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IWS intervista Roberto Mancini: il senso del tempo per un Campione

DATA
14 Marzo 2022
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Sport e Tempo: due elementi strettamente legati, “Le temps est mouvement”, chi si ferma è perduto.

Ecco perché, per noi amanti di orologi e di calcio, l’incontro di oggi è un momento speciale per condividere e vivere due grandi passioni con chi le rappresenta entrambe ai massimi livelli: Mister Roberto Mancini, calciatore e tecnico eccezionale ma anche sofisticato intenditore di segnatempo tanto da firmare due pazzeschi orologi Richard Mille.

Le presentazioni sono superflue e rischiano di essere necessariamente sintetiche: il “Mancio”, calciatore fenomenale, esordisce in serie A con il Bologna nel 1981 per poi proseguire una sublime carriera nei centrocampi di Sampdoria, Lazio e Leicester City. Anni di gioco in cui ha collezionato vittorie e trofei come pochi altri. Tolti gli scarpini da calciatore, diventa uno dei migliori tecnici del mondo (Inter, Manchester City, Galatasaray) fino alla guida della Nazionale Italiana con la vittoria nell’ultimo Europeo.

Adesso però direi che ci siamo dilungati abbastanza e vi lasciamo entrare nel vivo dell’intervista al Mister!

Roberto Mancini in abito con al polso un Richard Mille RM 11-04
Credits: Richard Mille

Benedetta Valcastelli: Mister Mancini, anzitutto grazie per essere qui con noi di Italian Watch Spotter, per condividere la nostra passione per gli orologi, un mondo da sempre legato allo sport. “Solo attraverso il tempo si vince il tempo”, diceva il poeta Thomas Eliot. Il legame fra tempo e prestazioni vincenti è connaturato e imprescindibile nello sport. Nella vita di Roberto Mancini, nella sua prestigiosa carriera, quanto conta il tempismo?

Roberto Mancini: Ognuno di noi è fatto di tempo, sta solo a noi sfruttarlo nel migliore dei modi, è l’unica possibilità che abbiamo e la cosa peggiore che possiamo fare per quanto mi riguarda è perdere questa possibilità.

BV: Come e quando nasce per Mancini la passione per gli orologi? È innata o si tratta di un coup de foudre avvenuto negli anni?

Roberto Mancini: Ho sempre avuto la passione per gli orologi, per quelli belli! Non credo sia innata, ma da che ho memoria, ho sempre apprezzato un bell’orologio come elemento importante per un outfit di classe.

BV: Il 2013 vede nascere la collaborazione con il prestigioso marchio Richard Mille, attraverso il modello RM 11-01 Roberto Mancini. Nel 2019 la meraviglia si ripete con il modello RM 11-04. Come nasce questo straordinario connubio?

Roberto Mancini: Gli orologi Richard Mille incarnano ciò che più amo: la qualità, la classe e lo sport. La qualità dei materiali con cui sono fatti i suoi orologi sono noti a tutti, è una delle ragioni per cui sono così preziosi, ma la classe della sua linea sportiva è ciò che più mi ha conquistato.

Richard Mille RM 11-01
Richard Mille RM 11-01

BV: L’ultimo modello, il RM 11-04, è diventato leggendario perché ci ha accompagnato nell’ultimo (vincente) Europeo. Di questo modello ci ha colpito, oltre al look orgogliosamente patriottico, la sofisticata meccanica con il quadrante dedicato per il monitoraggio dei due tempi di gioco da 45 minuti, dei recuperi e degli eventuali tempi supplementari. Combinato con l’utilizzo del cronografo flyback, è un orologio dalle prestazioni mostruose. La Sua esperienza di atleta e di allenatore come ha influito sulla progettazione di questo orologio così sofisticato?

Roberto Mancini: La perfezione con cui vengono assemblati ed evidenziati i meccanismi di questo modello è qualcosa di speciale; è un insieme di passaggi combinati con maestria che attraverso lo scorrere del tempo conducono ad un risultato eccezionale. Ecco come spero di aver influito sulla progettazione di questo orologio.

