Oggi IWS vi racconta la storia di una delle maison più affascinanti dell’era moderna: A. Lange & Söhne.
Per questo scopo, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, nel frangente storico in cui la Sassonia stava vivendo un fiorente periodo dal punto di vista scientifico ed artistico, vista la grandissima raffinatezza del suo sovrano Augusto il Forte.
Questa importante eredità, datata fine ‘600, si mantenne sino alla fine dell’800, quando in Sassonia nacque una generazione di orologiai in grado di scrivere una nuova pagina di storia.
Tra questi è nostro dovere ricordare il maestro Johann Christian Friedrich Gutkaes (nato a Dresda nel 1785 e morto nella città stessa nel 1845) e Ferdinand Adolph Lange (nato a Dresda nel 1815 e morto a Glashütte nel 1875), suo allievo.
Sin dalla giovane età A. Lange dimostrò una notevole predisposizione verso il mondo dell’orologeria, tanto che Gutkaes lo volle nel suo team di apprendisti, per un periodo addirittura superiore rispetto a quello previsto.
Insomma il maestro Gutkaes, ritenuto uno dei fondatori dell’orologeria tedesca nonché una delle più importanti figure che hanno reso competitiva tal orologeria nei confronti di quella svizzera, aveva visto in Adolph Lange qualcosa di speciale! E come dargli torto visto il suo brillante futuro?
Dopo la scuola di Dresda, il signor Lange proseguì i suoi studi a Parigi nell’atelier di Winnerl, personaggio noto per la sua maestria nella costruzione di cronometri.
Nel 1845 Lange decide di seguire la sua vena imprenditoriale.
Vista la profonda crisi che colpì l’area dei Monti Metalliferi, aprì un laboratorio a Glashütte in grado di sviluppare meccanismi di altissimo livello.
La nuova manifattura nasce sotto il nome di “A.Lange, Dresden”, che manterrà sino al 1868, anno in cui nasce Richard Lange, primogenito di Adolph.
Ecco quindi che nasce la “A. Lange & Söhne”, azienda specializzata nella costruzione essenzialmente di orologi da tasca.
Intorno al 1930 la A.Lange & Söhne inizia a sviluppare i primi orologi da polso
Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, inizia la sua formazione in azienda Walter Lange, rappresentante della quarta generazione di orologiai di casa Lange. In questo periodo pre-bellico, verranno prodotti principalmente orologi per la marina, per l’aviazione e per l’armata tedesca.
L’8 Maggio del 1945 succede un evento tanto inaspettato quanto crudele
La manifattura viene totalmente rasa al suolo da un atroce bombardamento eseguito dalle armate russe, proprio quando si pensava che la guerra fosse giunta al termine. Ed ecco che nel 1948 l’azienda viene espropriata dal regime comunista.
Il 7 dicembre 1990 in seguito alla caduta del muro di Berlino e quindi alla riunificazione tedesca, Walter Lange decide di rilanciare la manifattura sotto il nome di “Lange Uhren GmbH” e poco dopo riacquisirà i diritti sul marchio “A.Lange & Söhne”. Questa rinascita è avvenuta anche grazie al fondamentale aiuto di Günter Blümlein, un imprenditore tedesco che avviò la sua carriera nel campo dell’orologeria in Junghans per poi trasferirsi in IWC nel 1980.
Nel 1994, esattamente quattro anni dopo la fondazione, viene lanciato sul mercato il modello che segna la rinascita della manifattura: il Lange1.
Nel 2000 A.Lange & Söhne entra a far parte del gruppo Richemont, una tra le holding finanziarie più potenti al mondo.
Il Lange1 è il primo orologio che attrae realmente gli appassionati.
Da questo seguirono poi altri capolavori come il “Tourbillon Pour le Mèrite”, esemplare unico dotato di un sistema di carica ereditato dai vecchi cronometri della marina. Ci fu poi il lancio del “Langematik”, orologio automatico con rotore costruito in oro e platino, il “Datograph”, il cronografo per eccellenza di casa Lange, il “Langematik Perpetual”, calendario perpetuo ad altissimo contenuto tecnico ed infine il “Double Split”, il cronografo con funzione rattrapante.
Negli anni a seguire A.Lange & Söhne è in grado di mantenere l’altissimo livello tecnico dei propri orologi, rivoluzionando sempre più i propri modelli di punta.
Il Lange1 ad esempio diventa automatico e viene reso più “complicato” aggiungendo l’indicazione di un secondo fuso orario. Inoltre il dispositivo di ricarica perpetua viene inserito anche nel “Tourbograph” che assume anch’esso la denominazione “Pour Le Mèrite” grazie a questo complicatissimo sistema.
Tra i nuovi modelli lanciati dalla manifattura non possiamo non citare la collezione “Cabaret” e lo “Zeitwerk”.
È proprio con quest’ultimo che la A.Lange & Söhne si rende protagonista nel panorama orologiero, grazie al fatto che le ore ed i minuti non vengono più segnati mediante delle lancette, ma attraverso due finestrelle sul quadrante.
Un modello rivoluzionario che esce da quelli che sono i canoni dei giorni nostri, sfruttando un sistema utilizzato nei teatri per segnalare l’inizio degli spettacoli. L’ispirazione nasce senza alcun dubbio dall’orologio digitale a 5 minuti costruito da Gutkaes per il teatro “Semperoper” di Dresda, ma si dice che Walter Lange abbia fatto visita anche al “Teatro alla Scala” di Milano nella quale abbiamo, anche in questo caso, un orologio digitale.
Per fascino, finiture ed estetica particolarmente riconoscibile, A.Lange & Söhne è una delle case d’orologeria tedesca più intriganti dei nostri tempi.
È emozionante vedere come la maison sia stata in grado di coniugare storia e canoni estetici iconici, portando la qualità e le complicazioni ad un livello prestigioso.
Dopo avervi raccontato la sua storia, non ci resta che tenere gli occhi aperti sul futuro della maison, di cui siamo curiosissimi di vedere le prossime creazioni!
