Anche se pensarci fa un certo effetto, fino a qualche anno fa, entrando in una boutique di una casa orologiera era possibile scoprire e “toccare con mano” la gran parte dei segnatempo offerti da quel brand.

Ma non solo; una volta entrati era anche possibile acquistare l’orologio tanto desiderato in tutta semplicità. L’esperienza d’acquisto era così completa e l’appassionato, uscendo dal negozio con un gran sorriso stampato in faccia, era sicuro di aver fatto la scelta giusta.

Oggi purtroppo l’esperienza in boutique non è più la stessa. Sono pochi, infatti, i fortunati che hanno il privilegio di poter godere di una simile proposta. 

Il motivo? 

Qualcosa nel mercato degli orologi è cambiato ed ha modificato quelle che sembravano pratiche senza tempo.

Molti dicono che questo cambiamento sia dovuto ad una vera e propria “bolla” che ha investito il mercato degli orologi generando un sorprendete aumento dei prezzi. Ma si può veramente dire che il mercato degli orologi sia in una bolla?

L’aumento dei prezzi

Elemento distintivo di ogni bolla è l’aumento ingiustificato, o meglio, irrazionale, dei prezzi. 

Non serve essere un appassionato di orologeria per sapere che, negli ultimi anni, il prezzo di alcuni segnatempo è schizzato alle stelle. 

Questo aumento di prezzo non ha coinvolto solo i rari segnatempo messi in vendita dalle grandi case d’asta, ma ha caratterizzato anche gli orologi più diffusi, come gli sportivi di Rolex, Patek Philippe o Audemars Piguet.

In orologeria però, parlare genericamente di “aumento di prezzi” può essere fuorviante. 

Infatti, esistono aumenti di prezzo programmati, applicati direttamente dalle case orologiere sui prezzi di listino, e aumenti che si materializzano sul mercato secondario. 

Il primo tipo di aumento di prezzo è facilmente spiegato; le case orologiere “correggono” i prezzi di listino per tenere conto di fattori come l’inflazione e l’eventuale rincaro delle materie prime. 

Non bisogna dimenticarsi che l’oro, per fare un esempio, è un bene regolarmente scambiato sui mercati finanziari, il che espone il suo prezzo a più ampie oscillazioni. 

Come anticipato, il secondo tipo di aumento di prezzo si concretizza sul mercato secondario, dove gli orologi vengono comprati e venduti da collezionisti e commercianti non ufficiali.

Sul mercato secondario, in teoria, il valore dei segnatempo è dettato dall’interazione della domanda e dell’offerta. In parole povere, se un orologio è oggetto del desiderio di molti appassionati, il suo prezzo aumenterà. 

Le liste d’attesa

Un altro fenomeno che negli ultimi anni ha contraddistinto il mercato degli orologi è la presenza di lunghe liste d’attesa. 

Come detto precedentemente, in passato entrando in un negozio era possible vedere tutti i modelli offerti da una casa orologiera e, dopo averli provati al polso, era facile acquistare l’orologio scelto, magari anche con un po’ di sconto sul prezzo di listino. 

Oggigiorno invece, questo tipo di esperienze sono sempre più rare e gli sconti hanno lasciato posto alle tanto discusse liste d’attesa, lo strumento con cui le boutique e i rivenditori autorizzati gestiscono la crescente richiesta di alcuni segnatempo. 

Purtroppo però, queste liste d’attesa accontentano i pochi e lasciano scontenti i più, essendo pressoché infinite e arrivando a durare persino anni. 

Di conseguenza, per poter acquistare un segnatempo senza aspettare il proprio turno sulle liste d’attesa, spesso ci si trova a dover pagare prezzi ben più alti di quelli di listino, il che contribuisce a rafforzare il già significativo aumento dei prezzi sul mercato secondario. 

Dietro l’aumento dei prezzi…

Per capire se la bolla del mercato degli orologi scoppierà mai, è utile indagare sulle origini dell’aumento dei prezzi dei segnatempo. 

Anche in questo caso però, non si tratta di una cosa semplice; infatti, sono molteplici i fattori che possono generare un aumento dei prezzi sul mercato dei segnatempo:

• Gli orologi come “bene rifugio”.
  Una delle possibili motivazioni dietro l’aumento dei prezzi degli orologi sul mercato secondario può essere legata al fatto che molte persone, attirate dallo stesso aumento di valore di alcuni segnatempo, investono in orologi, acquistandoli e sperando che il loro valore possa aumentare nel tempo. Di conseguenza, negli ultimi anni gli orologi si sono lentamente trasformati in beni rifugio, ossia oggetti in cui investire i propri risparmi avendo la certezza (o quasi) che questi non saranno perduti. 

