Search
Close this search box.

La leggenda dei Patek Philippe in acciaio

DATA
06 Dicembre 2020
CONDIVIDI SU
Facebook
WhatsApp

tabella dei contenuti

Provare vero stupore dopo anni ed anni di collezionismo può non risultare così semplice, ma quando il segnatempo è un importante Patek Philippe in acciaio, state pur certi che anche il più morigerato dei collezionisti si lascerà trasportare dal fascino e dal prestigio intriso nell’oggetto.

Nessun sensazionalismo, nessun orpello, solo pura estetica e tanta rarità. Questi i connotati che rendono la nicchia dei Patek Philippe in acciaio una delle più ammirate nel mercato del vintage.

Interessante notare come tale apprezzamento non costituisca una moda, bensì sia presente fin dagli albori del collezionismo.
Inoltre un Patek Philippe in acciaio non riscuote solamente l’ammirazione dei collezionisti più rodati, ma colpisce anche le nuove generazioni e la prova ci viene elargita dalla continuità dei risultati ottenuti in asta che con gli anni non hanno fatto altro che aumentare.


Credits: Phillips

Il fattore rarità

Anche e soprattutto per i Patek Philippe in acciaio, la rarità risulta il fattore preponderante per comprenderne il valore.
In questo caso occorre fare un passo indietro e spendere alcune parole sulle logiche produttive in voga dagli anni 30 agli anni 60.

Infatti, al tempo l’acciaio non possedeva di certo la desiderabilità odierna, essendo prettamente relegato all’orologeria “di massa” ma soprattutto agli orologi sportivi, di cui abbiamo mirabili esempi (soprattutto fra i cronografi) da parte di brand come Longines, Omega Vetta ed Eberhard.

Detto questo possiamo desumere come Patek Philippe non fosse interessata ad usare un materiale “non nobile”, sia per la tipologia di segnatempo proposta, sia per lo status di cui già godeva.
L’esigua percentuale di casse in acciaio venne implementata con l’avvento di uno dei primi modelli impermeabili e pensati anche per l’attività outdoor, ovvero la 565 sulla quale trovate un intero articolo dedicato qui.
La restante produzione venne effettuata in quantità estremamente limitate, sovente su richiesta di importanti clienti, alla ricerca di un materiale più versatile rispetto all’oro.


Credits: Phillips

Il fattore acciaio

Oltre alla rarità, un altro fattore che entra in gioco per determinare l’importanza assunta dai Patek Philippe in acciaio risiede nel materiale stesso.

Nonostante mi guardi bene dal parlare di “mode” o “trend” legati al nostro mondo, è palese come da qualche anno a questa parte l’orologio (perlopiù sportivo) in acciaio sia divenuto un cult.
Checché se ne dica delle mode, bisogna ammettere che questa volta qualcosa di buono lo hanno portato, contribuendo a valorizzare ulteriormente i Patek Philippe in acciaio.

Entriamo nel vivo della questione e vediamo alcuni dei migliori risultati ottenuti dai Patek Philippe in acciaio.

Ps. Alcuni orologi vi saranno già noti, dato il clamore suscitato, altri magari no e proprio su questi mi permetto di darvi un consiglio. Non limitatevi a meravigliarvi davanti al mero risultato economico ma approfondite, cercate, chiedete.
Solo in questo modo potrete capire il vero valore dell’oggetto, valore che non può essere certo descritto da una cifra, seppur stellare.


Patek Philippe 1518

Non si poteva che partire dal lui, dalla leggenda. La serie più importante di una delle referenze più importanti di Patek Philippe.

Ora, Patek Philippe di referenze importanti ne ha sfornate tante ma la 1518 (a cui abbiamo dedicato un articolo qui) vuoi per l’insuperabile equilibrio estetico, vuoi perché segna l’avvento del primo cronografo con calendario perpetuo, ha sempre costituito una categoria a sé stante.

