quasi eretica.
L’eredità di Ikepod non va misurata in numeri di produzione, ma in influenza culturale. Ha aperto la strada a una concezione dell’orologio come oggetto di design autonomo, svincolato dall’obbligo di giustificarsi attraverso la tradizione. È anche il primo luogo in cui Newson mette a fuoco un tema che tornerà con forza in seguito: l’orologio come interfaccia leggibile, non come esercizio di virtuosismo meccanico.
Apple Watch: l’orologio come interfaccia
Il passaggio di Newson in Apple, come Designer for Special Projects al fianco di Jony Ive, porta questa visione su scala globale. Con l’Apple Watch, l’orologio diventa definitivamente un’interfaccia: il tempo è informazione, organizzata su una superficie leggibile, immediata, ergonomica.

È qui che il dialogo con Ressence diventa evidente: entrambi partono dall’esperienza dell’utente, non dalla celebrazione della meccanica.

Ressence Type 3: dematerializzare il tempo
Il Type 3 è il manifesto di Ressence. Introdotto per la prima volta nel 2013, è un orologio che elimina il concetto tradizionale di quadrante. La parte superiore della cassa è suddivisa in una camera sigillata e riempita con 4,15 ml di olio di silicone, che annulla la rifrazione della luce e rende le indicazioni perfettamente leggibili da qualsiasi angolazione. L’effetto visivo è quello di un’informazione “stampata” direttamente sul vetro zaffiro .
Il tutto è reso possibile dal ROCS (Ressence Orbital Convex System), il sistema brevettato che sostituisce lancette e assi tradizionali con dischi rotanti satelliti.
Il cuore tecnico: ROCS 3.6 e trasmissione magnetica
Nel Type 3 Marc Newson è impiegata l’ultima evoluzione del sistema, il ROCS 3.6, azionato dall’asse dei minuti di un calibro automatico profondamente personalizzato. La trasmissione del movimento avviene magneticamente, permettendo di separare completamente il movimento meccanico dalla camera dell’olio, evitando qualsiasi contaminazione.
Il movimento è automatico, con:
- 28.800 alternanze/ora
- 36 ore di riserva di carica
- 47 rubini
- 44 ingranaggi
- 4 cuscinetti a sfera
Carica, regolazione dell’ora, del giorno e della data avvengono tramite il fondello, eliminando la necessità di una corona laterale e contribuendo alla pulizia formale della cassa.
Cassa, materiali e architettura
La cassa è realizzata in titanio grado 5, con una struttura a due camere sigillate. Il diametro è di 45 mm, con uno spessore di 15 mm. Il vetro è uno zaffiro doppio bombato con trattamento antiriflesso interno, mentre il fondello è anch’esso in titanio.

La resistenza all’acqua è di 1 ATM, coerente con la natura concettuale del progetto: il Type 3 non nasce come strumento sportivo, ma come oggetto di design radicale.


Il peso complessivo dell’orologio, 95 grammi inclusi cinturino e fibbia, testimonia l’attenzione all’ergonomia.
Il quadrante secondo Marc Newson
È sul quadrante che l’intervento di Marc Newson diventa più evidente. I dischi sono realizzati in titanio grado 5 con trattamento DLC e PVD, con superfici convesse e quattro satelliti eccentrici biassiali inclinati a differenti angolazioni: ore, giorni della settimana, temperatura dell’olio e runner da 180 secondi.

La palette cromatica — verde celadon, grigio, nero e giallo brillante — è studiata per massimizzare il contrasto senza compromettere l’eleganza complessiva. Le indicazioni incise sono riempite con Super-LumiNova® di grado A in tonalità blu e verde, garantendo leggibilità anche in condizioni di scarsa illuminazione.

Le lancette minimali, quasi giocose, sono un chiaro rimando agli Ikepod degli anni Novanta, reinterpretate in chiave Ressence.
Simplication come manifesto
Il Type 3 Marc Newson incarna perfettamente la filosofia di Ressence, definita “Simplication”: creare chiarezza senza perdere anima, complessità tecnica senza ostentazione, semplicità che nasce da un progetto rigoroso .

Qui, la dematerializzazione del tempo non è un esercizio concettuale, ma un’esperienza concreta: l’orologio scompare, resta l’informazione.
Conclusioni
Il Ressence Type 3 Marc Newson è prodotto in tiratura limitata di 80 esemplari e sarà disponibile dal 4 dicembre 2025 attraverso l’e-shop Ressence e una selezione di rivenditori autorizzati. Il prezzo è fissato a 46.000 CHF, tasse escluse.
Più che una collaborazione, il Type 3 Marc Newson è un punto di convergenza. È la dimostrazione che l’orologeria contemporanea può ancora essere un territorio di sperimentazione radicale, dove design e ingegneria non competono ma si rafforzano a vicenda.
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