• La rinascita del vintage.
  Trainato in parte dalla grande richiesta di alcuni segnatempo contemporanei, anche il mercato del vintage ha registrato un forte aumento dei prezzi. Numerosi appassionati, infatti, non potendo acquistare un modello attualmente in produzione a causa delle già citate liste d’attesa, si sono rivolti al vintage. Questo ha generato un aumento del prezzo degli stessi, ma ha anche permesso a certi modelli “dimenticati” di tornare alla luce, facendone riscoprire linee e storie. Pensate ad esempio ai modelli Tri-Compax di Universal Geneve. 

• Gli orologi ai tempi dei social network.
  I social hanno dato la possibilità alle persone di condividere ogni genere di cosa, dalle foto in vacanza fino a quelle dei propri averi, come gli orologi. Da un certo punto di vista, questo ha indirettamente permesso alle maison di rafforzare ulteriormente la propria immagine nell’ideale delle persone, facendo sì che i propri segnatempo diventassero oggetto del desiderio, non solo della piccola cerchia di appassionati a cui si riferivano prima, ma di un’audience molto più vasta . Nulla di nuovo sicuramente, ma in un tempo in cui una foto fa il giro del mondo in pochi secondi, diventa un strumento comunicativo ancora più forte. Il nostro stesso canale Instagram ne è una prova in realtà!

Ovviamente, come detto in precedenza, le cause dell’aumento dei prezzi sul mercato degli orologi possono essere numerose, questi però erano alcuni spunti a cui probabilmente non avrete mai pensato! 

Una bolla destinata a scoppiare?

Un elemento tipico di una bolla è il fatto che, prima o poi, questa scoppia. 

In particolare, ciò che può portare una bolla a scoppiare è la presa di coscienza da parte del mercato che i prezzi del bene scambiato non ne riflettono il reale valore. 

Per fare un esempio, se un giorno tutti ci svegliassimo pensando che un Rolex Daytona non vale il prezzo a cui viene venduto sul mercato secondario e ci rifiutassimo di comprarlo, il prezzo del cronografo coronato crollerebbe, facendo cosi scoppiare la bolla attorno a quell’orologio. 

Resta ora da capire, smetteranno mai di aumentare i prezzi di certi segnatempo? O in altre parole, scoppierà mai questa presunta bolla del mercato degli orologi?

@NYCWatchGuy, collezionista e venture capitalist, durante un’intervista ad A Collected Man, porta un punto molto interessante. In breve, a differenza di altri asset, gli orologi sono beni che oltre ad avere valore potenziale di investimento, hanno la possibilità di essere utilizzati.

Ciò significa che, se un’azione dovesse scendere di valore senza prospettive di recupero, allora tutti inizieremmo a venderla provocandone un’ulteriore diminuzione del prezzo. Al contrario, con un orologio avremmo comunque la possibilità di indossarlo e non avremo alcun interesse a realizzare una perdita, se non per altre necessità.

Da un certo punto di vista, questo potrebbe proteggere il mercato dei segnatempo da una caduta vertiginosa.

Tenendo conto delle riflessioni fatte finora, guardando il continuo aumento dei prezzi di alcuni segnatempo, sembrerebbe proprio che la bolla non sia in procinto di scoppiare. 

Nonostante da più di un anno il mondo stia attraversando un periodo estremamente complesso, anche dal punto di vista economico, il mercato degli orologi continua a sorprenderci con prezzi stabili o in continua crescita.  

Conclusioni

Il mercato degli orologi è quindi in una bolla? 

A parer mio, l’aumento dei prezzi degli orologi non può essere del tutto riconducibile ad una “semplice” bolla. Infatti, come detto in precedenza, all’origine dell’aumento dei prezzi ci sono elementi reali e non meramente irrazionali o speculativi. 

Certo, tutt’altro discorso dovremmo fare se dovessimo andare ad analizzare la natura artificiosa o meno di questi fattori che hanno portato alla bolla di cui parliamo oggi! Magari sarà per un prossimo articolo.

Ciò non significa però che i prezzi degli orologi continueranno ad aumentare o che non diminuiranno mai. In quanto accessori, alcuni segnatempo potrebbero passare di moda e quindi, essere meno richiesti. 

Certe cose però non si possono predire, per cui anche in questo caso, non ci resta che affidarci alle lancette di un segnatempo e constatare ancora una volta che certe cose solo il tempo può dirle. 

In realtà, potremmo chiederci quanto sia effettivamente “razionale” che il prezzo di un orologio solo tempo in acciaio come il Nautilus possa raggiungere un prezzo due volte superiore a quello di complicazioni molto più pregevoli ed in metalli ancora più preziosi.

Queste sono considerazioni che vi esortiamo a fare e speriamo che anche voi arriviate alle nostre stesse conclusioni!

Tuttavia per come stanno le cose, nonostante si stia assistendo di recente ad un plateau dei prezzi dei modelli maggiormente in hype, è più probabile che quelli sottovalutati inizino a crescere, piuttosto che i primi a scendere.

Se volete approfondire l’argomento, vi consigliamo l’ interessantissimo articolo di A Collected Man che abbiamo menzionato più in alto.

Autore: Giulio Magnelli