Cari amici di polso, come avrete già avuto modo di capire, il mio debole per la storia dell’orologeria e dei pezzi vintage che hanno segnato un’epoca, non è sicuramente indifferente.
Ed è proprio per questo motivo che oggi non posso esimermi dal raccontarvi una straordinaria storia di un segnatempo professionale che ha influenzato i gusti delle masse, diventato un vero e proprio “must have” da polso.
Arrivati a questo punto, immagino abbiate già capito che stiamo parlando del re indiscusso degli orologi diver, ossia il Rolex Submariner.
La casa coronata di Hans Wilsdorf, in un periodo in cui si stavano intensificando le attività professionali, prestò molta attenzione alle esigenze di chi praticava tali attività, ampliando la ricerca su materiali innovativi e tecniche di produzione al fine di creare orologi-strumento che accompagnasse l’utente in qualsiasi sua avventura pianificata.
Se Poseidone avesse indossato un orologio da polso, sarebbe stato sicuramente un Rolex Submariner; un segnatempo che è stato tra i pionieri dell’esplorazione marina grazie alla sua rivoluzionaria cassa ermetica Oyster.
Il passo prima del Rolex Submariner
L’innovazione brevettata dalla maison elvetica risalente al 1926, la cassa Oyster, spianò la strada a quelli che sarebbero stati i primi segnatempo ermetici resistenti a polvere, detriti, ma soprattutto all’acqua.
Nel 1935, la casa orologiera italiana Panerai, partecipò ad un progetto segreto militare per la Regia Marina Militare Italiana; l’obiettivo era sviluppare, oltre a veicoli d’assalto sottomarini, strumenti che potessero accompagnare i militari subacquei nelle loro missioni.
Giuseppe Panerai, il patron della omonima maison orologiera, si mise subito al lavoro su un prototipo di orologio dall’ottima visibilità, in condizioni di scarsa luminosità, e dall’impeccabile impermeabilità. In suo aiuto venne la maison svizzera Rolex che, con la sua rivoluzionaria cassa Oyster, diede una mano importante allo sviluppo del progetto militare segreto.
Per far si che questo progetto portasse alla luce un orologio con le caratteristiche sopra indicate, venne modificato un segnatempo del catalogo Rolex, la ref.2533.
La cassa a “cuscino”, dall’importante diametro di 47mm, divenne poi la caratteristica inconfondibile dell’orologio subacqueo marchiato Panerai.
Ecco che, con l’aiuto della casa coronata, venne alla luce l’iconico Radiomir, ossia quello che ad oggi viene ancora considerato il Panerai più amato e ricercato di tutti i tempi.
Rolex imparò molto da questo importante progetto, tanto da volerne prendere ispirazione per la produzione di un orologio subacqueo professionale che non doveva avere nulla da invidiare al suo fratellastro italiano.
Il lancio del Rolex Submariner
Intorno ai primi anni ’50, Rolex cominciava ad effettuare i primi test di resistenza sul suo primo “diver” e i risultati furono verificati dal prestigioso Deep Sea Research Institute di Cannes, che testò l’orologio nel mar Mediterraneo.
Grazie allo speciale sistema di chiusura della corona, chiamato Twinlock, il segnatempo raggiunse una profondità egregia per l’epoca, ovvero di 120 metri senza subire infiltrazioni.
Il Deep Sea Research Institute di Cannes non aveva mai riscontrato una tale ermeticità per un orologio da polso, poiché stava testando anche altri orologi subacquei di altre maison e i danni riportati da essi erano ingenti.
Ecco che, nel 1953, all’Annual Watch Fair di Basilea , fu presentato il primo orologio professionale subacqueo della casa coronata ad arrivare ad una profondità superiore ai 100 metri: il Rolex Submariner.
La prima referenza del “diver coronato” a calcare la scena fu la ref.6204; con un diametro cassa di soli 36mm, essa presentava una ghiera bidirezionale che serviva a calcolare i tempi delle immersioni, un quadrante nero laccato o con motivo “honeycomb”, indici a pallettoni, sfere a bastone e un bracciale Oyster rivettato.
