Intervista a Fulvio Locci, Designer di Wyler Vetta: Una Storia Secolare e Dimensioni Contenute

Scritto da:Vittorino Loreto|
9 minuti

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Cari amici di IWS, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Fulvio Locci, designer di Wyler Vetta. Un progetto ultracentenario rilanciato recentemente da una guida totalmente italiana. E da buoni Italiani non potevamo farci sfuggire l’occasione di raccontarvi la direzione del brand tramite questa intervista.

Wyler Vetta è un brand nato nel 1923, fondato da Paul Wyler e commercializzato da Innocente Binda all’inizio degli anni ’30. Il marchio è famoso per essere stato tra i primi al mondo ad utilizzare strategie di marketing nello sport e nell’arte, ma soprattutto per aver organizzato il lancio dei propri orologi dalla Torre Eiffel e dalla Torre di Seattle per dimostrare la robustezza dei propri orologi.

Come potete vedere, un orologio dalla rilevanza storica molto interessante e fortemente intrecciato con la nostra Italia. Senza ulteriori indugi, eccovi la nostra intervista a Fulvio Locci.

Wyler Vetta Jumbostar Solo tempo
Wyler Vetta Jumbostar Solo Tempo

L’intervista

Edoardo Armentano: Ciao Fulvio, per chi non ti conoscesse: chi è Fulvio Locci? 

Fulvio Locci: Sono un appassionato di orologi, da piccolo il mio hobby preferito consisteva nell’inserire quadranti di carta, disegnati da me, negli orologi che trovavo in casa e che smontavo. È nata così. Non c’era nessuno in famiglia amante dell’orologeria, che potesse trasmettermi questa passione. Da un gioco è nato un lavoro che si è concretizzato quando ho fondato Locman nel 1985. Disegno ancora a matita i quadranti e li metto sotto il vetro. 

Edoardo Armentano: Il lavoro fatto a mano, non al pc, ha delle caratteristiche estetiche più emotive? 

Fulvio Locci: Il lavoro del designer è un lavoro di sensazioni, a parte l’esigenza del mercato del momento che ci porta ad interpretare i trend, è qualcosa che comincia da dentro. 

Edoardo Armentano: Quanto c’è di tuo in questa rinascita di Wyler Vetta? 

Fulvio Locci: Quando Marcello Binda ed io abbiamo iniziato a immaginare la marca nel 2020 ho osservato con attenzione la produzione del brand negli anni e ho notato che lo stile privilegiato era diventato quello elegante, mentre il brand ha sempre avuto, invece, un DNA sportivo-elegante. Abbiamo cambiato direzione e re-impostato sia il posizionamento tecnico che quello estetico. Queste decisioni hanno riportato al centro del progetto il nostro Jumbostar. 

Wyler Vetta Jumbo Star
Wyler Vetta Jumbostar Chrono

Edoardo Armentano: In effetti rileggendo la storia del marchio parliamo di orologi robusti, sportivi, persino con lanci da alta quota a testimoniare la loro resistenza agli urti.

Fulvio Locci: Siamo noti in effetti per i nostri esperimenti, certificati da notaio. Ricordiamo infatti i 2 lanci effettuati a Parigi, a distanza di 25 anni. Nel 1931 e 1956, dalla torre Eiffel, e dalla torre di Seattle sempre nel 1956. L’obiettivo era testare la robustezza della cassa ma soprattutto del movimento. La nostra innovazione principale dell’epoca era, appunto, il brevetto Incaflex: un anti-shock che proteggeva il bilanciere dagli urti, anche quelli più intensi.

Edoardo Armentano: Quanto è importante per voi prendere spunto dalla vostra storia?

Fulvio Locci: Fondamentale, soprattutto se ne hai una centenaria come la nostra, non valorizzarla sarebbe stato un peccato. Parliamo di un catalogo cominciato nel 1924, abbiamo avviato delle ricerche proprio di recente mirate a trovare pezzi storici per creare un museo Wyler Vetta. Ci sarà utile anche per prendere spunto per nuove linee e modelli. 

