C’è un punto, contemplando La Nascita di Venere di Botticelli, in cui la pittura sembra sospendere il tempo: l’attimo in cui la dea appare, fragile e radiosa, come se la luce stessa la generasse. È un’immagine che continua a risuonare nei secoli e che oggi trova una trasposizione inattesa nell’orologeria contemporanea.

Da quell’archetipo di bellezza e rinascita prende forma “Venus”, la nuova edizione limitata creata da Konstantin Chaykin in collaborazione con GMT Great Masters of Time. Un progetto che non solo reinterpreta un capolavoro assoluto dell’arte italiana, ma che si fa anche veicolo di impegno concreto: uno dei due prototipi sarà infatti messo all’asta l’11 dicembre 2025 a Firenze, con l’intero ricavato destinato alla LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
La cifra stilistica di Chaykin
Nell’universo dell’orologeria indipendente, Konstantin Chaykin occupa una posizione singolare. Orologiaio, inventore e artista concettuale, è uno dei pochi autori contemporanei capaci di combinare rigore meccanico e immaginazione simbolica con identità immediatamente riconoscibile.
Fondatore della propria manifattura e membro dell’AHCI, ha concepito nel tempo creazioni che spaziano dai celebri Wristmons al più sottile orologio meccanico mai realizzato in Russia, passando per complicazioni che hanno segnato la moderna arte orologiera.
L’idea da cui germoglierà Venus affiora già nel 2018, poco dopo l’esordio dei Wristmons. Rimane tuttavia latente, in attesa di un punto di svolta creativa che arriverà nel 2024 con Goddess of Time Tempa, dipinto poi venduto all’asta e divenuto la matrice figurativa da cui si svilupperà l’intero progetto realizzato con GMT.
L’estetica “erotomorfa” di Venus
Nel presentare Venus, Chaykin introduce il primo orologio al mondo con design “erotomorfo”: il corpo femminile come architettura che integra e struttura la misurazione del tempo. Ma la provocazione resta sottile, trattenuta, calibrata. Le linee morbide, il volto lunare, i capelli ondulati e il riferimento alla conchiglia botticelliana compongono una figura che allude senza ostentare, evoca senza forzare. Venere, seconda luce del cielo dopo Sole e Luna, diviene qui un’icona che fonde mitologia, astronomia e una sensualità sublimata, più filosofica che descrittiva.

La collaborazione con i fratelli Jacopo e Mattia Corvo affonda le radici nel 2023. L’obiettivo era creare un orologio che parlasse sia la lingua dell’arte rinascimentale sia quella dell’orologeria indipendente contemporanea. Dopo due anni di sviluppo, il risultato è un segnatempo da 40 mm in acciaio, dove ore, minuti e fasi lunari vengono integrate direttamente nella silhouette della dea.

Il quadrante, dominato dalla caratteristica tonalità 4N oro rosa di GMT, è un mosaico di lavorazioni guilloché in cui il modulo Wristmons viene ripensato per adattarsi al nuovo profilo anatomico. I sottoquadranti sono calibrati con precisione, mentre il disco delle fasi lunari trova posto al centro del corpo stilizzato, definito da una sfumatura blu che avvolge la luna.

Il movimento è il calibro K.18-25, basato sul La Joux-Perret G200, con 68 ore di riserva di carica. Una sola corona, discreta e perfettamente allineata a ore 3, preserva la purezza delle linee, mentre la lunetta sottile amplifica la percezione del quadrante e la leggibilità complessiva.

Un progetto filantropico
La scelta di destinare uno dei due prototipi a un’asta benefica non è un’estemporaneità, ma un valore fondante del progetto. Come raccontano i fratelli Corvo, Venus è un omaggio alla bellezza, ma è soprattutto una celebrazione della vita e della sua fragilità: un simbolo che trova naturale risonanza nella missione della LILT, impegnata da oltre un secolo nella prevenzione oncologica e nel sostegno ai pazienti.
L’orologio entrerà in produzione nel 2026, in soli 99 esemplari, disponibili esclusivamente attraverso GMT Great Masters of Time e la manifattura di Chaykin.
Conclusioni
Venus segna un momento rilevante non solo nel percorso creativo di Konstantin Chaykin, ma anche nell’evoluzione di GMT Great Masters of Time. La collaborazione con Jacopo e Mattia Corvo dimostra come un progetto condiviso possa generare un linguaggio espressivo più ampio: dall’interpretazione del mito alla definizione di un’estetica nuova, fino alla costruzione di un segnatempo che trova la propria forza nella meccanica e nella coerenza visiva.

La scelta di destinare all’asta uno dei prototipi a favore della LILT aggiunge una dimensione ulteriore al progetto. Non è un gesto accessorio, ma un’estensione naturale del tema di Venus: un’opera che celebra la bellezza e, al tempo stesso, sostiene concretamente la tutela della vita e della salute. L’orologio diventa così un veicolo di consapevolezza oltre che un oggetto da collezione.
Il nuovo e inedito Venus ambisce a sorprendere attraverso l’eccentricità e la solidità del suo messaggio: un’opera capace di parlare al collezionista, all’appassionato d’arte e a chi vede nell’orologeria indipendente un luogo in cui idee, forme e valori possono convergere con autenticità.
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