Patek Philippe 5016 “Ferrari Red”: due esemplari unici con i colori di Maranello.

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26 Gennaio 2022
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Credits: Paul Boutros

Vi siete mai immaginati come potrebbe essere un Patek Philippe creato solo ed esclusivamente per voi dalla Maison con colori e richieste che vanno “fuori dal coro”?

E’ raro che l’azienda di Ginevra decida di produrre un modello realizzato con specifiche su richiesta dei clienti ma, quando ciò avviene, è perché si è in presenza di collezionisti o di personalità estremamente importanti. 

Quando si hanno queste richieste per la realizzazione di modelli “speciali” solitamente, se la proposta viene accettata, si tratta di esemplari unici.

La base di partenza per la creazione di modelli personalizzati, sono orologi presenti nel catalogo ordinario della Maison. 

Parliamo quindi di scegliere da quale modello partire per la realizzazione del proprio orologio e, in seguito, decidere i materiali con cui sarà fatto, i colori delle scritte ed eventuali incisioni. 

In questo articolo andrò a parlarvi di due di questi unici esemplari (tranquilli, non parleremo del 5704 di Arnault!) che, nella storia della Maison di Ginevra, sono stati realizzati per clienti “speciali”: i Patek Philippe 5016 “Ferrari Red”. 

Patek Philippe 5016: il modello “di serie”

La referenza 5016 venne introdotta nel 1993 dalla Casa di Ginevra all’interno del proprio catalogo. 

Patek Philippe ref. 5016 in oro bianco. Credits: Phillips

Questo orologio è stato il più complicato prodotto da Patek Philippe con un movimento a ripetizione minuti, calendario perpetuo, Tourbillon, fino a quando, nel 2001, l’azienda rilasciò lo Sky Moon Tourbillon (ref. 5002).

Patek Philippe ref. 5002. Credits: Christie’s

La ref. 5016, venne realizzato in oro giallo, oro rosa, oro bianco e platino; i quadranti, invece, potevano essere argentati o neri.

Patek Philippe 5016 in oro rosa. Credits: Phillips

Di questa referenza furono prodotti circa 200 esemplari fino al 2011, anno in cui cessò la produzione del modello. 

Patek Philippe 5016: i modelli unici “Ferrari Red”

Questi due esemplari unici per le loro caratteristiche grafiche, furono commissionati alla Patek Philippe non insieme, bensì successivamente uno dopo l’altro a distanza di anni.

Realizzato nel 1999 in seguito alla richiesta speciale e partendo dalla combinazione di cassa in platino e quadrante nero con numeri Breguet in oro bianco, il cliente ha richiesto che il colore di tutti i dettagli stampati sul quadrante fossero in rosso “Ferrari” in modo da creare un contrasto unico. 

Credits: Antiquorum

Il secondo esemplare di 5016 “Ferrari Red”, fu invece realizzato nel 2005 su richiesta di un cliente che prese ispirazione dal modello realizzato in precedenza.

Guardando insieme questi due esemplari, potrebbero sembrare identici, a prima vista, in realtà differiscono per qualche dettaglio. 

Osservando i disegni sottostanti, potrete notare gli “appunti” del cliente del secondo modello in cui venivano specificati i dettagli da modificare rispetto al 5016 del 1999.

Tra queste modifiche, rispetto al primo esemplare, possiamo notare: il diverso numero del movimento ad ore 6, le finestre del calendario con sfondo bianco e scritte nere (nel primo nella combinazione rosso/nero) ed, infine, la sfera della data retrograda rossa. 

I dettagli dei quadranti “Ferrari Red”

Il tratto che dona unicità a questi orologi è il colore delle scritte adottato per i quadranti: rosso Ferrari.

Una cosa curiosa e interessante da notare su questi quadranti (presente anche sui modelli “di serie”), sono le scritte nel contatore ad ore 6 sotto alle fasi lunari.

Credits: Paul Boutros

Si tratta della scritta “Tourbillon” e del numero del movimento; nel caso di questi modelli, abbiamo il calibro n. 1.905.048 (per il primo 5016 commissionato) ed il n. 1.905.103 (per il secondo 5016 realizzato).

