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Omega Speedmaster “Another small step in Space”

DATE
22 July 2021
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Jeff Bezos ce l’ha fatta, il New Shepard ha completato con successo la sua missione e come tutti ci aspettavamo, anche Omega era presente. Per l’occasione la maison ha fornito alla missione degli inediti Omega Blue Origin Speedmasters.

Il team

“The Eagle has landed”.

Così il 20/07/1969, Neil Armstrong annunciava al mondo che l’Apollo 11 era atterrata sulla Luna, oggi 52 anni dopo Jeff Bezos porta l’uomo nello spazio, ad accompagnare questi eventi straordinari per l’uomo c’è però sempre lui, l’Omega Speedmaster Moonwatch.

Con Bezos, oltre al fratello Mark, sono partiti il 18 enne Oliver Daemen, diventato l’uomo più giovane mai stato nello spazio, ed il mito dell’aviazione Wally Funk, che vanta un curriculum di tutto rispetto. 

E’ stata la prima donna investigatrice della sicurezza aerea per il National Transportation Safety Board, la prima donna istruttore di volo civile a Fort Sill, in Oklahoma, e la prima donna ispettore della Federal Aviation Agency; oggi 82enne, Wally Funk diventata la più anziana ad essere andata mai nello spazio e l’unico membro del gruppo Mercury 13 ad esserci stata; fu infatti selezionata per il primo equipaggio Mercury costituito da 13 donne, e si addestrò per la missione, ma il programma venne poi chiuso e Wally Funk non poté coronare il sogno di andare nello spazio, fino ad oggi.

Il team New Shepard

Il New Shepard

Il New Shepard è un lanciatore suborbitale con decollo e atterraggio verticali VTVL, sviluppato come sistema commerciale per il turismo spaziale suborbitale della Blue Origin, azienda di proprietà dell’imprenditore e fondatore di Amazon.com Jeff Bezos.

L’amministratore è invece Robert Smith, vincitore del Silver Snoopy Award, un’onorificenza speciale, assegnata ai dipendenti e agli appaltatori della NASA, per risultati eccezionali relativi alla sicurezza del volo umano o al successo della missione, di cui, guarda caso, può farsi vanto anche l’Omega Speedmaster Moonwatch.

Jeff Bezos ed il razzo New Shepard

Il nome New Shepard fa riferimento al primo astronauta statunitense nello spazio, Alan Shepard, uno degli astronauti del gruppo Mercury Seven, che salì nello spazio con una traiettoria suborbitale simile a quella programmata per New Shepard.

Il 23 novembre 2015, dopo aver raggiunto l’altitudine di 100,5 km, il booster del New Shepard effettuò con successo un atterraggio morbido verticale; fu la prima volta che un booster suborbitale ritornò dallo spazio eseguendo un atterraggio verticale. 

La Missione Blue Origin NS-16

Traiettorie del razzo e della capsula New Shepard

Ma veniamo a qualche giorno fa, 20 Luglio 2021, data in cui Blue Origin ha pianificato il primo volo con equipaggio, per il New Shepard, al quale ha partecipato lo stesso Jeff Bezos. 

ll viaggio nello spazio è durato dieci minuti, tre di veloce arrampicata nel cielo azzurro, per raggiungere la quota spaziale, e poi il tempo di ritornare a terra, con la capsula appesa al paracadute principale, che atterra a 26 chilometri orari, in quello che è a tutti gli effetti il primo volo commerciale con uomini a bordo per Blue Origin.

Il distacco dalla base texana del razzo New Shepard, alto 45 metri, è avvenuto alle 15:13, un volo spaziale completamente automatizzato, nessun pilota e solo 4 turisti a godersi lo spettacolo.

Un lancio suborbitale, su una traiettoria balistica, che li ha portati alla quota di 100 chilometri superando la linea di Karman, confine dell’atmosfera terrestre, facendo sperimentare all’equipaggio la condizione di microgravità per circa tre minuti, la stessa mancanza di peso che provano gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), un volo breve ma storico.

Il Booster del New Shepard è rientrato correttamente sulla piattaforma di lancio, mentre la Capsula per l’equipaggio è rientrata poco distante, dolcemente sorretta da tre paracadute. ‘Il giorno più bello di sempre’, così Jeff Bezos ha commentato il successo del volo suborbitale dall’interno della capsula New Shepard, appena atterrata.

 ‘Il giorno più bello di sempre’, così Jeff Bezos ha commentato il successo del volo suborbitale dall’interno della capsula New Shepard, appena atterrata.

