Scopriamo insieme la storia del “Texano” ref. 5100, uno dei Rolex più rari mai prodotti e come mai si è guadagnato questo soprannome!
Disegnate nella vostra mente il Rolex più moderno e costoso che ci sia: oro giallo (parecchio oro giallo), edizione limitatissima, cristallo in zaffiro sintetico antigraffio e… un movimento al quarzo?
La tecnologia
C’è una parola che più di tutte oggi fa storcere il naso ai puristi dell’orologeria, generalmente associata a scarsa qualità, nonché produzione di massa e dunque cautamente evitata o nascosta il più possibile: Quarzo.
Senza scomodare gli esperti, qualunque neofita si è sentito dire “Se un Rolex è al quarzo, è falso”… Eppure, sul quadrante del Rolex ref.5100 “Texano” troneggia in bella vista la scritta “Quartz“.
Appena inventati, i cellulari costavano svariati stipendi, per non parlare dei computer. Tutta tecnologia che oggi si può comprare con poche centinaia di euro.
Nessuno oggi si vanterebbe di avere in tasca un cellulare o un Casio al polso, ma avere un orologio al quarzo negli anni ’70 significava possedere il top della ricerca tecnologica…oltre che un bel conto in banca.
Negli anni della conquista spaziale, il pubblico chiedeva anche all’orologeria tradizionale di compiere una rivoluzione. Ed è così che, mentre in Giappone Seiko lavorava al lancio dell’Astron (primo orologio al quarzo commercializzato al mondo), gli orologiai svizzeri si riunirono in un consorzio per la creazione di un movimento al quarzo completamente elvetico: il Centre Electronique Horologer.
21 tra le più importanti Maison misero al lavoro i migliori ingegneri e tecnici in ogni Cantone della Svizzera. Il risultato? Nel 1966 fu prodotto il primo prototipo del movimento, denominato “Beta-1“.
Nonostante la tecnologia avanzatissima, saranno necessari altri tre anni di perfezionamento per ottenere la versione definitiva del movimento. Nasce così nel 1969 il leggendario movimento Beta-21, pronto a proiettare l’orologeria svizzera nel XX secolo.
L’orologio
Nel 1970, Rolex presenta alla Fiera di Basilea il simbolo del lusso futuristico più sfrenato: la referenza 5100.
Movimento al quarzo, ultra preciso (+/-0.003 sec/giorno) e senza bisogno di regolazioni o manutenzione, insensibile alla gravità e con quella lancetta che, un microscopico scatto dopo l’altro (potrebbe sembrare addirittura un automatico), porta tutti immediatamente nello spazio.
Questo lusso andava certamente combinato con l’apparenza esteriore, e Rolex decise dunque di dotare l’orologio più costoso del listino di una imponente cassa in oro massiccio da 40 mm, un sofisticatissimo – per l’epoca, il primo per Rolex – vetro allo zaffiro sintetico ed un datario a scatto rapido.
La linea del bracciale richiama un President reinterpretato secondo i canoni spigolosi degli anni ’70, mentre il disegno e lo spessore della cassa sono in realtà dovuti al movimento interno, progettato per diversi marchi e dunque non adattabile alla famosa cassa Oyster.
Prodotto in edizione limitatissima, per garantire l’esclusività di questo capolavoro: solamente 1000 pezzi, di cui voci non ufficiali stimano 900 in oro giallo e 100 in oro bianco.
Queste caratteristiche portarono il pubblico a conferirgli un soprannome che rappresentasse la sua opulenza e sfacciataggine. “Per permettersi un orologio del genere e sfoggiare la sua tracotanza, bisogna di certo essere dei miliardari petrolieri texani!” deve aver pensato chi per primo soprannominò questo Rolex “Il Texano“.
Esagerato, futuristico, eccessivo… il Rolex 5100 Texano conquistò il pubblico immediatamente. Tutti i 1000 modelli vennero venduti in prevendita, ancor prima dell’inizio della produzione.
Eppure, sono stati individuati esemplari con numero seriale superiore al mille, dando così adito a teorie che suppongono il rilascio di una seconda serie di 1000 pezzi.
Come da prassi, Rolex non conferma né smentisce le stime.
Il “Rolex Quartz Club“
Comprando un Rolex 5100 “Texano” non si comprava solo un orologio. Si acquistava un simbolo: benessere, sofisticatezza.. e soprattutto, molta ricchezza. E questo, Rolex lo sapeva bene.
La maison decise dunque di offrire agli acquirenti dell’orologio più lussuoso del mondo l’iscrizione al più esclusivo dei club: il “Rolex Quartz Club“.
Creato ad hoc per l’occasione, l’iscrizione era automatica all’acquisto di un Quartz ref.5100. Per i pochissimi fortunati il Club garantiva l’entrata illimitata presso la sede centrale di Ginevra con tour privato e firma nel Registro d’Oro di Rolex.
Il mercato
Nonostante l’iniziale entusiasmo del pubblico nei confronti dei primi esemplari, il Texano successivamente non ottenne il successo aspettato. Questo portò la maison ginevrina a concludere la produzione dopo soli due anni, nel 1972, mettendo così in pausa l’esperienza del quarzo.
La necessità di utilizzare un movimento non direttamente progettato da Rolex è un’altra delle motivazioni che portò all’uscita di scena della referenza 5100. Come appena accennato, il quarzo non scomparirà del tutto dai progetti di Rolex. Gli ingegneri della maison si dedicarono allo sviluppo di un proprio movimento indipendente, che nell’arco di 5 anni si realizzò nel lancio della linea Oysterquartz.
Pezzo di eccezionale rarità, nel corso degli anni non sarà mai sotto i riflettori dei collezionisti. Questo fattore, valido ancora oggi, ha permesso ai prezzi di rimanere relativamente bassi considerato l’orologio in questione e la sua importanza.
Vedendo cifre a sei zeri per dei “comuni” Daytona o per altri chrono Rolex, ci aspetteremmo altrettanto per un pezzo unico della storia Rolex e dell’orologeria in generale, disponibile tra l’altro in pochissimi esemplari al mondo.
Bastano circa 16.000€ per comprare un Texano in oro giallo con scatola, fino agli 80.000€ per un più unico che raro modello in oro bianco.
Non sappiamo se presentarvi a Ginevra con un Rolex Quartz ref. 5100 “Texano” vi garantisca ancora oggi l’accesso illimitato alla sede di Rolex, ma possiamo garantirvi che vi riserverà sempre il centro dell’attenzione ad ogni incontro di orologeria, surclassando di gran lunga pezzi infinitamente più costosi.