La tiratura durata 13 anni (dal 1941 al 1954) vede 281 esemplari uscire dalla manifattura, per la maggior parte in oro giallo, più di rado in oro rosa e solamente 4 in acciaio.
Un 1518 acciaio in asta non si vedeva da tempo (precisamente dal 2004), in quanto colui il quale è abbastanza fortunato di venirne in possesso, state pur certi che non se ne separa (quasi) mai.
La motivazione dietro all’incredibile risultato attiene all’occasione che Phillips ha regalato (si fa per dire) ai potenziali compratori. L’acquirente, infatti, ha pagato quella che gli inglesi definirebbero “a lifetime occasion”, un’occasione unica, un ultimatum, forse irripetibile almeno nel breve periodo.

Lasciamo da parte le componenti psicologiche ed economiche per addentrarci nei dettagli tecnici del segnatempo.
Nonostante i Patek Philippe 1518 in acciaio conosciuti siano solamente 4, vi sono due serie di casse identificabili.
La prima serie consta di 3 esemplari, i quali possiedono una cassa più fine realizzata da Genevor ed anse più larghe. L’esemplare venduto da Phillips reca sul fondello il numero 1, il che lo rende il primo 1518 acciaio mai prodotto.
La seconda serie, commissionata a Wenger, presenta una cassa più robusta ed anse più strette, da 19 mm.
Un solo segnatempo con questa configurazione è stato per ora rinvenuto.

Venduto da Phillips nel 2016 per 11.002.000CHF (10.160.000 euro)

Credits: Phillips

Patek Philippe 1526

Un altro Patek Philippe in acciaio che ha fatto parlare di sé riguarda l’unico 1526 in acciaio conosciuto, comprato nel 2008 da un importante collezionista e conoscitore. Introdotta insieme alla 1518, la ref. 1526 conosce una tiratura di 210 esemplari tutti in oro giallo o rosa, eccetto uno in acciaio.

L’importanza di tale segnatempo cresce se pensiamo che nel 2008, alle porte della celeberrima crisi finanziaria, qualcuno ha avuto il coraggio di spendere una tale somma.
Sicuramente forte di quanto abbia detto sopra, ovvero che un Patek Philippe in acciaio non denota il seguire una moda ma il saper discernere con gusto gli oggetto davvero meritevoli.

Venduto da Christies nel 2008 per 4.137.000CHF (3.820.000 euro)

Credits: Christies

Patek Philippe 1591

Se non avete mai sentito menzionare il 1591 prima non spaventatevi perché sicuramente non sarete i soli. Due esemplari facenti capo a questa referenza sono conosciuti, entrambi realizzati nel 1944.

Produrre un segnatempo con un design così attuale è una qualità che Patek Philippe ha più volte dimostrato di saper padroneggiare. Calendario perpetuo, quadrante perfettamente leggibile e cassa impermeabile fanno di questo modello una leggenda fra gli appassionati.

L’esemplare in oggetto possiede cassa in acciaio e venne venduto da Favre Leuba ad un Maharaja indiano, mentre il secondo ha cassa in oro giallo e fu di proprietà del Maresciallo Tito.

Venduto da Christies nel 2007 per 2.513.000CHF (2.321.000 euro)


I motivi per cui i Patek Philippe in acciaio godono di un tale prestigio sono molteplici, e abbiamo visto i principali, ma a me piace pensarla a modo mio.
In un’epoca in cui l’ostentazione più selvaggia troppo spesso prende il sopravvento, penso che il vero cultore dell’orologeria preferisca un oggetto che non ha bisogno di una cornice preziosa per esprimere il suo prestigio e la sua bellezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

logo iws sito 1
 

REGISTRATI
PER RIMANERE
AGGIORNATO SU
TUTTE LE NOVITà

REGISTRATI IN 60 SECONDI →

ti potrebbe interessare

GUIDE ED
APPROFONDIMENTI

COMPLICAZIONI
E DETTAGLI

@2023 – Italian Watch Spotter. All Rights Reserved. IWS Group S.r.l., Viale dei Lidi 433, 96100, Siracusa (SR) | P.IVA: 02072260892