Prodotta in poco più di un migliaio di unità, questa referenza rimane ad oggi la più ricercata e desiderata dai collezionisti, a maggior ragione per il quadrante che ancora non indicava il nome del modello, infatti fu aggiunto solo alla fine del 1954.
Non si conosce la data esatta di fine produzione della suddetta referenza e tra gli storici, c’è chi parla dell’anno 1954 o del 1956: a causa di un problema di numerazione differente tra casse e fondelli in casa Rolex, una volta terminata la produzione delle casse per la ref. 6204, la maison decise di ricominciare la numerazione scatenando, in tal modo, enorme confusione tra i collezionisti.
In questo periodo vennero lanciate altre due referenze, la 6205 e la 6200 che presentavano alcune peculiarità diverse: nella ref. 6200 fecero la loro comparsa i numeri arabi nei quattro punti cardinali del quadrante (Explorer face), la sfera delle ore in stile “Mercedes”, sfera dei secondi “Lollipop” e gli indici a bastone. Il calibro incassato era il “Perpetual” (Automatico) A.296 a 18.000 alternanze/ora.
Per quanto riguarda la ref.6205, le novità non furono molte se non per un mix di stili tra la ref.6204 e la ref.6200. Il calibro incassato era lo stesso del suo predecessore con ref.6204, ossia il movimento A.260.
Gli anni ’60 del Rolex Submariner
Siamo negli anni in cui il cinema internazionale presentava al mondo la spia inglese James Bond, interpretata da un giovane quanto sconosciuto Sean Connery.
Con le pellicole di 007 come “Licenza di uccidere”, “Dalla Russia con amore” e “Missione Goldfinger”, il grande schermo diede una grande spinta alla notorietà dell’orologio “coronato”. Ecco che compare la ref. 6538 al polso di Bond che porta a triplicare le vendite del modello diver di casa Rolex.
Questo iconico modello di Submariner, denominato “Big Crown” tra gli appassionati di orologeria, prese il posto della ref. 6200.
Questo modello presentava un diametro cassa evoluto, passando da 36mm a 38mm di diametro, un fondello piatto, una corona maggiorata (Brevet+) da 8mm senza spallette di protezione, un’impermeabilità di 200 metri ed un quadrante con assenza di data.
Talmente alta fu l’affidabilità del suo calibro automatico 1030, che il Submariner venne denominato “il progenitore di tutti gli orologi professionali per immersioni”. Inoltre, venne anche dato in dotazione alla Royal Navy.
Per quanto riguarda la ref.6205, sostituita poi dalla ref.6536-1, le differenze tra lui e suo “fratello” Big Crown erano visibili, come ad esempio una corona più piccola (6mm), fondello bombato, vetro in plexiglass e un triangolino rosso sulla ghiera ad ore 12. In questa versione, rispetto alla ref. 6538, la resistenza agli abissi si abbastò a 100 metri.
La ref. 6538 venne poi rimpiazzata dalla ref.5510 che non si differenziava affatto dalla precedente se non per il movimento: il nuovo calibro automatico 1530.
Un grande cambiamento nella forma della cassa, si ebbe con l’introduzione delle spallette di protezione della corona sulla al di sopra della ref. 5512, entrata in produzione nel 1959 e rimasta in commercio fino al 1975.
Questa non fu solo l’unica novità per lo storico diver coronato, ma anche il diametro subì un notevole ridimensionamento con un diametro che passò da 36mm a 40mm.
La corona di carica, con la particolare chiusura Twinlock, passò ad un diametro di 7mm contribuendo ad una impermeabilità di 200m.
Pare che l’incisione sul quadrante “Superlative Chronometer Officially Certified” sia apparsa per la prima volta su questa referenza.