Edoardo Armentano: Cos’è cambiato quindi in Wyler Vetta? Rispetto a prima, avete più libertà? Avete più autonomia?

Fulvio Locci: Con Marcello Binda possiamo agire nella massima libertà come marca indipendente. Questo ci consente di fare scelte di design e di tecnica totalmente coerenti con la marca e con i nostri obiettivi di posizionare il brand tra le marche di orologeria di fascia medio alta. E’ da considerarsi una startup a tutti gli effetti, ma una startup diciamo “ultracentenaria”.

Edoardo Armentano: Cosa le piace di più di essere indipendente? 

Fulvio Locci: Credo che al giorno d’oggi metterci la faccia abbia un grande valore. Sapere che dietro una marca ci sono delle persone, dà al consumatore  il modo di comprendere meglio il perché delle idee e tutta la passione. 

Edoardo Armentano: E a livello di design, dato che è il tuo campo? 

Fulvio Locci: Restiamo, come dicevo, fedeli a quella che è una linea elegante sportiva, con qualche evoluzione estetica. Il più significativo degli ultimi tempi riguarda il Jumbostar Chrono, disponibile da 43 mm e da 40 mm. Il mercato al giorno d’oggi richiede dimensioni diverse da prima, c’è un rinnovato gusto per le casse di dimensioni contenute. 

Edoardo Armentano: A livello di materiali ci saranno cambiamenti? 

Fulvio Locci: Siamo in continua sperimentazione, ad esempio Wyler Vetta sta realizzando degli orologi strumento dedicati allo spazio e che voleranno nelle prossime missioni spaziali. Avevo già avuto esperienze in passato con Paolo Nespoli, ex astronauta ed ingegnere. Stiamo progettando un orologio che avrà 3 fusi orari. È un progetto che mi entusiasma molto perché, l’innovazione porta a confrontarsi con aziende di settori diversi ed il risultato di queste collaborazioni è davvero notevole.

Edoardo Armentano: Ci puoi dire di più a riguardo?  

Fulvio Locci: Non posso rivelare molto, diciamo che avremo dei notevoli benefici a livello di leggibilità. Quando si è in orbita il calo della vista è significativo. È necessario quindi che i quadranti siano grandi, ben visibili e leggibili. Parliamo di orologi con cassa extralarge. 

Edoardo Armentano: E come mai 3 fusi? 

Fulvio Locci: Quando sei lassù viaggi a 27.000 km/h, vedi alba e tramonto in continuazione. È fondamentale avere controllo sulla variabile tempo proprio per questo motivo. Devi avere sotto controllo il fuso di Houston, quello istantaneo e quello di casa. Da Houston normalmente arrivano le informazioni relative alla missione, perché è controllato tutto da lì. Il fuso del momento serve a comprendere che ore sono e dove si trovano gli astronauti. Il fuso di casa è importante per poter comunicare coi familiari, ad un’ora consona… magari gli astronauti sorvolano il pacifico e la famiglia sta dormendo… Un tempo chiamare i familiari non era possibile. Ma neanche le ‘’gite’’ nello spazio erano così lunghe. In ogni caso questo straordinario progetto avrà anche una ricaduta commerciale, con un orologio adatto a tutti i polsi e per un uso anche quotidiano e di viaggio. 

Edoardo Armentano: Quando lo lancerete?

Fulvio Locci: Non posso dire nulla al momento, ma vi teniamo aggiornati! 🙂


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AUTORE

Co-fondatore
Classe 1999. Mentre ancora al liceo, insieme a Fabrizio, danno vita a IWS. Curiosità, intraprendenza ed entusiasmo sono le caratteristiche che lo distinguono. Si avvicina all’orologeria grazie all’amico e ormai socio, Fabrizio. Prende il ruolo di CEO di ItalianWatchSpotter e studia Economia e Management all’Università Bocconi.
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