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Patek Philippe 5970 vs 5270

DATE
20 October 2019
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Table of contents

Le referenze 5970 e 5270 rappresentano la moderna interpretazione del calendario perpetuo, da parte di Patek Philippe.
Questi due modelli giocano un ruolo chiave nel raccordare il passato ed il presente di Patek Philippe ed oggi si assiste ad un grande dibattito su quale dei due sia migliore. Ormai leggendarie, oggi mettiamo a confronto le due referenze 5970 e 5270, entrambi cronografi con calendario perpetuo.


Genesi

Partendo dalla ref.1518 del 1941, il concetto di calendario perpetuo è andato via via evolvendosi nel tempo. Tutto ciò fino ad arrivare al 2004, anno in cui Patek Philippe non ha semplicemente introdotto la quarta generazione di questa famiglia, ma ha scritto un’altra pagina fondamentale della sua storia.

Credits: Watchionista

La referenza 5970, di fatti, non rappresenta solamente un cambiamento radicale rispetto alla più classica 3970, ma simboleggia anche il passaggio di consegne tra Philippe Stern ed il figlio Thierry.

La missione, in casa, Patek Philippe non si presentava per nulla banale all’orizzonte, in quanto bisognava trovare il modo di “svecchiare” un design senza tempo, proprio della referenza 3970.
Sappiamo bene, tuttavia, che il progetto di stravolgere un concept consolidato ed iconico possa rivelarsi pieno di insidie e portare ad aspre critiche da parte dei puristi.

Il proposito era quello di renderlo appetibile ad un’utenza anagraficamente mista.

Uno dei cambiamenti più lampanti in questa direzione, risiede sicuramente nella sostituzione dei tasti cronografici.
Patek Philippe, infatti, optò per i tasti quadri, che andarono a rimpiazzare quelli tondi, propri della referenza 3970.
Un altro cambiamento, sempre nella cassa, riguarda le anse, che Patek Philippe reinventò ex novo.

Alla fine di un lungo processo di re-styling, si ottenne un design giovane ed accattivante, che riscosse un grande apprezzamento da parte del pubblico.

La referenza 5970 scomparve così dai cataloghi Patek Philippe nel 2010, per cedere il passo alla referenza 5270, attualmente in produzione. Questi due modelli, molto simili ad una prima occhiata, si differenziano per diversi aspetti fondamentali, che li rendono unici.

Un fattore chiave è il cambiamento delle dimensioni della cassa che, unito alle nuove anse, fa sembrare l’orologio molto più grande sul polso con un solo millimetro di differenza dal 5970.


Movimento

Il movimento rappresenta il primo indicatore per capire le differenze che intercorrono fra le due referenze.

Il Patek Philippe 5970 monta il calibro manuale cal.27-70 CH, dotato di 60 ore di riserva di carica. Esso risulta essere basato su un movimento Lemania 2310, ampiamente modificato, con l’aggiunta del modulo del calendario perpetuo. Il calibro Lemania 2310 costituisce un movimento molto significativo per Patek Philippe in quanto montato, dal 1986, anche sui precedenti calendari perpetui.

Tuttavia la vera rivoluzione giunge con l’avvento del 5270, nel quale viene introdotto il nuovo calibro manuale cal.29-535 PS Q.

Questo, infatti, rappresenta il primo movimento ideato, progettato e prodotto completamente in-house da Patek Philippe, un grande traguardo per una Maison cosi prestigiosa.

Credits: prestigetime.com

Nonostante le funzioni siano praticamente identiche al precedente calibro, proprio del 5970, la riserva di carica viene innalzata a 65 ore e si fregia del sigillo Patek Philippe. Tale certificazione di qualità, introdotta dalla Maison stessa, richiede risultati ancor più rigidi di quelli pretesi dal Punzone di Ginevra.

Il modulo cronografico prevede, per entrambi i movimenti, uno smistamento a ruota a colonne, dotato di innesto laterale, il che lo rende preciso ed affidabile.

L’innesto laterale tende a “strappare” la frizione e, a lungo andare, potrebbe portare ad un deterioramento degli ingranaggi. A questo proposito si è optato per un “cap” sulla ruota a colonne, che agevola l’accoppiamento della leva con i dentelli della ruota.
Non ti ricordi cosa vogliono dire questi termini? C’è un nostro articolo qui!


Design e funzioni

Guardando il quadrante si può notare come sia il Patek Philippe 5970 che il 5270 abbiano le stesse funzioni, gestite però in modo differente. Infatti, entrambi presentano, ad ore 12, due aperture con giorno e mese, mentre la data è segnata intorno al disco delle fasi lunari, ad ore 6.

Nel Patek Philippe 5970 gli indicatori di anno bisestile e giorno/notte sono posti all’interno dei sotto-quadranti del cronografo, rispettivamente ad ore 3 ed ore 9. Ciò poteva limitare la lettura, data la potenziale confusione con le lancette dei secondi continui o con quelle i minuti cronografici.

Nel Patek Philippe 5270 la questione è stata risolta, utilizzando due finestrelle, recanti, ad ore 4.30, l’anno bisestile ed il giorno/notte ad ore 7.30.


Quadranti

Il Patek Philippe 5970 è stato prodotto in quattro differenti versioni di un’unica serie, tutti con una cassa da 40mm di diametro.
Le versioni in oro giallo, rosa o bianco presentano un quadrate chiaro, bianco o opalino, con indici a bastone e scala tachimetrica.

Immediatamente riconoscibile risulta, invece, la versione in platino, dotata di quadrante nero.

Con il Patek Philippe 5270 le cose si fanno più complesse. Esistono a tal proposito tre differenti serie.

