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Patek Philippe Ref. 1518: La Guida Completa

DATA
19 Gennaio 2024
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Cari amici di IWS, Italian Watch Spotter vi conduce alla scoperta della referenza 1518, celeberrimo crono-perpetuo di Patek Philippe, oggi divenuto vera e propria icona di eleganza e simbolo dell’”epoca d’oro” dell’orologeria.

Per comprendere l’interesse attorno a questo orologio, ricordiamo la storica aggiudicazione del Patek Philippe 1518 in acciaio (quattro esemplari prodotti), nel 2016 per la stellare cifra di 10 milioni e 220.000 mila euro.

Courtesy of Phillips

Le origini del calendario perpetuo Patek Philippe.

Patek Philippe 97975 1925
Credits: Revolution


Patek Philippe creò il primo calendario perpetuo da polso nel 1925, uno straordinario pezzo unico contrassegnato dal numero 97975. La cassa da 34.4 mm riporta una splendida decorazione lungo tutto il profilo delle anse. Il quadrante bianco smaltato rappresenta un meraviglioso esercizio di stile da parte della maison. I dettagli in esso condensati, quali i grossi numeri Breguet, la scritta Patek Philippe estesa, posta ad ore 3 e la minuteria rossa rendono questo segnatempo unico da tutti i punti di vista.

Le origini del 97975 risalgono al 1898, quando Patek Philippe creò un movimento per collana. Tuttavia l’oggetto non venne venduto e nel 1925 il calibro venne riesumato per essere incassato nel presente orologio. Pensare che nel 1898 una maison abbia progettato un movimento di quelle dimensioni risulta davvero straordinario ancor di più se, in origine, il calendario perpetuo doveva equipaggiare una collana.

A seguito della realizzazione, datata 1925, il segnatempo venne venduto ad un collezionista americano, di nome Thomas Emery nel 1927. Se desideri conoscere meglio la complicazione del calendario perpetuo, leggi la nostra guida qui!

1941: la nascita del 1518, primo crono-perpetuo.

Nel 1941, meno di dieci anni dopo l’acquisizione, da parte della famiglia Stern, Patek Philippe introduce contemporaneamente il primo calendario perpetuo prodotto in serie ed il primo crono perpetuo. Quest’ultimo è incarnato dalla celeberrima referenza 1518, capostipite di una famiglia di segnatempo esistente ancora oggi e ripresa da innumerevoli altri brand. Vediamo insieme le sue caratteristiche:

Quadrante

Max Bernardini’s own Patek Philippe ref. 1518

Il quadrante del 1518 si presenta estremamente chiaro e leggibile, con numeri applicati ed eleganti lancette a foglia. Le informazioni di mese e giorno vengono fornite attraverso due aperture ad ore 12 mentre la fase lunare è posta ad ore 6. Notiamo l’assenza dell’indicazione sul quadrante dell’anno bisestile (di cui tuttavia il movimento tiene conto). Infatti, fu Audemars Piguet la prima ad incorporare tale indicazione sul quadrante dei propri calendari perpetui.

Oltre alla secondiera, sulla periferia esterna del quadrante, il 1518 riporta la scala tachimetrica, a testimoniare il DNA sportivo dell’orologio. La produzione del 1518 si estende fino al 1954. Tuttavia dal 1947-48 sul quadrante muta un dettaglio, dettaglio che, come sappiamo può risultare fondamentale nel mondo del collezionismo odierno. Infatti, a partire dal 1947 l’elegante scritta estesa “Patek, Philippe & Co.”, cederà il passo alla più snella “Patek Philippe”.

