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La Collezione Vagabondage di F.P. Journe

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24 Dicembre 2021
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Un nome controverso per una collezione che ha subito raggiunto lo status di leggenda.

Correvano gli anni ’90 quando un collezionista d’oltralpe chiese al giovane François Paul Journe di creare un segnatempo che si distaccasse completamente dal suo stile. Un’orologio che mostrasse l’ora in formato digitale.

Da questa suggestione il maestro orologiaio trasse la sua ispirazione, giungendo ad una soluzione molto distante dalle sue precedenti realizzazioni: la collezione Vagabondage.

Il termine francese che dà il nome alla collezione significa letteralmente “errante”. Gli orologi di questa serie, infatti, sono basati sull’espediente tecnico della cosiddetta “ora errante”,

L’orologio dell’ora errante deve il suo nome allo scorrere di un numero su un arco tracciato in minuti; man mano che il numero viaggia lungo l’arco, passa un’ora, e quando scompare all’estrema destra, l’ora successiva emerge all’estrema sinistra. 

Il nome “Vagabondage”, quindi, non deriva solamente dall’espediente tecnico, ma determina una netta scollatura tra passato e presente. Una sorta di deragliamento, ma senza accezione negativa alcuna.

La collezione Vagabondage

Vagabondage I

Trascorsa una manciata di anni da quella ispirazione, nel 2004, in occasione dell’asta commemorativa per il 30° anniversario di Antiquorum, la collezione Vagabodage venne presentata. Un set composto da 3 orologi: pezzi unici rispettivamente in oro bianco, giallo e rosa.

Successivamente, nel 2006 l’orologio venne presentato al pubblico con una produzione limitata a 69 pezzi in platino ed altri 10 pezzi in platino con diamanti baguettes.

Il Vagabondage I è un orologio con ora saltante, animato da un meccanismo a carica manuale in oro rosa 18K, che presenta l’ora corrente all’interno di una cornice quadrata bianca, con un puntatore su un lato che si identifica con la lancetta dei minuti. Il disco delle ore compie un giro ogni ora, insieme alla cornice dei minuti. All’inizio dell’ora, il riquadro passa alla cifra dell’ora successiva e continua il suo percorso.

fondello con movimento a vista del F.P. Journe Vagabondage I

La complicazione adottata s’ispira a quella che veniva usata secoli fa, che si trova sugli orologi del XVII secolo e sui successivi orologi da tasca.

Oltre alla complicazione, la peculiarità di questi esemplari è il design della cassa definita “Tortue” (Tartaruga), completamente diverso e lontano dai classici orologi di forma rotonda che fino ad ora aveva prodotto F.P. Journe.

Vagabondage II

Questo segna tempo, è secondo me il più bello della serie.

Venne presentato al grande pubblico nel 2010 in 3 diverse configurazione: 69 pezzi in platino, 68 pezzi in oro rosso e 10 pezzi in platino con diamanti baguettes.

fondello con meccanismo a vista del Vagabondage II in oro rosso

Il quadrante presenta una linea verticale al centro, sulla quale si susseguono, dall’alto verso il basso, la riserva di carica, due finestre che mostrano l’ora e i minuti in formato digitale, e infine il quadrante dei secondi. Il resto del quadrante è scoperto e lascia intravedere il fantastico movimento a carica manuale in oro 18K.

Vagabondage III

Questo orologio è l’ultimo della collezione. È stato presentato nel 2017, anch’esso in tre configurazioni: 68 pezzi in oro rosso, 69 pezzi in platino e 10 pezzi in platino e configurazione di diamanti baguette.

Attualmente è il primo ed unico orologio con secondi saltanti. Esso, infatti, sul quadrante presenta 3 finestre: una ad ore 9 raffigurante l’ora, e due finestre più piccole ad ore 6 indicanti i secondi. I minuti sono scanditi da una lancetta. Infine, in alto a destra troviamo la riserva di carica.

Fondello con vista sul movimento dell' F.P. Journe Vagabondage III in platino

Il quadrante, come per la versione II del Vagabondage, misura 37.5 mm di larghezza per 45 mm di lunghezza. Queste misure rendono il lavoro di F.P. Journe ancora più lodevole e degno di nota.

Conclusioni

La collezione Vagabondage è un chiaro esempio di quella spregiudicatezza e di quella sana follia che determina, spesso, il successo di opere d’arte di questo genere.

Oggi, come sempre cerchiamo di fare, vi abbiamo introdotto a questi splendidi oggetti del passato, ricchi di talento e frutto di geni visionari. Un augurio ed incoraggiamento ai giovani orologiai che si ispirano al genio di questi maestri.

Se siete interessati a saperne di più su F.P. Journe, vi consigliamo di leggere il nostro articolo sui Chronomètre à Résonance o di visitare il loro sito ufficiale.

Autore: Federico Chiesa

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