Lezione Di GaGá Laboratorio: L’Arte Della Passione

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29 Dicembre 2024
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Il mondo dell’orologeria sta vivendo un’interessante evoluzione: momenti di mercato, di guerre, di aziende e di elezioni, ci portano a rivedere tanti dei nostri flag al momento di considerare l’acquisto di un orologio.

C’è chi predilige l’estetica, chi il movimento, chi la fascia prezzo, chi la qualità/prezzo, chi preferisce la cassa piccola e chi ancora si orienta verso rivisitazioni del passato.  Il vintage ha pervaso completamente le nostre valutazioni del bello ed in effetti finalmente torniamo a quelli che sono i veri canoni di bellezza: casse ridotte, proporzioni, inventiva e, sicuramente, estro. So che sembra auto celebrativo e, da italiano, scusatemi ma lo è!

Il vintage è arrivato, un po’ in tutto, perché forse la maggior parte delle grandi aziende si é messa in casa designer e produttori che guardano indicatori di marketing che non trovano un riscontro nel gusto reale delle persone, dei collezionisti di qualsiasi genere.  In bocca al lupo a tutti per il futuro, ma se guardiamo a chi produce ciò che sempre di più viene apprezzato in questo momento, sono senza dubbio gli indipendenti, grandi o piccoli, e che possiamo dire avere tutti i riflettori puntanti su di loro. 

Gaga Laboratorio Labormatic
GaGà Laboratorio Labormatic

Chiaro che bisogna fare una distinzione anche qui, indipendente è chi non appartiene ad un gruppo, ma anche chi è un artigiano e fa da sé, e per tre…  Ed è proprio con il concetto di “indipendente” che oggi vi porto alla scoperta di un nuovo progetto con nomi noti come Ruben Tomella e Mo Coppoletta. 

Ma chi sono esattamente questi due personaggi comparsi sul panorama orologiero?

Ruben Tomella

Ruben Tomella, propietario di gaga laboratorio
Ruben Tomella

Ruben Tomella, non è altro che il proprietario di GaGà Milano, un marchio d’orologeria italiano noto per le sue forme, colori e stile, indipendente di nascita. Di Ruben si può dire tutto ma non che non gli manchi estro, voglia di essere diverso, unico… insomma, è difficile che passi inosservato e in fondo un Gagà è esattamente questo. Aggiungete alla ricetta che è una delle migliori persone, a livello umano, che troverete nel settore e avrete un’idea del personaggio.

Mo Coppoletta

Mo Coppoletta, designer per gaga laboratorio
Mo Coppoletta

Mo Coppoletta è un artista di professione e designer, che nel nostro mondo (quello degli orologi) è noto per diverse collaborazioni, tra cui l’ultima e meravigliosa (a mio parere) con Bvlgari e Chronopassion con degli Octo Finissimo “tatuati”. Questa è una storia in cui il business c’entra ma è marginale. Finalmente, oserei dire, in un mondo che dovrebbe esser fatto di passione. I due avevano già lavorato assieme ad una rivisitazione del logo GaGà Milano una decina di anni fa.  

Il progetto GaGá Laboratorio

Gaga Laboratorio Labormatic

– Come nasce questo progetto?

Mo Coppoletta: Erano 3 anni che Ruben mi diceva di voler fare qualcosa di figo e di volerlo fare assieme. Servivano però un punto da cui partire ed un obiettivo. Entrambi siamo stati d’accordo di puntare sull’aspetto estetico, essendo io designer e lui creativo. Doveva essere un orologio dall’alto percepito qualità prezzo. E devo dire che ci siamo riusciti. Poi i gusti son sempre soggettivi, ma chiunque può rendersi conto che è un prodotto ben fatto.

– A cosa ti sei ispirato? 

Mo Coppoletta: Ci siamo ispirati alla Milano da bere, ad un periodo, gli anni 50/60, il secondo dopo guerra. Un momento in cui l’Italia ha avuto un boom di design folgorante in cui ventilatori, lambrette e altro erano nelle case di tutti, oggetti che ognuno poteva permettersi.

Creazioni che vedendole ora rievocano un periodo florido in cui l’Italia era bella, fresca, frizzante anche grazie ad un po’ di influenza americana che ci ha portato rock n roll e cromature.

Gaga Laboratorio Labormatic

– Entrando nello specifico, che tipo di risultati hai ottenuto? 

Mo Coppoletta: Cominciando a disegnare è apparso qualcosa di rotondo, dall’aspetto soffice, nella realtà si è tradotto in un morbido sasso che conserva il dna nelle anse e nella corona ma lo stacca completamente dal suo retaggio. Abbiamo rifinito le anse, abbiamo modificato parti della cassa ricavando degli inserti che arricchiscono il tutto, alzando sì il livello di complessità ma che ci ha offerto l’opportunità di sbizzarrirci con molte possibilità di combinazioni. 