Cassa

Max Bernardini’s Patek Philippe ref. 1518

La cassa del Patek Philippe 1518 risulta estremamente armoniosa, grazie ai suoi 35mm di diametro ed anse molto fini. Ciò convoglia immediatamente lo sguardo dell’osservatore sul protagonista dell’orologio, ovvero il quadrante. Le casse del 1518 possono presentare tre differenti materiali: oro giallo, oro rosa e acciaio. L’oro giallo rappresenta di gran lunga il materiale più utilizzato, seguito dall’oro rosa ed, in ultimo dall’acciaio, con soli 4 esemplari realizzati.

Credits: Phillips
Credits: Phillips

Il fondello mostra una leggera bombatura, che andrà a scomparire con le referenze successive.
All’esterno si presentava liscio, tranne nel caso vi fossero dei monogrammi, mentre all’interno erano riportati seriale, referenza e punzone.

Patek Philippe 1518 yellow gold caseback
Credits: Only Vintage

Il punzone che troviamo nel Patek Philippe 1518 reca una chiave con all’interno il numero 9.
Tale indicazione veniva apposta, a seguito dell’esigenza di riconoscere i vari cassai svizzeri, ovvero i terzisti a cui le case affidavano la manifattura di alcuni componenti dell’orologio. Questo sistema di identificazione era proprio delle casse in metalli preziosi ed era costituito da una serie di simboli e numeri.

Il simbolo identificava il materiale della cassa e la regione della Svizzera in cui era realizzata.
In questo caso la chiave implica la presenza di una cassa in oro (o platino), realizzata a Ginevra e con uno spessore superiore ai 0,3mm.

Ad ogni numero invece veniva associato un cassaio preciso. In questo caso il numero 9 corrisponde alla Emile Vichet SA, una delle ditte più prestigiose nel campo, la quale realizzerà anche la prima serie di casse per la referenza 2499.

Movimento

1518 yellow gold movement 13-130q
Credits: Only Vintage

La base per il movimento del Patek Philippe 1518 è costituita da un ebauche Valjoux 13 linee, successivamente modificata e decorata da Patek Philippe. Il risultato è lo splendido calibro 13-130Q, dove 13 rappresenta le linee, ovvero le dimensioni del movimento (30mm) e Q indica che quel movimento incorpora una calendario.

Il 13-130Q rappresenta un calibro leggendario, sia a livello tecnico che di finiture ed equipaggerà anche la successiva referenza 2499.

Bracciale

1518 rose gold
Credits: Phillips

La referenza 1518 di Patek Philippe poteva essere acquistata, a scelta, o con un cinturino o con bracciale nello stesso materiale della cassa. Ad oggi trovare un 1518 con il suo bracciale originale risulta un’impresa quasi impossibile, dal momento che la presenza del bracciale deve essere riportata anche sull’estratto d’archivio Patek Philippe. Ciò significa che al momento dell’acquisto, il segnatempo è stato consegnato con bracciale e non aggiunto successivamente.

Nella foto sopra possiamo osservare uno splendido Patek Philippe 1518 “pink on pink”, ovvero con cassa in oro rosa e quadrante salmone. L’estratto d’archivio riporta la presenza del bracciale in oro rosa al momento della vendita, per l’incredibile cifra di 1.000 franchi svizzeri (nel 1948). Oltre ai pochissimi Patek Philippe 1518 con bracciale originale, esiste anche un pezzo unico in oro rosa che presenta bracciale integrato. La forma conferita alla cassa dall’assenza delle anse ricorda quella di un disco volante, insomma il non-plus ultra del collezionismo Patek Philippe.

Tutti i bracciali Patek Philippe dell’epoca erano realizzati dal celeberrimo produttore Gay Freres e rappresentano delle vere e proprie opere di alta gioielleria.

L’esclusività dell’acciaio

La produzione del 1518 copre un arco di 13 anni, dal 1941 al 1954 per un totale di 281 unità. Di questi 281 pezzi solo 4 presentano cassa in acciaio, rendendoli immensamente desiderabili ed (ovviamente) costosi. Risulta molto interessante notare come nell’orologeria di lusso di un tempo la preponderanza dell’oro sull’acciaio fosse totale. Per questo motivo oggi i Patek Philippe (anni 30-40-50) in acciaio costituiscono spesso dei pezzi unici o delle tirature rarissime, diventando una vera e propria nicchia del collezionismo Patek Philippe vintage.

