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Oggi sono qui a parlarvi di un “sognatempo” che risulta essere più un’icona di stile che un vero e proprio professionale, a differenza degli altri orologi della casa coronata che hanno una specifica mission, ovvero accompagnare chi lo indossa, nelle varie sfide impervie come scalare il monte Everest, fare diving nella fossa delle Marianne oppure viaggiare da un capo all’altro del mondo in tempi molto brevi, magari per lavoro o per puro piacere.
Da una rapida analisi che faremo su questo famoso cronografo svizzero, appare abbastanza chiaro che è un vero e proprio status, indossato da impavidi piloti amanti di adrenalina e sfide all’ultima curva sull’asfalto rovente della Florida, da attori hollywoodiani e non, da chiunque possiede nel proprio garage una Porsche o una Ferrari. Insomma se dici Rolex Cosmograph Daytona, dici automobilismo.
E’ pur vero che viviamo in un’epoca in cui gli orologi professionali vengono sostituiti da attrezzature ben più precise e affidabili! Basti pensare che se si vuol sapere l’ora, ci basta infilare la mano in tasca e guardare lo smartphone, dunque, l’orologio da polso perde il suo scopo ma acquista un valore anche inestimabile se legato ad un ricordo, ad una storia, ad un evento importante, ad una persona speciale!
Ebbene, è questo il caso in cui il “Daytona” acquista un valore aggiunto in termini di stile di vita, di status e lo acquisti se anche tu, vuoi sentirti un pò Paul Newman.
Perchè no?
Dunque, per ritenere questo modello della casa coronata, un simbolo che rievoca un determinato stile di vita, di una certa epoca, ci tufferemo in una breve analisi di esso e del contesto in cui è nato per capire cosa era e cosa è diventato.
Il contesto
A Daytona Beach, città balneare della Florida negli USA, ha luogo la famosa gara automobilistica di resistenza, sorella possiamo dire, dell’altra famosa gara automobilistica europea che si tiene a Le Mans, in Francia. Entrambe le gare attirano molti appassionati di motori ma in pochi sanno che a Daytona Beach all’inizio del secolo scorso, esattamente nel 1935, il pilota britannico Malcom Campbell batteva il record di velocità su terra a bordo della Campbell-Railton Blue bird, con al polso, udite udite, un Rolex Oyster!
Possiamo certamente dire che da quel momento lì, l’orologio dei record, ha inconsapevolmente legato il suo destino al famoso mondo automobilistico di Daytona Beach.
Con l’inaugurazione del circuito asfaltato nel 1959, si tengono varie gare automobilistiche, infatti, il Daytona International Speedway, ospita dal 1966 una prestigiosa corsa sponsorizzata da Rolex.
Con l’acquistare sempre più popolarità, Rolex sceglie di omaggiare la gara sui propri segnatempo con il nome di Daytona mentre la competizione prende il nome ufficiale di “Rolex 24 at Daytona”.
Le origini
Possiamo indubbiamente dire che il famoso cronografo “Daytona” di casa Rolex, prende ispirazione dal suo antenato Rolex Chronograph ref. 6234, insieme al suo diretto precursore ref. 6238, per i comuni mortali il “pre-Daytona”.
Esso presenta la scala tachimetrica all’interno del quadrante, cassa con diametro di 37mm, la lunetta liscia e la scritta “Chronograph” sul dial accompagnata dal nome della maison svizzera.
E’ soltanto nel 1963 che Rolex lancia il suo ref. 6239 “Cosmograph”, che ancora non possiede il nome di Daytona e viene consegnato in premio ai piloti vincitori delle gare tenute a Daytona Beach.
Il design
Godendo di un’ottima robustezza ed ermeticità grazie alla sua cassa Oyster, il Cosmograph Daytona, regala precisione ed affidabilità fin dalla sua nascita.
Il suo cuore pulsante è cambiato negli anni, nascendo con un movimento Valjoux 72b a carica manuale, poi sostituito dal 1965 con il movimento Valjoux 722, fino ad arrivare al movimento automatico di derivazione Zenith El Primero, cambiamento avvenuto nel 1988.
Con la ref. 6239, la scala tachimetrica non è più all’interno del quadrante (vedi ref.6238 “pre-Daytona) ma all’esterno incisa sulla ghiera in acciaio, mentre dalla ref. 6240 in poi, i pulsanti per il chrono saranno avvitati per garantire maggiore ermeticità.
Lanciato con il quadrante in colorazione bitonale “Panda”, con la quale ha lo scopo di migliorare la leggibilità, ha una cassa in acciaio con diametro di 36 mm (poi col tempo le dimensioni progrediranno fino a 40 mm).
Considerazioni finali
Insomma un orologio ben progettato, ben costruito e ben resistente che non ti abbandona come una Ferrari sul circuito di Daytona se ti si rompe il cambio!
Scherzi a parte, oggigiorno quasi tutti gli orologi da polso professionali, come ad esempio il Rolex Explorer o il Rolex Sea-Dweller, non sono più così tanto professionali poichè sostituiti da strumenti ben più precisi e resistenti, dunque lasciamo cronometrare i tempi ai vari strumenti appositi o allo smartphone che abbiamo in tasca, il Cosmograph Daytona risulta essere definitivamente un’icona di stile e quindi va goduto come tale!
E’ anche vero che c’è sempre quel nostalgico appassionato dell’analogico che utilizza cronometri meccanici per rilevare i tempi e che quindi preferisce spingere quei bei pulsantini a pompa al lato della cassa per rilevare il tempo dal suo Cosmograph Daytona ma purtroppo sono sempre più in pochi a farlo dunque a usufruire a pieno delle sue capacità cronometriche.
Dunque cari appassionati lascio scegliere anche a voi la definizione di questo fantastico capolavoro dell’orologeria svizzera che continua a tenere saldo, il legame tra automobibilismo ed orologeria!
Voi per quale motivo lo comprereste?
Curiosità
Il Rolex Cosmograph Daytona ref. 6239 acquista popolarità grazie al polso di Paul Newman, con quadrante esotico, 36 mm di diametro cassa e cinturino in pelle, viene regalato dalla moglie Joanne Woodward sul set del film Winning. Acquistato probabilmente da Tiffany sulla Fifth Avenue di New York, Joanne fece incidere sul fondello della cassa, la frase “Drive carefully. Me”. L’orologio in questione, è stato usato dall’attore ogni giorno per 15 anni in un arco di tempo che va dal 1969 al 1984 e dunque l’attore vi era molto legato.
Ovviamente il caro Paul Newman non aveva soltanto la suddetta referenza ma svariati “Daytona” nella sua inestimabile collezione! Parliamo del Rolex Cosmograph Daytona “Lemon” ref. 6263 in oro giallo 18k e del “Big Red” sempre ref. 6263 ma per questa versione, il quadrante era “reverse panda”, ovvero sempre esotico ma con contatori bianchi e dial nero.
Il “Big Red” gli era stato regalato sempre dalla sua adorata moglie e doveva sostituire il suo Daytona ref. 6239, ormai passato al ragazzo della loro figlia maggiore, Nell.
Nel 2017 il suo Daytona ref. 6239, viene battuto all’asta da Philips, importante casa d’aste, alla stratosferica cifra di 17,8 milioni di dollari in soli 15 minuti!
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