Angelus: l’Antesignano del Tempo

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02 Dicembre 2025
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Ci sono marchi che attraversano la storia dell’orologeria come presenze silenziose ma decisive, lasciando innovazioni che diventano standard prima ancora che il mercato sia pronto ad accoglierle. Angelus appartiene a questa categoria rara. La sua è una traiettoria costellata di intuizioni tecniche, declini inevitabili e rinascite lucidamente orchestrate; una storia che merita di essere riletta con attenzione, perché racconta molto della creatività indipendente che ha nutrito, e continua a nutrire, la Svizzera orologiera.

Un laboratorio di idee nella Le Locle di fine ’800

Angelus nasce nel 1891 nel cuore dell’orologeria svizzera, nel piccolo ma vivace distretto di Le Locle, quando i fratelli Albert e Gustav Stolz fondano una manifattura in una stanza in Rue du Marais. Nel 1898 si unisce anche il terzo fratello, Charles Stolz, completando la squadra originaria.

Nei primi decenni del Novecento Angelus si distingue già come realtà altamente qualificata: nel 1902 il marchio ottiene una medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Parigi e successivamente una Médaille de Vermeil a Lille. Nel 1904 la crescita è evidente: l’azienda supera i 15 artigiani e comincia a produrre internamente i propri ébauches, concentrandosi su complicazioni quali ripetizioni ai quarti e i cronografi (un modo per difendere la propria libertà progettuale in un settore già incline alla standardizzazione).

Tra il 1905 e il 1906 Angelus viene nuovamente premiata: medaglia d’oro a Liège e il Grand Diplôme d’Honneur a Milano. Nel 1913 appare la prima pubblicità del marchio, segno che il brand cerca una presenza più strutturata nel mercato. 

Nel 1914, anno della Prima Guerra Mondiale, Angelus affronta sfide significative, ma non rinuncia all’innovazione: sviluppa un orologio con ripetizione pensato per persone non vedenti, che offre ai soldati feriti il suono dell’ora. Questo gesto le vale una lettera di ringraziamento dal maresciallo francese Marshal Joffre.

Angelus

Negli anni Venti, con la sperimentazione di materiali luminescenti, Angelus diversifica ulteriormente: produce sveglie, orologi da viaggio e calendari completi. È proprio poco prima del 1925 che il brand getta le basi per un’altra grande stagione, ma è con il lancio nel 1925 dei suoi cronografi monopulsante (13 e 14 ligne) che inizia una nuova era. 

L’età d’oro delle complicazioni

I decenni tra le due guerre segnano il primo grande salto qualitativo. Nel 1925 Angelus realizza cronografi monopulsante di dimensioni sorprendentemente compatte. Tra la fine degli anni ’20 e l’inizio del ’30, la reputazione tecnica di Angelus si consolida ulteriormente grazie a un movimento otto‐giorni, incredibilmente compatto (32 × 21 mm), con una riserva dichiarata fino a dieci giorni ma un’accuratezza reale di ±1 minuto alla settimana. 

Angelus

Questo approccio multidisciplinare non è casuale. Angelus intuisce che la misurazione del tempo sta cambiando: sta abbandonando la sola dimensione meccanica per entrare in quella della funzionalità quotidiana. È un’idea che culmina nel 1942, con la nascita del modello che avrebbe definito l’identità del marchio.

Il Chronodato non è soltanto un cronografo con calendario: è il primo esemplare di questo tipo prodotto in serie. Un orologio che, per gli anni, sembrava appartenere a un’altra epoca. Sul quadrante, la data è indicata da una lancetta centrale che sfiora una scala periferica; giorno e mese appaiono invece in due finestrelle opposte. Il calibro SF217 (17 o 19 rubini), anima una costruzione armoniosa, leggibile, ed incredibilmente moderna per il 1942.

Angelus

Il Chronodato non fu un episodio isolato, ma l’inizio di un decennio fertile. Nel 1948 arrivò il Chrono-Datoluxe, dotato di grande data digitale e fasi lunari: un’anticipazione di complicazioni “da collezionista” prima ancora che questo termine esistesse in senso moderno. 

Strumenti di bordo, sveglie da polso e ripetizioni ai quarti

Parallelamente ai cronografi, Angelus sviluppa strumenti che testimoniano una visione ampia del concetto di misurazione. Il Sixome combina otto giorni di riserva con barometro, termo-igrometro, bussola e calendario; il Foursome integra barometro, termometro e calendario in un formato ancora più compatto.

Nel 1956 arriva il Datalarm, il primo polso ad abbinare data e sveglia meccanica. Due anni più tardi, la Tinkler infrange un tabù tecnico: è il primo ripetizione minuti automatico impermeabile. Una soluzione che ancora oggi resta notevole per concezione e difficoltà ingegneristica.