Oltre all’appeal conferito dall’esclusività, i collezionisti risultano affascinati da un’idea di eleganza non ostentata, propria dell’acciaio. L’orologio in acciaio passa inosservato ai più, tranne ai pochi attenti conoscitori della materia, i quali comprendono a fondo la rarità e l’eleganza di un Patek Philippe in acciaio.

1518 steel record Phillips
Credits: Phillips

I primi 3 Patek Philippe 1518 acciaio si presentano del tutto simili ai cugini in oro giallo ed oro rosa.
L’unica differenza risiede nel cassaio, che per i metalli preziosi era Vichet, mentre in questo caso Genevor S.A. Questi presentano numeri seriali consecutivi (508.473 in avanti) ed il primo riporta inciso nel fondello interno il numero 1. Quest’ultimo, peraltro, è posseduto dal noto collezionista Alfredo Paramico.

Il quarto Patek Philippe 1518 in acciaio mostra un numero seriale ed una cassa completamente diversa, rispetto a quella degli altri 3 esemplari. Essa risulta infatti realizzata da Wenger, ditta che rimpiazzerà Vichet nella produzione delle casse per la maison. Di seguito una comparazione fra una cassa Vichet ed il quarto esemplare (seconda foto) con cassa Wenger, in cui risalta la diversità delle anse.

Oggi i 4 esemplari risiedono in collezioni fra le più prestigiose al mondo e risulta quantomeno improbabile che essi appaiano sul mercato nel breve periodo.
L’ultima volta in cui un Patek Philippe 1518 ha calcato le scene del mercato è stato nel 2016, provocando, peraltro, un gran trambusto.

Phillips 1518

Il segnatempo è stato battuto a novembre 2016 dalla nota casa d’aste Phillips a Ginevra, per la cifra record di 11 milioni di franchi svizzeri. Risulta superfluo puntualizzare che, oltre alla rarità, l’oggetto versava in condizione perfette, con cassa piena e quadrante originale.

La notizia della vendita del Patek Philippe 1518 in acciaio ha avuta grande risonanza, andando oltre il mondo dell’orologeria. Infatti, molte testate importanti hanno riportato la notizia, espandendo i confini del mercato del vintage, aiutandone l’ascesa.

Il misterioso 1518 two-tone.

1518 King Romania
Credits: Deployant

Nel 2014, il sopracitato Alfredo Paramico ha rivelato la possibile esistenza di altri tre 1518 con cassa in acciaio ed oro rosa, uno dei quali sarebbe stato acquistato dal Re Michele I di Romania. Ad infittire il mistero contribuisce una foto del giovane Michele primo, con al polso quello che sembra essere a tutti gli effetti un Patek Philippe 1518. Dal momento che la foto è in bianco e nero non si riesce a distinguere il materiale della cassa, dando il via a speculazione circa la possibilità che quello al polso del sovrano fosse proprio il Patek Philippe 1518 in acciaio ed oro rosa.

In concomitanza della morte di Michele I, avvenuta nel 2017, appare una foto dell’anziano sovrano con al polso il suo amato 1518. Questa volta la foto si presenta a colori ma…grande delusione l’orologio risulta essere un “normale” Patek Philippe 1518 in oro giallo o rosa. Nel frattempo, per i comuni mortali collezionisticamente parlando, non vi sono state conferme. Tuttavia la notizia ha contribuito ulteriormente ad aumentare il fascino intorno a questa referenza iconica. Non ci resta che attendere nella speranza che qualche intraprendente appassionato riesca a scovare il 1518 in acciaio ed oro rosa, per assistere ad un momento storico, almeno per il nostro settore.


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