Questa certificazione riguardava l’orologio nel suo insieme, con il movimento incassato, garantendone le prestazioni superlative al polso a livello di precisione, impermeabilità, carica automatica e autonomia.
Intorno alla fine degli anni ’60 la Maison di Ginevra presentò al pubblico la ref. 1680; questo modello introduceva una lente magnificatrice in corrispondenza del datario ad ore 3 e il nuovo calibro 1575. Per giunta, in corrispondenza del lancio, venne presentata una versione in completamente in oro del Submariner (ref. 16618).
Fino al 1973, sul quadrante della ref. 1680, la scritta “Submariner” era in colorazione rossa, rendendo questa referenza un ambito oggetto da collezione per gli appassionati di Rolex vintage.
La famiglia del Submariner si espanse ulteriormente con l’introduzione della ref.16800 che, aggiungendo uno zero al numero della referenza, voleva indicare un “upgrade” alla ref.1680; l’impermeabilità passò a 30 bar (300 metri) e la ghiera divenne unidirezionale.
Il Rolex Submariner “Rolesor”
La famosa idea brevettata da Rolex nel lontano 1933, di cui il nome Rolesor, introduceva un nuovo uso di metalli accostati, come acciaio e oro. Attenzione, non stiamo parlando di una lega!
Il Submariner in opzione Rolesor venne introdotto nel 1983 con la ref.16613 e presentava un bracciale con maglie centrali, ghiera, sfere ed indici in oro giallo 18k.
Per chi gradiva ad un Submariner più sobrio, si doveva orientare sulla ref.16610 totalmente in acciaio che a partire dal 1988, incassava il nuovo calibro automatico 3135.
Il Rolex Submariner per i 50 anni del modello: “Kermit”
La casa coronata voleva festeggiare in grande stile il cinquantesimo anno dall’introduzione sul mercato del modello Submariner e, di conseguenza, nel 2003 le fucine della Rolex sfornarono un’opera d’arte.
Le caratteristiche estetiche e tecniche rimasero invariate, tranne per la lunetta che questa volta era di color verde. Stiamo parlando della ref.16610LV (le ultime due lettere nel codice referenza stanno per “Lunette Verte”).
Lunetta che tra l’altro, per essere precisi, risulta essere molto ambita nella sua versione con 4 allargato in corrispondenza del numero “40” e, soprannominata “fat four” dal mondo del collezionismo.
Il Rolex Submariner oggi
Un ulteriore cambiamento del modello si ebbe nel 2009 quando la casa coronata presentò le referenze a 6 cifre del proprio Diver.
Le versioni lanciate sul mercato presentavano differenti combinazioni di colori e materiali: versione in acciaio con quadrante nero / lunetta nera, con o senza data; versione in acciaio con quadrante verde / lunetta verde (hulk) con data; versione acciaio e oro con quadrante blu o nero e lunetta del corrispondete colore; versione in oro giallo con quadrante nero / lunetta nera; versione in oro bianco con quadrante / lunetta blu (surf).
Ciò che accomunava le nuove versioni del Submariner, era la presenza della lunetta girevole per la prima volta in ceramica Cerachrome .
Possiamo quindni dire che il Submariner non ha mai subìto notevoli cambiamenti in fatto di design e nel 2020 la maison svizzera ha lanciato la ref.124060 che si è distinta per alcune peculiarità: una cassa in acciaio con un nuovo diametro di 41mm, a differenza dei 40 mm della precedente referenza sempre a 6 cifre.
La corona ha un nuovo sistema di impermeabilità (Triplock) che impedisce lo svitamento involontario ed il calibro di manifattura 3230 automatico con 70h di carica.
Considerazioni finali
La forma di questo superbo segnatempo ha sempre seguito alla perfezione la sua funzionalità; supportando i subacquei nelle loro immersioni e garantendo un’ottima visibilità, ma soprattutto funzionalità grazie alla possibilità di calcolare i tempi di immersione utili alla sopravvivenza, in ambienti ostili a grandi profondità, mediante l’iconica lunetta girevole.
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