Oggigiorno il datario (di solito ad ore 3) è forse uno degli elementi più scontati in un orologio moderno.
Ma è sempre stato così?
Forse non tutti sanno che la data è la prima complicazione che si può trovare su un orologio da polso, subito dopo l’indicazione di ore e minuti tramite lancette.
Nella storia dell’orologeria possiamo trovare esempi di orologi da tasca con la data già dal XIX secolo, ma è grazie ad un orologiaio svizzero di nome Hammerly che, dal 1915, comincia ad essere presente anche negli orologi da polso.
Nel 1930 Mimo (Girard Perregaux) brevetta e introduce sul mercato il Mimo-Meter,è il primo segnatempo da polso con l’indicazione della data.
È grazie a questa maison che il grande pubblico ottiene la possibilità di acquistare un orologio con una complicazione in passato utilizzata solo per orologi di alto livello.
Il Giubileo
Un’ ulteriore svolta avviene nel 1945 quando Hans Wilsdorf, fondatore di Rolex SA, introduce il modello “giubileo”, ovvero il primo orologio automatico avente un datario con un disco con numeri rossi e neri sotto il quadrante. In seguito verrà aggiunta la lente ciclope che permette l’ingrandimento della data, tipica dei modelli di Rolex. Questo orologio passerà poi alla storia con il nome di Datejust.
In questa complicazione, un ruolo da padrone lo gioca lo scatto della data, ovvero la velocità con cui si alternano i numeri nella finestrella. Lo scatto rapido infatti rende più veloce la regolazione oltre che più precisa la lettura. Negli orologi senza scatto rapido invece, a mezzanotte, la nuova data non è ancora al suo posto e c’è una fase di transizione (più o meno lunga) non troppo piacevole…
Esistono inoltre due tipi di orologi: quelli con la regolazione rapida della data (di solito corrispondente al primo “scatto” della corona) e quelli in cui invece bisogna far ruotare le lancette a sufficienza per cambiare di giorno.
Pointer-date o indicazione periferica
Un secondo tipo di indicazione della data, intesa come giorno del mese, è l’indicazione periferica. Molto in uso negli anni ’40, viene spesso chiamata “pointer date” in inglese in quanto consiste in una speciale lancetta che indica le cifre corrispondenti al giorno, riportate nella parte più esterna del quadrante.
Un esempio noto è il Vacheron Historiques Triple Calendrier 1942 presentato nel 2018 ma esistono moltissimi capolavori vintage che usano questa indicazione.
A seguito dell’introduzione della data, in ordine di complicazione troviamo la gran data ed il day-date.
La Gran Data
Consiste nell’utilizzo di due finestrelle di dimensioni particolarmente generose per indicare la data (“gran” proprio per questo!).
Questo tipo di complicazione è spesso utilizzato dal marchio tedesco A.Lange & Söhne.
Il Day-Date
Permette la lettura sul quadrante oltre alla data anche del nome del giorno della settimana.
Il primo Day Date venne ideato da Rolex nel 1956 , prodotto solo in oro giallo o in platino, divenne presto uno status symbol negli gli anni 60 e 70.
Meno conosciuto invece l’Audemars Piguet Royal Oak day-date. Poco apprezzato forse per la configurazione con i due sottoquadranti a ore 3 e 9.
Disponibile anche con fasi lunari… un ottimo compromesso tra un calendario perpetuo e un semplice day-date.
Orologi che riportano, oltre alla data e al giorno della settimana, anche il mese o altre indicazioni, vengono detti calendari (in questo caso annuali) e ne parleremo nei prossimi articoli!
Raccomandiamo sempre una certa attenzione nel cambiare la data sul vostro orologio e soprattutto di documentarvi bene sulle specifiche del modello!
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