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Omega e le Olimpiadi di Tokyo 2020: la storia, le innovazioni e le edizioni limitate

DATA
28 Agosto 2021
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E alla fine le Olimpiadi di Tokyo sono passate, nonostante la pandemia, non solo per conservare qualche sponsor per contenere i danni economici, ma soprattutto per gli atleti, quelli che per quattro anni, anzi cinque in questo caso, hanno lavorato, sofferto e sudato per arrivare alle Olimpiadi nella miglior forma possibile.

Per molti era l’appuntamento fondamentale, il vero inizio o la fine di una carriera, per cui hanno impegnato sé stessi oltre ogni ragionevolezza di chi non ne condivide le motivazioni; la maggior parte in cerca dell’appuntamento con la Storia, della soddisfazione personale, o persino il riscatto da una vita difficile, i valori puri dello sport.

Dopo l’edizione del 1964, il Giappone ha ospitato i giochi per la seconda volta nella sua storia ha ospitato 339 competizioni in 33 sport. Il fuoco olimpico è stato accesso il 23 Luglio dopo una lunga attesa, sono state diverse le novità, ma una costante è rimasta, Omega ha assunto il ruolo di Official Timekeeper delle competizioni agonistiche, una tradizione che dura dal 1932, perché ogni frazione di secondo conta.

Omega e le Olimpiadi

Ma cosa significa essere il cronometrista ufficiale dei giochi olimpici, qual è il ruolo della Maison Omega? cosa distingue questa collaborazione dalle altre partnership nel settore orologiero?

omega e le olimpiadi

La maggior parte delle Maison di orologi è molto abile nel raccontare ottime storie ed aggiungere un pizzico di romanticismo alle proprie radici. Così la storia di OMEGA ed Olimpia ebbe inizio nel 1932, quando un orologiaio solitario partì da Bienne, con 30 cronografi con funzione rattrapante, alla volta di Los Angeles, con la chiara intenzione di rendere OMEGA il partner ufficiale delle Olimpiadi.

Da allora OMEGA ha avuto l’onore di misurare i tempi delle varie discipline ben 28 volte, in una cooperazione molto naturale ed autentica, in cui contano soprattutto la tecnologia, l’utilità e il servizio di OMEGA, come specialista di cronometri di alta precisione.

A Tokyo un’equipe di cronometristi professionisti ha avuto a disposizione quasi 450 tonnellate di attrezzature, ma l’obiettivo non è cambiato: garantire impeccabili prestazioni cronometriche ai più grandi atleti del mondo. Il ruolo della Maison va quindi ben oltre alla messa in scena di fantasiosi manifesti pubblicitari e all’esibizione del proprio logo sui più di 400 tabelloni per piazzamenti e tempi.

La tradizione di Omega come cronometrista dei Giochi Olimpici

omega e le olimpiadi

Per 28 volte dal 1932, OMEGA ha assunto il ruolo di Official Timekeeper dei Giochi Olimpici, a Tokyo lo è stata per la 29ª.

La prima fu alla decima edizione che si tenne a Los Angeles dal 30 luglio al 14 agosto del 1932, una prima volta per OMEGA, ma anche per i Giochi, che mai fino ad allora si erano avvalsi di un’azienda privata per fissare i tempi degli atleti in gara.

Dalla Svizzera arrivò un cronometrista con una valigia piena di 30 cronografi, certificati dall’Osservatorio Astronomico di Neuchâtel.

Oltre ai 10”3 del velocista americano Eddie Tolan nei 100 metri piani, a Los Angeles il team di cronometraggio fissò altri 16 record mondiali, con una precisione molto vicina al decimo di secondo. Un risultato nel risultato, che non passò inosservato e fu solo il primo capitolo di una lunga collaborazione ricca di innovazioni.

Le più importanti innovazioni di Omega per le Olimpiadi

Come quella che OMEGA introdusse a Londra 1948: una camera fotofinish arricchita con cellule fotoelettriche, anche detto “Magic Eye”, questo sistema venne utilizzato per districare eventuali disaccordi su chi avesse tagliato per prima il traguardo, cosa che ovviamente successe.

All’arrivo della finale del 100 metri due americani, Harrison Dillard e Barney Ewell, con 10”3 avevano segnato lo stesso tempo, lo scatto del Magic Eye fu inequivocabile e la medaglia d’oro prese la direzione del collo di Dillard.