Angelus

La crisi del quarzo

Angelus è un marchio plasmato dalla ricerca meccanica. Non stupisce quindi che a partire dagli anni ’70 la crisi del quarzo metta in difficoltà la manifattura più profondamente che altre realtà svizzere. Il rallentamento diventa inevitabilmente uno stop: per diversi decenni la Maison rimane in sospensione, come un’idea in attesa di essere riletta al momento giusto.

La Joux-Perret e il ritorno dell’indipendenza creativa

Il “momento giusto” arriva nel 2011, quando La Joux-Perret acquisisce Angelus. È una rinascita strutturale prima ancora che estetica. La manifattura di La Chaux-de-Fonds permette ad Angelus di tornare alla sua essenza originaria: movimenti progettati internamente, componenti lavorati in casa, finiture che combinano tecniche classiche (Côtes de Genève, grana circolare) con incisioni laser moderne.

Dopo quattro anni di sviluppo silenzioso, nel 2015 Angelus presenta la sua nuova collezione, un capitolo che sposta il baricentro del marchio verso un terreno più contemporaneo, più tecnico, più audace.

L’Angelus del XXI porta avanti la storica inclinazione alla sperimentazione adottando un linguaggio radicalmente moderno. Il Chronodate in full titanio è la prova che Angelus sa trasformare un’idea storica, il cronografo con datario periferico del 1942, in un progetto contemporaneo senza compromessi tecnici.

La cassa misura 42,5 mm di diametro per 14,25 mm di spessore, proporzioni che danno al segnatempo una presenza evidente ma misurata al polso. Il corpo è realizzato in titanio grado 5, con finiture prevalentemente satinate e spigoli smussati a specchio. Angelus ha poi introdotto un sottocassone in carbon composite, a cui si collegano i pulsanti cronografici, mentre la lunetta monoblocco presenta dodici intagli che ne spezzano la silhouette conferendo dinamismo all’insieme. Il vetro è un box-sapphire con trattamento antiriflesso su quadrante e fondello.

Quel che distingue visualmente il Chronodate è la soluzione del datario periferico sul rehaut principale: una scala circolare rialzata che libera il quadrante centrale e restituisce al cronografo grande equilibrio nella lettura.

Angelus Chronodate Titanium

La lancetta della data, sottile e culminante in una punta verniciata (spesso rossa per aumentare la leggibilità), scivola lungo il rehaut senza interferire con i contatori bicompax; questa scelta mantiene intatta la funzione cronografica e allo stesso tempo riafferma il legame con l’originale Chronodato. Sul quadrante si trovano indici applicati e lancette con Super-LumiNova, contatori realizzati con finitura “snailed” e un contrasto cromatico studiato per ottimizzare la visibilità.

Al suo interno troviamo il calibro A-500 Titanium Edition: un movimento automatico di manifattura con frequenza 4 Hz (28.800 A/h), riserva di carica dichiarata 60 ore, 26 rubini e una costruzione modulare con ruota di colonne. Le dimensioni del movimento (circa Ø 30 mm, spessore intorno a 7,9 mm) e la sua architettura permettono di esporre la tridimensionalità dei componenti attraverso il fondello.

Angelus Chronodate Titanium

L’impermeabilità è contenuta (30 metri), segnale che il Chronodate è pensato come strumento urbano performante più che come diver professionale.

Infine, la versatilità d’uso: l’orologio è disponibile con bracciale satinato in titanio o con cinturino in gomma sagomato, entrambi dotati di fibbia deployante in titanio. La combinazione di materiali (titanio, carbon composite, vetro a scatola) insieme al layout del datario periferico, crea un cronografo che è insieme omaggio storico e progressione tecnica.

Riconoscimenti GPHG

Al GPHG 2025, Angelus ha ottenuto un prestigioso premio con il Chronographe Télémètre Yellow Gold, che ha vinto nella categoria “Chronograph Watch”.

Sul palco è salito Pascal Béchu, direttore generale del marchio, a celebrare il ritorno di Angelus nell’olimpo delle complicazioni

Presenza italiana

Il posizionamento esclusivo del brand si riflette anche nella distribuzione: Verga 1947 è l’unico concessionario ufficiale Angelus in Italia. Un dettaglio che racconta quanto la Maison preferisca una diffusione misurata, in linea con la propria produzione limitata e con l’attenzione verso un collezionismo consapevole.

Un dialogo continuo tra epoche

La storia di Angelus non è lineare. È una curva fatta di slanci, sospensioni e ritorni inattesi. Ciò che la rende interessante oggi non è solo la profondità del suo archivio, ma l’abilità con cui ha saputo reinventarsi senza smettere di essere se stessa. Dalla Le Locle del 1891 alla manifattura di La Joux-Perret, passando per modelli che hanno segnato tappe storiche, Angelus continua a esistere nella dimensione che le è più congeniale: quella in cui l’orologeria è un territorio di ricerca, non di imitazione.


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