Richard Mille RM 11-04 al polso di Roberto Mancini
Richard Mille RM 11-04 Roberto Mancini

BV: Lei che ha il privilegio di indossarlo, e di averlo visto nascere, cosa ammira di più di questo segnatempo, qual è la caratteristica che nota e cerca in primis nell’orologio?

Roberto Mancini: Di questo modello ammiro principalmente ciò a cui è legato, come dicevo prima, l’indimenticabile esperienza degli Europei. Ciò che noto e cerco in un orologio è la capacità, attraverso la sua classe e bellezza di distrarmi dallo scorrere incessante del tempo e di farmi soffermare principalmente sulle cose belle.

BV: Mancini trionfa alla finale degli Europei 2020 con al polso il modello RM 11-04; Rafa Nadal agguanta gli ultimi Australian Open con un brillante RM 35-03: c’è un legame anche “scaramantico” con l’orologio, che assume il ruolo di portafortuna nei momenti di massima tensione?

Roberto Mancini: Non credo molto nella scaramanzia e sono più dell’opinione che la fortuna aiuta gli audaci, però questi orologi hanno qualcosa di molto audace!

Richard Mille RM 35-03 Rafael Nadal su strap azzurro
Richard Mille RM 35-03 Rafael Nadal

BV: Come dicevamo, c’è un legame intimo fra tempo e calcio: un calciatore deve avere il senso del tempo, anche in termini di ritmi di gioco, di precisione, di velocità del movimento, di coordinazione. Alcuni giocatori tirano “di prima intenzione”, altri hanno un ritmo di gioco lento (Socrates, ma lo stesso Maradona in parte): oggi, ma anche ieri, qual è il calciatore che più incarna il senso del tempo in termini di gioco, secondo Lei?

Roberto Mancini: Francesco Totti, secondo me conosceva perfettamente i tempi di gioco, lo dimostrano la perfezione dei suoi lanci, soprattutto quelli lunghi che finivano esattamente sulle gambe del calciatore, per non parlare del suo famoso cucchiaio che se non hai il senso del tempo 2 volte su 3 va sulle mani del portiere.

BV: Durante le partite di calcio tutti noi, da spettatori, guardiamo spessissimo l’orologio, sperando che il tempo scorra veloce, se la nostra squadra sta vincendo o cercando di fermare le lancette, se invece siamo in svantaggio; possiamo quindi solo immaginare cosa significhi il segnatempo per l’allenatore e per i giocatori, quando basta un secondo per cambiare le sorti di un match… Mister, Lei quante volte durante la partita si “rivolge” all’orologio? C’è un episodio o un aneddoto che vuole raccontarci?

Roberto Mancini: Di solito sono talmente preso da ciò che succede in campo che non mi capita molto spesso di guardare l’ora, ma non nego che soprattutto verso lo scadere del 90° minuto, un’occhiata di più all’orologio capita. Com’è successo nella finale degli Europei, ma quando l’arbitro ha fischiato la fine del tempo regolamentare e sapevo che saremmo andati ai rigori, lì il tempo si è fermato e il resto sono state una serie di emozioni senza tempo.

Italia alza la coppa agli Europei 2020

BV: Noi di IWS, da appassionati di orologi, ci interessiamo di calibri, di meccanismi, di complicazioni… ma in fondo siamo degli inguaribili romantici e siamo convinti che ogni orologio sia legato a un’emozione. Ci vuole raccontare un ricordo della Sua vita, personale o professionale, legato all’orologio?

Roberto Mancini: La vittoria della Premier con il Manchester City in cui nell’extra time abbiamo segnato il goal decisivo non di una partita ma dell’assegnazione della Premier nell’anno 2012. Proprio da questa esperienza nasce il modello Richard Mille Roberto Mancini extra time.


Grazie per averci seguito fino a qui ragazzi, adesso non ci resta che dare tutto il nostro supporto al Mister e agli Azzurri durante i play-off per i Mondiali!

Se volete saperne di più sulla collaborazione tra Richard Mille e Roberto Mancini, visitate il sito web ufficiale della Maison.

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