La prima serie presenta una cassa in oro bianco, quadrante argentè ed indici a bastone in oro ossidato, senza scala tachimetrica. (Prima foto)

La scelta di escludere la scala tachimetrica destò non poco disappunto tra gli appassionati.
Di conseguenza venne reintrodotta con la seconda serie, la quale si articola in due versioni: in oro bianco con un quadrante a scelta fra opalino ed il blu. (Seconda foto)

A causa dei sotto-quadranti disassati, rispetto alle lancette di ore e minuti, il quadrante reca una gobba nella scala tachimetrica, ad ore 6. Tale peculiarità venne, presto, denominata “mento”.

Il “mento” fece storcere il naso a non pochi appassionati, sia perché impediva una precisione assoluta nella lettura dei tempi tachimetrici, sia perché interferiva con l’elegante simmetria del quadrante.

Nel 2015 Patek Philippe presenta la terza serie, che si compone di tre differenti versioni: due con cassa in oro bianco e quadrante, a scelta, fra opalino o blu. La terza versione sancisce l’introduzione dell’oro rosa, abbinato ad un quadrante opalino.

Con la terza versione, Patek Philippe risolve la questione del “mento”, interrompendo la scala tachimetrica nella zona in cui essa incontra il sotto-quadrante delle fasi lunari.

Attualmente, in commercio, Patek Philippe propone due versioni. Una versione è in platino, quadrante salmone, numeri arabi dal 10 al 2, mentre gli altri indici sono dei piccoli quadrati. L’altra versione attualmente disponibile possiede una cassa in oro rosa, corredata da un quadrante nero.

Credits: Monochrome Watches

Mercato

Il collezionismo, come noto, è cosa particolare. Le oscillazioni in ambito economico delle referenze 5970 e 5270 si rincorrono, con in testa la 5970.

Nonostante l’assenza di dati ufficiali si stima che ne siano stati prodotti un totale di 2800 esemplari di 5970, il che di per sé costituisce una certa rarità. Osservando i prezzi di aggiudicazione delle ultime aste si può dire che, al momento, il valore del Patek Philippe 5970 si attesti intorno ai 150/180 mila euro, con punte di 190 per i modelli in platino.

Un caso a parte è rappresentato dagli esemplari con quadrante champagne/salmone, i quali sono, spesso prodotti in pochissimi pezzi, se non addirittura unici. La rarità di questi risulta tale da aver fatto toccare punte di quasi 500 mila euro. Attualmente, la tendenza è di non disfarsi di questi pezzi eccezionali, in quanto vi è fiducia nel fatto che possano ulteriormente aumentare di prezzo.

Il motivo dell’attenzione, rivolta dai collezionsiti al Patek Philippe 5970, risiede nel valore “storico” che essa incarna. Infatti il 5970 esemplifica l’ultimo movimento base Lemania, utilizzato da Patek Philippe, nonchè il primo orologio sviluppato da Thierry Stern, subito dopo aver preso le redini dell’azienda.

Veniamo ora al Patek Philippe 5270. Sicuramente prodotto in quantità superiori, per questo e per altri motivi, raggiunge quotazioni inferiori. Facciamo un esempio: un esemplare, appartenente alla prima serie, si può trovare a cifre prossime ai 90 mila euro , mentre si sforano 100 mila euro per seconda e terza serie.

Tuttavia la domanda che ci si dovrebbe porre è: quale sarà l’evoluzione dei prezzi nei prossimi anni?

Tale questione potrebbe risultare davvero interessante, vista il gran numero di versioni e quadranti, nel quale il Patek Philippe 5270 è stato declinato. Inoltre il difetto del “mento”, di cui parlavamo poc’anzi, potrebbe tramutarsi in un punto di forza per un mercato, come quello odierno, in cui i difetti diventano pregi ricercati.


Un orologio straordinario per un musicista straordinario

Quando viene pronunciato il nome di Eric Clapton, due sono le categorie di appassionati che saltano sulla sedia.
I primi, certamente, saranno i cultori della musica, che riconoscono a Clapton un immenso talento, tanto da renderlo uno degli artisti più apprezzati di tutti i tempi. L’altra categoria di appassionati, ovvero quelli di orologeria, si emoziona anche ammirando un lato di Eric Clapton meno conosciuto, ovvero la sua passione per i segnatempo.

Un posto speciale nella sua stupenda collezione è ricoperto da Patek Philippe, marchio con cui vanta un rapporto molto stretto. Rapporto tale da avergli permesso di commissionare dei pezzi unici per sé stesso.

Il caso di Eric Clapton rappresenta in maniera perfetta come, nel momento in cui, possibilità economiche e buon gusto si incontrano, possano nascere delle vere opere d’arte.

All’interno della sua collezione vi è anche un Patek Philippe 5970, davvero speciale.
Esso, infatti, fu acquistato dall’artista nel 2006 e costituisce parte di una serie di 4 esemplari, tutti con casse in materiali diversi e quadranti di colore differente.

Le due caratteristiche lampanti, possedute da questi 4 orologi sono:

  • Numeri breguet,che vanno a sostituire i classici indici a bastone.
  • Presenza di un bracciale, realizzato nello stesso materiale della cassa.
Credits: WatchesbySJX

Nel caso di Eric Clapton, egli scelse l’esemplare con cassa in oro bianco e quadrante argenteè.
Un altro aneddoto interessante riguarda il fatto che Clapton non ha lasciato il suo Patek Philippe 5970 chiuso in una cassetta di sicurezza. Tutt’altro, come testimoniano cassa e bracciale, il segnatempo è stato parecchio utilizzato.

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