Ma perché scrivere sul quadrante la scritta “Tourbillon”?

Negli orologi Patek, se ci fate caso, non viene mai mostrata la gabbia del Tourbillon attraverso una “classica” apertura del quadrante, questo perché si teme che l’olio di lubrificazione si degradi con l’esposizione alla luce. 

Per chi si trova ad osservare causalmente questa referenza, l’unica cosa che può fargli capire la presenza di tale complicazione, è la parola “Tourbillon” sul quadrante, per l’appunto. 

Credits: Paul Boutros

Un particolare che sottolinea ancora di più l’eleganza di questo segnatempo, sono gli indici applicati a numeri arabi Breguet.

Il movimento dei “Ferrari Red”

Il movimento, come per i modelli “standard”, è il calibro R TO 27 PS QI a carica manuale, composto da 506 parti e comprende un regolatore a Tourbillon che ruota sullo stesso asse del bilanciere e della quarta ruota.

Credits: Paul Boutros

Il meccanismo delle ripetizioni emette il rintocco delle ore, dei quarti e dei minuti con sublime risonanza. 

Credits: Paul Boutros

Una delle cose più belle a livello visivo, del movimento, è senza dubbio la ruota centrale in oro 14 carati. Pensate che solamente la realizzazione di questa ruota richiede ben dieci ore di lavoro.

Credits: Paul Boutros

Le funzioni dei “Ferrari Red”

Per quanto riguarda le funzioni (uguali ai modelli di serie), si tratta di un orologio Tourbillon con ripetizione minuti, calendario perpetuo e data retrograda.

Al centro del quadrante troviamo tre sfere che indicano: ore, minuti e giorno del mese.

Credits: Paul Boutros

Dalle ore 8 fino alle ore 4 si sviluppa un arco con sopra i giorni del mese; la sfera dedicata indica il giorno e, al completamento dell’ultimo giorno del mese, “salta” automaticamente indietro fino al primo giorno (data retrograda).

Ad ore 12 possiamo invece trovare la finestra del numero dell’anno in cui ci si trova (4 in totale di cui uno bisestile).

Ad ore 3 e ad ore 9 troviamo invece, rispettivamente, la finestra che indica il mese e quella che indica il giorno della settimana (nel primo esemplare in italiano e nel secondo in inglese).

Infine ad ore 6 possiamo osservare il contatore dei secondi contenente, all’interno della pista, le fasi lunari. 

Patek Philippe 5016 “Ferrari Red” e le aste.

Sicuramente la maggior parte di voi potrà pensare che, una volta che si ottengono dei modelli unici come questi realizzati secondo i propri desideri, sia praticamente impossibile separarsene…invece non è così.

Questi Patek Philippe 5016 “Ferrari Red” infatti sono stati venduti all’asta tutti e due.

Il primo esemplare realizzato dalla Maison di Ginevra è stato venduto dalla casa d’aste Antiquorum a New York, il 13 Dicembre 2012, per la cifra di 722.000 €.

Il secondo, invece, è stato venduto dalla casa d’aste Christie’s, l’ 11 Novembre 2019, per la cifra di 879.000 CHF.

Il connubio tra unicità ed esclusività 

Sicuramente non capita tutti i giorni di poter ammirare degli esemplari con personalizzazioni uniche realizzate direttamente dalla Maison.

Quando capita, però, è un emozione più unica che rara (a patto che vi piaccia).

Sicuramente per poter farsi creare esemplari unici come questi bisogna essere dei grandi appassionati ma, soprattutto, dei grandi collezionisti rinomati per la Casa di Ginevra.

Personalmente, al di là di questi due orologi presi in considerazione nell’articolo, apprezzo molto la  possibilità di personalizzare dei segnatempo ricchi di storia e prestigiosi come questi in modo da renderli ancora di più esclusivi ed unici.

Nella storia delle personalizzazioni uniche di Patek Philippe, tra quelle che ho apprezzato di più, rientra senza dubbio la ref. 5004 che il cantante John Mayer si è fatto creare dalla Maison. 

E voi, se mai doveste avere la possibilità di realizzare o, meglio, personalizzare orologi così affascinanti e complicati, quale scegliereste da personalizzare e come lo cambiereste?

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