Esistono orologi rari, ed esistono leggende.
A volte, anzi, troppo spesso questi termini vengono usati in maniera impropria ma il 7 Novembre del 2022 è stata venduta da Christie’s un orologio che si merita questo appellativo.
Si tratta di un Rolex Daytona 6263 con quadrante Paul Newman e pulsanti millerighe. Certo, fin qui si tratta sicuramente di un orologio raro, ma non ancora tale da meritare l’appellativo di leggenda.
A questi elementi aggiungiamo però il fatto che la cassa sia in oro giallo 18 carati, il quadrante in questione sia color limone e sia uno dei solo tre pubblicamente conosciuti. Ecco, forse l’insieme spiega il soprannome che gli è stato dato: The Legend.
Il quadrante Paul Newman color limone
Facciamo adesso un passo indietro per meglio comprendere la popolarità dei quadranti Paul Newman.
Presenti nelle referenze 6239, 6241, 6262, 6263, 6264 e 6265, inizialmente non erano particolarmente apprezzati dal pubblico ma ad un certo punto degli anni ’80 i collezionisti italiani iniziarono ad associare questa tipologia di quadranti all’attore americano Paul Newman e, naturalmente, quando proprio il suo orologio venne venduto per quasi 18 milioni di dollari nel 2017 la sua popolarità esplose (puoi leggerne in dettaglio qui).
Sono distinguibili principalmente per la presenza di una fascia esterna di un colore a contrasto rispetto al quadrante, la sostituzione degli indici a bastone con degli indici a cubo e la differenza di tipologia di caratteri per i contatori, anch’essi a contrasto, che riprendono una grafica ispirata all’art deco.
Il quadrante dell’orologio in questione presenta color limone con fascia e contatori neri a contrasto e ben si sposa con la calda tonalità dell’oro giallo della cassa. A differenza dei più comuni quadranti PN color avorio, che presentavano le grafiche dei contatori della stessa tonalità dell’interno del quadrante, in questo caso troviamo delle grafiche bianche, che spiccano rispetto agli altri elementi, migliorandone la leggibilità.
Sul retro invece troviamo il nome dell’azienda che creava questi particolari quadranti, Singer. All’epoca infatti la casa ginevrina non produceva tutti i componenti internamenti ma si affidava a manifatture esterne per alcuni componenti, come in questo caso.
Era un periodo in cui Rolex amava sperimentare, con forme e colori insoliti (ricordiamo i quadranti Stella) e speriamo che questa indole creativa della maison prima o poi ritorni, chissà, magari il prossimo Watches & Wonders ci riserverà qualche sorpresa.
I tre esemplari conosciuti
Prima del 12 Maggio 2013 non si credeva esistesse un orologio simile ma, in occasione di una ricorrente asta dedicata a segnatempo prestigiosi, la famosa casa d’aste Antiquorum battè questo orologio per 841,300 franchi svizzeri, all’epoca un record assoluto per un Daytona.
Dopo essere passato per le più importanti collezioni private di mezzo mondo, il 7 Novembre 2022, quasi un decennio dopo l’asta che l’ha reso leggendario, venne messo all’asta una seconda volta da Christie’s e raggiunse l’incredibile cifra di 3,414,000 franchi svizzeri.
Oltre all’orologio in questione, dopo la prima apparizione a Ginevra, vennero alla luce due ulteriori esemplari in questa particolare configurazione, il primo presente nel libro di Pucci Papaleo “Ultimate Rolex Daytona” e il secondo venduto il 14 Maggio del 2017 da Phillips per 3,722,000 franchi svizzeri.
Questi tre esemplari possiamo posizionarli nelle primissime fasi di produzione della referenza 6263 grazie ai numeri seriali, rispettivamente 2’330’402 per l’orologio venduto da Christie’s, 2’330’*** per quello presente nel libro di Pucci Papaleo e 2’330’529 per il terzo ed ultimo, venduto da Phillips nel 2017.
Sono quindi tutti e tre riconducibili al 1969 e precedono addirittura alcuni 6262 e 6264. Inoltre vista la vicinanza dei diversi seriali, in un intervallo di 127 numeri, c’è la possibilità che siano stati assemblati addirittura nello stesso giorno, rendendone ancora più incredibile il ritrovamento. Un ulteriore dettaglio che ci permette di collocarli temporalmente nel periodo corretto è la presenza sul fondello dell’indicazione della referenza 6239, comune a tutti i primi 6263 prodotti.
Ora una domanda sorge spontanea: ce ne saranno altri oppure siamo di fronte agli unici tre esemplari mai usciti dalla manifattura?
Il movimento
Questa referenza è animata dal calibro Valjoux 727, affidabilissimo movimento cronografico con ruota a colonne a carica manuale, che era la ovvia scelta per un orologio dedicato al mondo delle corse. Questo è poi stato sostituito da una versione modificata del Zenith El Primero, ricordiamo infatti che Rolex introdusse un movimento cronografico di manifattura solo nel 2000.
Le condizioni sono eccezionali per tutti e tre gli esemplari conosciuti, dettaglio che rende questi orologi ancora più preziosi, vista anche l’età che hanno.
La nostra opinione
Possiamo solo essere contenti di aver la possibilità di vedere dei segnatempo di cui si dubitava l’esistenza. Tanto più perché oltre all’estrema rarità, sono riusciti anche dal punto di vista del design, che è coeso ed attraente. Quasi sorge spontanea una domanda: perché Rolex ha deciso di produrne così pochi esemplari?
Complimenti ai fortunati collezionisti e speriamo di vedere in futuro altri casi di ritrovamenti di orologi creduti persi o mai costruiti!
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Fonti:
Christie’s – Catalogo Asta “Live Auction 20940 Rare Watches”, 2022.
Antiquorum – Catalogo Asta “Important Modern & Vintage Pieces”, 2013.
Phillips – Catalogo Asta “The Geneva Watch Auction: FIVE”, 2017.