
Saltburn, Priscilla, Frankenstein. Sono solo alcune delle pellicole in cui Jacob Elordi si è misurato negli ultimi anni, dopo il debutto esplosivo in Euphoria. Ruoli eclettici, in cui è cresciuto e si è trasformato, e che raccontano un percorso lontano dalla linearità. Sullo schermo come nella vita, la sua versatilità interpretativa si riflette in uno stile che viene spesso accostato a quello di Lady Diana per la capacità di coniugare con disinvoltura capi sartoriali a dettagli fuori dall’ordinario. E come i suoi personaggi, anche la sua collezione di orologi racconta un percorso di trasformazione e ricerca.
Noi di IWS ci siamo divertiti per voi a recuperare i suoi migliori wrist moments.
Audemars Piguet Bamboo Day-Date Moonphase
Tra gli orologi più chiacchierati degli ultimi mesi c’è senza dubbio l’Audemars Piguet Bamboo Day-Date Moonphase in oro giallo, avvistato al suo polso durante il Newport Beach Film Festival, dove ha ricevuto il Maverick Award per il suo ultimo ruolo nel Frankenstein di Guillermo del Toro. Raro e ambitissimo, è un modello poco noto anche ai più preparati tra i collezionisti.

Credits: veryspecial.watch
Il Bamboo nasce negli anni Ottanta, in un decennio di profonda trasformazione per l’orologeria svizzera, che, dopo la crisi del quarzo costruisce e sperimenta nuovi linguaggi estetici e tecnici: Piaget gioca con le pietre dure, Audermars Piguet con le geometrie dei bracciali e materiali innovativi. Figlio di un’intensa stagione di cambiamenti, il Bamboo esplora un territorio diverso e ibrido (rispetto al Royal Oak) in cui si incontrano, a metà strada, tecnica e artigianato.

Credits: veryspecial.watch
Il bracciale è composto da maglie cilindriche lucidate a mano e raccordate con piccoli giunti mobili che imitano il ritmo naturale dei nodi del bambù come un piccolo esercizio di miniatura. Ogni elemento è realizzato individualmente e lucidato a specchio prima dell’assemblaggio, una procedura che richiede lunghe ore di lavorazione manuale e che regala al bracciale una flessibilità sorprendente per un materiale come l’oro massiccio.

La cassa da 33 mm – perfettamente proporzionata al linguaggio dell’epoca e alle tendenze “mini” di oggi – ospita un movimento automatico, derivato dal calibro Audemars Piguet 2124 (base Jaeger-LeCoultre 889), con modulo per indicazione di giorno, data e fasi lunari. È un movimento sottile, decorato con côtes de Genève, con riserva di carica di circa 40 ore e una frequenza di 28.800 vph.
Sul quadrante, in oro color avorio, sono disposti in simmetria indicazioni di giorno e data al centro, fase lunare a ore 6, e lancette a bastone lucidate che dialogano con gli indici applicati in oro.
Cartier Tank
Il capitolo Cartier è il più denso della collezione di Jacob Elordi, e comincia con un Tank Normale. Riedito da Cartier all’inizio di quest’anno, il Normale è la versione più fedele al primissimo Tank mai prodotto, un modello di culto che nasce durante la Prima Guerra Mondiale. Quello che, disegnato nel 1917 e lanciato sul mercato nel 1919, ricorda la sagoma di un carro armato Renault FT.

Il modello indossato da Elordi alla Mostra del Cinema di Venezia per la prima di Priscilla di Sofia Coppola è la versione moderna in oro giallo 18 carati: cassa rettangolare da 32,6 × 25,7 mm, spessore di soli 6,85 mm e calibro Cartier 070, un movimento meccanico a carica manuale composto da 82 componenti e 21 rubini. Il quadrante mantiene l’impostazione storica con numeri romani e minuteria chemin de fer, e corona ottagonale con cabochon in zaffiro.

Accanto al Normale, due varianti del Tank Louis, entrambe in oro giallo con cabochon di zaffiro. Il primo, con quadrante e cinturino in pelle verde, lo ha accompagnato durante la promozione di Frankenstein e al BFI London Film Festival; il secondo, con quadrante laccato nero e cinturino abbinato in alligatore, è comparso al suo polso per la puntata di Saturday Night Live.

Ma c’è altro, nella sua collezione. Un più semplice Tank Must, che è considerato tra i modelli entry level della Maison, acquistabile per circa 6.400 euro, e che a differenza del Normale è alimentato da un movimento al quarzo ad alta autonomia. Semplice, attualissimo. La versione indossata da Elordi al Today Show è impreziosita da una lunetta incastonata con 42 diamanti taglio brillante, per un totale di 0,48 carati e una corona in cabochon sintetica.

E poi c’è il coup de cœur: il Tank à Guichet. Un capolavoro dell’essenzialità, nato nel 1928, con un inconfondibile display a finestrella per i minuti e le jumping hour che elimina le lancette tradizionali concentrando l’essenziale in sottilissime aperture. Jacob Elordi ha scelto la riedizione moderna, con cinturino verde terra, alla première parigina di Frankenstein.

TAG Heuer Monaco, Aquaracer e Carrera
Per il suo debutto agli Oscar, Jacob Elordi ha scelto Tag Heuer. Ma non uno qualsiasi: è il Tag Heuer Monaco, reso immortale da Steve McQueen in Le Mans, il primo cronografo automatico quadrato e impermeabile al mondo. Che oggi si re-inventa in nuove versioni, sempre diverse, ma sempre fedeli all’originale.

Elordi veste la versione classica fedele al design del 1969 e la sua reinterpretazione contemporanea in titanio sabbiato nero e rivestimento DLC, meglio noto come Dark Lord.

Elordi non si ferma al mito: lo si è visto con un Aquaracer Professional 300 da 36 mm, con quadrante rosa bubblegum e indici diamantati – per un gesto che sovverte i codici del maschile – e con un Carrera Chronograph Blue, cassa da 39 mm e quadrante blu profondo, scelto in occasione del 60° anniversario dello storico modello a Londra.


Rolex
Il pezzo più antico della sua collezione è un Rolex Bubbleback ref. 6084 dei primi anni Cinquanta. Il nome nasce dal fondello bombato, necessario per contenere i primi rotori automatici Perpetua, ingombranti ma rivoluzionari. L’esemplare di Elordi, in oro giallo 18 carati con cassa Oyster da 34 mm e quadrante crema, ha tutta la grazia del tempo passato – patina uniforme, indici applicati, movimento Super Oyster. Una pietra miliare nell’evoluzione della carica automatica che segna il momento in cui Rolex passa dalla carica manuale alla bidirezionale.

Accanto a questo testimone d’epoca, Elordi possiede un Day-Date 40 in oro giallo, il leggendario President’s Watch. Un altro simbolo della tradizione Rolex, indossato da Lyndon B. Johnson, poi da Nixon e Ford. Il primo cronometro automatico della storia a indicare giorno e data per esteso, uno degli orologi più iconici mai prodotti.

Una collezione eclettica, ma sorprendentemente coerente. Diversa, coraggiosa, irriverente. Ogni pezzo racconta un capitolo della storia dell’orologeria, e insieme qualcosa del suo stile.
Visita il nostro canale Youtube per vivere il meglio del mondo dell’orologeria in prima persona.
Per tutti gli aggiornamenti in tempo reale seguici su Instagram.