A Tokyo questo sistema è stato reso ancora più preciso grazie allo Scan’O’Vision MYRIA, il fotofinish più avanzato nella storia di OMEGA. Posizionato sulla linea del traguardo delle gare di sprint, di corsa a ostacoli e di altre discipline, è in grado di catturare fino a 10.000 fotogrammi al secondo, generando una foto composita grazie alla quale i giudici hanno rilevato i tempi e stilato le classifiche ufficiali di ciascun evento.

Le immagini catturate dal fotofinish sono ormai emblematiche dei Giochi Olimpici, a dimostrazione di quanto possa risultare realmente ridotto lo scarto tra gli atleti in alcune gare.

OMEGA realizzò anche il sistema per il cronometraggio del nuoto, dagli altoparlanti inseriti ai blocchi di partenza, al touchpad alla fine di ogni vasca, che per essere azionato necessita di una pressione tra 1.5 e i 2.5 kg ma che, anche se il tocco è leggero, permette comunque ai tecnici del brand di arrivare al timing esatto, avvalendosi di una videocamera velocissima in grado di fissare 100 immagini al secondo.

Proprio grazie alle piastre di contatto, il nuoto è stato a lungo l’unico sport in cui sono gli stessi concorrenti a fermare il proprio tempo di gara. Questa tecnologia, introdotta per la prima volta da OMEGA ai Giochi Olimpici del 1968, rimane tutt’oggi il metodo più preciso per cronometrare i tempi di uno sport così impegnativo.

Sempre di OMEGA è la futuristica pistola starter elettronica che è stata usata per la prima volta alle Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010.

Il problema delle pistole tradizionali è che il suono viaggia a una velocità inferiore rispetto alla luce, determinando in tal modo un ritardo nella percezione acustica, del segnale di partenza, da parte degli atleti nelle corsie più lontane.

Più ci si avvicina allo starter, dunque, prima si sentirà il segnale.

La soluzione di OMEGA è una pistola elettronica collegata ad altoparlanti, posizionati alle spalle di ogni atleta. Premendo il grilletto, il dispositivo produce automaticamente un suono, emette un flash luminoso e attiva i cronometri. Il sistema più equo per garantire pari condizioni alla partenza.

Ai blocchi di partenza utilizzati nelle gare di atletica sono stati integrati, oltre agli altoparlanti, dei sensori che misurano la forza impressa dall’atleta sulla pedana 4.000 volte al secondo.

Il sistema di rilevamento invia istantaneamente le misurazioni della forza a un computer, in modo da consentire allo starter di rendersi conto visivamente di eventuali false partenze.

Secondo le regole stabilite dalla World Athletics, il tempo minimo di reazione è di 100 millisecondi. Quello che succede ora al via è sintetizzabile con una luce, un suono e l’immediata accensione del cronografo.

L’inarrestabile evoluzione della tecnologia del cronometraggio

Qualcuno pensa che parlare di “rivoluzione” OMEGA, relativamente ai Giochi Olimpici, fosse un’esagerazione, un tentativo di compiacere OMEGA e il suo impegno sportivo.

Tuttavia la rivoluzione non sta tanto nei sistemi di cronometraggio sempre più precisi, quello è “normale” progresso tecnologico.

La vera rivoluzione è aver superato il “semplice” concetto di stabilire un corretto ordine di premiazione, come richiesto dagli organizzatori per mettersi al servizio degli atleti.

Gli atleti possono seguire e rivivere ognuna delle proprie prestazioni, hanno la possibilità di confrontarle con quella degli altri atleti per capire le differenze, ed analizzare anche i minimi errori.

Non è difficile pensare che in un futuro, non troppo lontano, si arriverà a creare veri e propri avatar degli atleti con programmi di confronto diretto. E persino con la possibilità di evidenziare gli errori commessi.

Si comincia quindi a percorrere una nuova strada, resa possibile da apparecchiature elettroniche inedite: giroscopi elettronici, sensori di accelerazione, leggerissimi trasponder fissati al corpo degli atleti, collegati con sistemi wi-fi a prova di hacker.

Si possono raccogliere diverse informazioni biometriche, utili non solo per soddisfare la curiosità del pubblico, ma soprattutto per gli stessi atleti, che non sempre possono disporre di attrezzatura tanto perfezionate.

Queste informazioni, consentono di creare un’immagine degli atleti e dei loro movimenti. Veri e propri avatar che ricostruiscono con estrema precisione i movimenti e i percorsi degli atleti.

Spettacolo nello spettacolo, ma soprattutto un sistema completo per consentire a ciascun atleta di esaminare, analizzare ed eventualmente correggere il proprio comportamento in gara.

Gli orologi di Omega per le Olimpiadi di Tokyo 2020

In tutto questo non va dimenticato che Omega realizza orologi e per le Olimpiadi di Tokyo ha lanciato diverse Novità.