Blue Origin Speedmasters

Ad affiancare Bezos e compagni in questa straordinaria avventura c’era sempre lui, l’Omega Speedmaster.

Jeff Bezos indossa I nuovi Omega Blue Origin Speedmasters
Jeff Bezos uscendo dalla navicella

I membri dell’equipaggio di Blue Origin infatti, indossavano due Speedmaster ciascuno, uno Speedmaster Skywalker X-33 ed uno Speedmaster Professional Master Chronometer, con cristallo Hesalite, referenza 310.30.42.50.01.001 in una sua versione molto speciale.

Per ogni membro dell’equipaggio Omega ha creato un fondello personalizzato. 

Al posto dell’incisione “Flight-Qualified…” e dell’ippocampo, presente sui normali Moonwatch, questi esemplari riportano, inciso al centro del fondello il veicolo Blue Origin New Shepard, nella parte superiore la famosa incisione “First Watch Worn on the Moon”, e sotto “Blue Origin NS-16” ed il nome del membro dell’equipaggio. 

Lo stesso fondello personalizzato, ma in titanio, è riproposto sugli orologi Speedmaster X-33 Skywalker, referenza 318.90.45.79.01.001, forniti da Omega.

Entrambi gli orologi Speedmaster “Blue Origin” sono inoltre dotati dell’ultimo cinturino in velcro di Omega, anch’esso personalizzato per il volo Blue Origin NS-16. 

Ma come è successo?

Queste cose spesso non accadono per caso, Jeff Bezos è un appassionato di orologi, ed è stato visto indossare uno Speedmaster Professional in diverse occasioni, come il simposio sull’allunaggio del 1969, alla John F. Kennedy Presidential Library il 19 Giugno 2019. 

Omega è stata ovviamente coinvolta nella fornitura di questi orologi, poiché i fondelli e i cinturini in velcro sono stati personalizzati per il volo Blue Origin NS-16,

La maison ha voluto esserci quale testimone della storia, diventando fornitore di attrezzature per Blue Origin, proprio come succede per la NASA.

Certo è che con questa partecipazione, Omega scioglie un importante nodo, che per mesi, dopo il lancio del nuovo Speedmaster a Gennaio 2021, ha diviso collezionisti ed appassionati del Moonwatch.

Omega Calibro 3861

Da oggi infatti, anche il nuovo calibro Omega 3861, che anima la nuova edizione dell’Omega Speedmaster, può fregiarsi di essere stata nello spazio, al pari dei suoi predecessori, certo non fino alla luna, ma sicuramente in quello che può essere definito spazio.

Omega ha impiegato 4 anni per realizzare un calibro in linea con gli standard della certificazione Master Chronometer, che rispettasse al contempo le dimensioni del movimento Moonwatch precedente, il 1861. 

Il nuovo calibro è riuscito a fare esattamente questo, ottimizzando la riserva di carica, estesa a 50 ore, le prestazioni cronometriche, con la certificazione METAS, e la resistenza ai campi magnetici, fino a 15000 Gauss.

Amato sulla Terra e non solo, lo Speedmaster Moonwatch rimane un’autentica icona nell’universo dell’orologeria. In un mondo in cui i milionari rincorrono il sogno del turismo spaziale abbiamo una certezza, che lo Speedmaster c’è e ci sarà sempre, in tutte le sue forme, grazie al suo enorme fascino.

Una nuova generazione di turisti… nello spazio

Blue Origin ha già comunicato di avere altri clienti: “abbiamo intenzione di fare altri due voli quest’anno e molti altri in futuro. Abbiamo già una lista di clienti interessati”, ha detto Ariane Cornell, direttore delle vendite dei voli umani di Blue Origin.

A differenza delle planate spaziali di Virgin Galactic i cui recenti biglietti sono stati venduti a 250mila dollari, non è noto il costo per quelli Blue Origin, l’unico dato comunicato è stato che uno dei 4 posti del lancio inaugurale era stato venduto all’asta per 28 milioni ma l’anonimo vincitore si è poi dovuto tirare indietro per questioni di incompatibilità di impegni lasciando così il posto al giovane Daemen, che in realtà all’asta milionaria si era classificato secondo. 

Con l’impresa di oggi, affiancata a quella di Virgin Galactic dell’11 Luglio 2021, si apre per l’uomo una nuova era, quella del turismo spaziale, il sogno di chi 52 anni fa metteva per la prima volta il primo passo sulla Luna, colonizzare lo spazio.

Autore: Andrea Muratore

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