Altra componente estetica fondamentale era dovuta dal fatto che volevamo che il quadrante fosse di effetto, in linea con gli anni 50 ma anche contemporaneo, l’assenza della lancetta dei minuti e la finestrella delle ore portano il nostro occhio nella parte centrale dell’orologio, lasciando in secondo piano, per un istante, il resto. La percezione è morbida e sofisticata, coerente con il resto dell’orologio ma con un impatto grafico forte, deciso. 

Tra tutti i disegni che sono stati fatti abbiamo deciso, per il momento, di tenere due versioni: la Cinquanta con il suo verde, direi quasi vintage copper; la Baohouse con il nero protagonista ed un paio di tocchi di rosso. 

Gaga Laboratorio Labormatic

– Da art director vorresti che questa linea fosse mantenuta anche per il resto? 

Mo Coppoletta: Ci teniamo che questa cura artistica sia presente e portata avanti in ogni aspetto del brand, nella comunicazione soprattutto. Infatti abbiamo scelto Alessandro Ristori come nostro ambassador. Alessandro per me è il miglior entertainer del momento e sposa perfettamente questo gusto anni ’50/ ’60 di cui anche noi proponiamo una rivisitazione.

– Com’è possibile che una persona che ha iniziato nell’arte del tatuaggio oggi disegni orologi? 

Mo Coppoletta: I consigli dati da chi ce l’ha fatta non valgono niente secondo me: se me lo dice Lady GaGa che ce la posso fare o cosa devo fare, ok penso, grazie, tu ce l’hai fatta…ma gli altri 3 milioni che cantavano meglio di te son tornati a lavorare! Penso che contino molto il forte interesse e l’entusiasmo.  Delle cose che disegno sono collezionista e consumatore. Bottiglie, abiti, orologi… quest’ultimo mondo mi ha affascinato per molto tempo, l’ho studiato, l’ho scoperto, lo scopro e imparo continuamente perché mi piace. Questo credo faccia la differenza in ogni cosa. 

Gaga Laboratorio Labormatic

– Ruben, come fanno due persone creative ad andare d’accordo? E come sono riuscite ad accordarsi in questo progetto nuovo?  Con una logica precisa, in questo caso non creiamo un brand da zero ma rivisitiamo qualcosa che esiste già e ne creiamo una costola con lo stesso dna ma con identità ben diversa? Una cosa nuova per uno e non nuova per l’altro. 

Ruben Tomella: E’ un momento importante per me, parliamo sicuramente del secondo capitolo della mia vita lavorativa.  Era arrivato il tempo di cambiare qualcosa, un po’ come quando per un tot di tempo tieni uno stile poi ti guardi allo specchio e pensi che sia il caso di modificare. Per me era importante avere affianco una persona di cui mi fidassi, ma soprattutto con cui stessi bene. Mo è un amico, lo conosco da anni, provo un profondo rispetto e nutro stima per lui. Ho 50 anni e se sto con qualcuno è perché mi fa piacere starci altrimenti non ne ho bisogno, posso farne tranquillamente a meno.

E questo è il lato umano, della vita di tutti i giorni. Dal punto di vista professionale so che cosa ha sempre in testa, è amante di cose, sa quali sono le correnti, e vive tutto questo. E’ un collezionista e conoscitore di questo mondo, ci sono tonnellate di designer che non conoscono il prodotto, non hanno la minima idea di cosa stiano producendo.  

Gaga Laboratorio Labormatic

– Due creativi che lavorano insieme: capita allora che non solo gli opposti si attraggano!

Ruben Tomella: Ci sono stati dei momenti di decisioni in cui c’era da decidere di tenere dna gagà e altri in cui si doveva uscire da dna gagà. Non ci siamo mai scontrati sullo stile, se non c’è fiducia dal lato artistico non performi più e ho preferito che Mo desse la linea, dall’altro lato so, con un po’ di esperienza, come si fa, o meglio cosa si deve fare per fare un orologio. Non è così semplice. I nostri orologi hanno una cassa con 7 parti, il quadrante ne ha 8. Già questo potrebbe dare un’idea del lavoro che c’è dietro. 

– Com’è iniziare un progetto “quasi” da zero? 

Ruben Tomella: Chiaro che siamo umili nel pensare che sia un progetto nuovo, c’è tanto da fare e siamo solo all’inizio. Sappiamo dove vogliamo andare e chi ci piacerebbe avesse i nostri prodotti. Non vogliamo solo i collezionisti, chiamiamoli un po’ nerd dell’orologeria, pensiamo che il nostro brand possa avere una clientela più ampia, abbiamo dei tratti di moda, connotati forti di design che strizzano l’occhio al lifestyle. 


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