La maison ha presentato una selezione di creazioni uniche per celebrare Tokyo 2020. I modelli Seamaster si distinguono per i loro dettagli emblematici, motivi, materiali e combinazioni cromatiche che pongono questa collezione sempre un passo avanti.

Omega Seamaster Diver “Tokyo 2020”

Omega Seamaster Diver Tokyo 2020

Gli sport acquatici sono fra le competizioni più famose dei Giochi Olimpici, ma questo Diver 300M si è affermato in un altro genere di ambiente subacqueo. Sulla cassa da 42 mm in acciaio inossidabile è montato un anello della lunetta in ceramica blu con scala graduata in smalto bianco.

Il quadrante in ceramica bianca lucida conferisce maggiore profondità al look, grazie al motivo a onde inciso al laser. È inoltre presente un datario a finestrella a ore 6 e la celebre scritta Seamaster in rosso. Completano il design le lancette e gli indici blu riempiti di Super-LumiNova bianca.

Per celebrare la competizione sportiva, il fondello con sistema di chiusura dell’orologio NAIAD LOCK è dotato di vetro zaffiro, con applicato il logo dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Dietro il vetro è possibile ammirare il calibro OMEGA Co-Axial Master Chronometer 8800, per una precisione e prestazioni eccezionali.

Ogni modello è corredato da un bracciale in acciaio inossidabile ed è consegnato in uno speciale cofanetto dei Giochi Olimpici.

Omega Seamaster Aqua Terra “Tokyo 2020” Limited Edition

Omega Seamaster Aqua Terra Tokyo 2020

Proprio come gli atleti dei Giochi, il Seamaster Aqua Terra vanta prestazioni straordinarie sia in acqua che sulla terraferma. Questo modello da 41 mm, in acciaio inossidabile, è il primo Omega con quadrante in ceramica della collezione Aqua Terra.

Il motivo inciso al laser sul quadrante si ispira al logo dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Completano il design le lancette e gli indici rodiati.

L’orologio è corredato da un cinturino strutturato in caucciù blu e accompagnato da un bracciale aggiuntivo, in acciaio inossidabile, fornito nella confezione.

Il modello è disponibile solamente in 2.020 esemplari, ciascuno dei quali reca il numero dell’Edizione Limitata inciso sul fondello e il logo dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 applicato sul vetro zaffiro.

L’orologio è animato dal calibro OMEGA Master Chronometer 8900.

Omega Seamaster Planet Ocean “Tokyo 2020” Limited Edition

Ogni città che ospita i Giochi Olimpici permea l’evento con il proprio spirito e la propria cultura. Questo patriottico Seamaster Planet Ocean rende omaggio a Tokyo con un tocco decisamente nipponico.

Il quadrante in ceramica bianca lucida è decorato da una lancetta “lollipop” centrale dei secondi con punta rossa. Sull’anello della lunetta in ceramica bianca spicca il numero 20 in ceramica liquida rossa, chiaro tributo a Tokyo 2020 e alla bandiera del Giappone.

Il fondello di questo modello da 39,5 mm in acciaio inossidabile, è decorato con il logo dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 applicato sul vetro zaffiro e presenta, diversamente dagli altri il bordo ondulato.

Questo orologio certificato Master Chronometer, animato dal calibro OMEGA Co-Axial Master Chronometer 8800, è limitato a 2.020 esemplari.

Il segnatempo è corredato da un cinturino in pelle bianca e accompagnato da un bracciale aggiuntivo in acciaio inossidabile e un cinturino NATO, forniti nella confezione.

Omega Seamaster Aqua Terra in oro giallo 18K

Non è necessario essere un atleta olimpico per aggiudicarsi una medaglia d’oro. I modelli speciali Seamaster Aqua Terra realizzati in oro giallo 18K presentano un motivo Tokyo 2020 inciso al laser sul quadrante in ceramica blu e il logo ufficiale dell’evento applicato sul fondello, è possibile sceglierli nella versione da 38 mm o da 41 mm.

Conclusioni

Omega investe molte risorse per contribuire al successo dei Giochi Olimpici, mentre nelle campagne pubblicitarie, si presenta come “aiutante”, sostenitore e talvolta come un fornitore di servizi, che non cerca le luci della ribalta, ma che lascia il palcoscenico agli atleti che passano mesi o anni a prepararsi per queste gare.

Lo sport non è l’unico ambito in cui Omega ha deciso di perseguire questo tipo di comportamento, ricordiamo infatti l’impegno profuso in tutte le occasioni che riguardano l’ambito spaziale.

Autore: Andrea Muratore

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