Oggi scopriremo insieme la storia di un orologio che… la storia l’ha fatta.
In catalogo dal 1956, il primo ad indicare sia la data che il giorno della settimana, l’orologio che è stato eletto all’unanimità “Il Presidente” del nostro mondo: ovviamente, parliamo del Rolex Day-Date.
La nascita
Il suo nome completo è Oyster Perpetual Day-Date e viene presentato da Rolex nel 1965. Il pubblico capisce immediatamente che si tratta di un orologio senza rivali, grazie alla sua innovativa finestra ad ore 12 che indica per intero il giorno della settimana.
Rolex rende inizialmente disponibile il disco settimanale in 11 lingue diverse, ma visto il successo planetario di questa pietra miliare, oggi è possibile scegliere tra ben 26.
Per rendere chiara la natura diplomatica di questo orologio, pensato per l’élite politica e dirigenziale, la cassa ed il bracciale (disegnato specificamente per questo modello, col nome di “President“) sono disponibili unicamente in metalli preziosi.
Il nuovo orologio di Rolex può essere scelto in due varianti, la ref. 6510 con ghiera liscia e la ref. 6511, con ghiera zigrinata detta “millerighe” per la fitta decorazione. Entrambe le referenze sono mosse entrambe dal calibro 1055.La cassa ha un aspetto leggermente bombato, che richiama i precedenti bubble-back, per lo spessore dato dal meccanismo automatico ed i due dischi del datario.
Dopo appena un anno, queste referenze vengono sostituite dai nuovi Day-Date ref. 6611 (ghiera zigrinata), 6612 (ghiera liscia) e 6613 (ghiera con diamanti)
La più importante differenza dai precedenti modelli è nel movimento: la regolazione a microstella del bilanciere permette di guadagnare la certificazione COSC.
Un numero molto limitato di esemplari di 6611 presenta una platina del movimento differente, più spessa di 0,1mm. Questi esemplari si possono riconoscere grazie alla specifica referenza 6611B e, per la loro estrema rarità, sono ricercatissimi dai collezionisti.
L’icona
Se vi chiedessimo di chiudere gli occhi ed immaginare un Day-Date, quasi certamente andreste indietro fino al 1959, anno in cui venne introdotto l’iconica ref. 18xx.
In tutte le sue varianti, questa famiglia di referenze è diventata il canone classico che viene associato al Rolex Day-Date.
Dal punto di vista meccanico, il nuovo meccanismo con 18.000 alternanze/ora riceve la sigla 1555 fino all’anno 1965, per poi essere implementato fino a 19.800 alternanze/ora.
L’ultima modifica arriverà nel 1972 con l’introduzione del fermo macchina per sincronizzare i secondi.
Questi nuovi meccanismi, più sottili dei precedenti, permettono alla cassa di adottare una linea più snella, in linea con i canoni oyster a cui siamo abituati.
Nella sua lunga produzione – fino al 1977 – Rolex ha permesso agli acquirenti di scegliere il proprio Day-Date in una vastissima gamma di combinazioni.
Quadranti “Stella”, “Buckley”, metalli differenti… l’unica differenza per quanto riguarda la referenza è però in base alla decorazione. Distinguiamo così: 1802 con ghiera liscia, 1803 con ghiera zigrinata, 1804 con lunetta diamantata, 1806 con decorazinoe “Fiorentina“, 1807 “Corteccia” e 1811 “Morelli“.
Fiorentina Corteccia Morelli
Questa difficoltà di individuare il materiale viene superata nel 1977, con l’introduzione della nuova numerazione a 5 cifre. Ad ogni materiale con cui è realizzato l’orologio corrisponde ora uno specifico numero.
Oltre alla nuova numerazione, viene introdotto il vetro zaffiro ed il movimento 3055 con scatto rapido della data.
Il modello forse più curioso di Day-Date si trova proprio all’interno di questa serie di referenze. Abbiamo appena detto che ogni metallo riceve un suo particolare numero idetificativo, come ad esempio l’8 per l’oro giallo ed il 6 per il platino (es. 18046 in platino con ghiera diamantata)… ma quando i metalli sono tre contemporanemente?
È questo il caso del “Tridor“, ref. 18039, in cui troviamo un bracciale in oro bianco, giallo e rosa nato per dimostrare la nuova tecnica di fusione molecolare dell’oro messa a punto da Rolex.
L’incompreso
Un’altra novità presentata nel 1977 è il Day-Date Oysterquartz, mosso da un movimento al quarzo cal. 5055. Disponibile sia in oro giallo che in oro bianco, è immediatamente riconoscibile per la cassa ed il bracciale integrato, oltre che per la famosa lancetta a scatti.
Se vuoi scoprire di più di questo, a nostro avviso, interessantissimo modello, puoi leggere la storia della linea Oysterquartz nel nostro articolo dedicato.
Sempre negli anni ’70 venne realizzata quella che probabilmente è tra le più rare referenze del Day-Date, considerato al pari di un miraggio dai collezionisti. Ci riferiamo alla mitica ref. 1831, “L’Imperatore“, realizzata in solo 9 esemplari su ordine speciale dello Scià d’Iran, tutti in platino.
Dall’aspetto a metà tra un Oysterquartz (di cui abbiamo appena parlato) ed un King Midas (di cui puoi leggere qui), costrinse Rolex a dotarlo di un meccanismo specificamente disegnato, l’automatico cal 1566.
Un esemplare presenta però il Khanjar, simbolo dell’Oman. Vista la rarità eccezionale di questi modelli e la riservatezza di Rolex, non è ancora stato possibile ricostruire la storia di questo esemplare.
Un altro rarissimo sogno dei collezionisti sono quei pochissimi modelli prodotti in acciaio negli anni ’50 e dati in premio ai più meritevoli studenti della scuola d’orologeria di Ginevra, l’Ecole d’Horlogerie de Genève.
L’evoluzione
Ripredendo il cammino storico del Day-Date, che abbiamo lasciato al 1977, facciamo un salto avanti fino al 1988, anno in cui viene introdotto il calibro 3155 con doppio quick-set di data e giorno. La serie di Day-Date equipaggiata con questo movimento viene prodotta dal 1988 fino al 2000, con numerazione a cinque cifre del tipo 182XX e 183XX.
Nel 2000 viene presentata la nuova versione del Day-Date, la serie 118XXX con numerazione a sei cifre. Ma la grande novità arriva nel 2008, con l’introduzione del Day-Date II, con cassa da 41 mm ed impermeabilità di 100m, in linea con la proposta moderna di Rolex.
Nel 2015 viene poi presentato il Day-Date 40, con il nuovo movimento 3255, ridotto di un millimetro e tutt’ora a listino (insieme alla versione in 36 mm).
Questa linea, seppur l’ammiraglia di Rolex da moltissimo tempo, forse non gode della gloria che giustamente meriterebbe. Spesso lasciata in disparte, vedendo preferiti modelli in acciaio a metà del listino Rolex.
Secondo voi, che cosa riserverà il futuro per il Day-Date?
Come sempre, fatecelo sapere nei commenti.