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Un Aggiornamento Dal Mercato Degli Orologi: I Prezzi Stanno Veramente Scendendo?

DATA
26 Maggio 2022
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Nonostante aprile e maggio siano i mesi in cui le grandi case d’asta mettono in vendita alcuni dei più rari segnatempo mai esistiti, vedendo facoltosi collezionisti sfidarsi al rialzo per aggiudicarseli, in questo periodo si è spesso parlato di un’inversione di tendenza sul mercato degli orologi.

Sono stati molti infatti gli appassionati che hanno parlato di un crollo dei prezzi di alcuni orologi sul mercato secondario, facendo riferimento in particolare ai più popolari modelli di Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet.

Ma queste voci sono fondate?

Oggi noi di IWS cercheremo di fare un po’ di chiarezza, aggiornandovi sull’andamento dei prezzi  di alcuni dei modelli più popolari e provando a capire se questo apparente crollo dei prezzi dei segnatempo sul mercato degli orologi sia reale oppure no. 

I Rolex Oyster Perpetual con quadrante Tiffany

Uno degli orologi di cui più si è parlato è il Rolex Oyster Perpetual con quadrante Tiffany, il cui prezzo sul mercato secondario è effettivamente sceso nell’ultimo periodo.

Dopo aver superato la soglia dei 30.000€ lo scorso gennaio (oltre al 400% del prezzo di listino presso i rivenditori autorizzati), il prezzo del Rolex Oyster Perpetual 36mm con il quadrante turchese Tiffany ha subito una lieve inversione ed ora, stando a quanto riportato da  Chrono24, il valore di mercato del segnatempo coronato color Tiffany si attesta al di sotto di tale soglia.

Considerando poi lo stesso modello della casa coronata ma in versione più grande, il prezzo sul mercato secondario aveva superato la soglia dei 60.000€, mentre ora stando alle offerte che si possono osservare su Chrono24, il prezzo si attesta all’incirca sui 40.000€. Ciò che però ha fatto discutere maggiormente il pubblico di appassionati è il fatto che questa variazione negativa si sia verificata nonostante questo modello sia ufficialmente uscito di produzione, rimosso dal proprio catalogo Rolex nel corso della passata edizione di Watches & Wonders. 

Come però potrete aver intuito, non si può parlare di un vero e proprio crollo del prezzo di questa particolare referenza in quanto il prezzo di questo modello rimane ben al di sopra di quello che sarebbe stato il suo prezzo di listino. 

Le icone di Gerald Genta stanno passando di moda?

Altri due orologi che sembrano essere vittime di una lieve inversione di tendenza sul mercato secondario sono i più iconici degli orologi, figli della penna del Maestro Gerald Genta: il Nautilus di Patek Philippe e il Royal Oak di Audemars Piguet.

Come ha riportato WatchAnalytics lo scorso 18 aprile, i prezzi del Nautilus 5711 e del Royal Oak 15202 si sono ridotti in media del 7.3% in confronto al loro rispettivo valore che si registrava a marzo sul mercato secondario. A partire da quella data, i prezzi delle stesse referenze si sono poi ridotti ulteriormente, perdendo rispettivamente il 18% e il 16% del valore registrato ad inizio aprile.

Ma non è tutto, se infatti la riduzione del prezzo per la più desiderata delle referenze di Patek Philippe è stata relativamente contenuta, altre referenze dello stesso modello hanno visto ridursi il loro prezzo più significativamente. Per esempio, il prezzo del Nautilus 5711/1A con cassa in acciaio e quadrante verde si è ridotto di circa il 21% nello stesso periodo.

Source: WatchAnalytics

Cosa c’è dietro questa inversione di tendenza?

Come abbiamo avuto modo di spiegare in altri articoli, è estremamente complesso risalire ai fattori che determinano l’andamento dei prezzi dei segnatempo sul mercato secondario. Questi fattori infatti sono molteplici e non sempre influenzano il prezzo dei segnatempo nello stesso modo. 

Per fare un tentativo e cercare di spiegare cosa ci sia dietro questa inversione di tendenza, possiamo fare alcune considerazioni basandoci su qualche dato oggettivo.

Un aspetto che sicuramente può aver inciso sull’andamento dei prezzi degli orologi sul mercato secondario è rappresentato dalle più difficili condizioni economiche degli ultimi mesi. Dopo che nella seconda metà del 2021 si è registrata una forte crescita economica, questa prima metà del 2022 è stata tristemente caratterizzata da eventi avversi, che purtroppo stanno avendo e avranno un effetto negativo sulla vita delle persone e sulla loro capacità di fare acquisti.

Di fronte al rischio di una recessione, i beni superflui come gli oggetti di lusso sono i primi a farne le spese e i segnatempo rientrano ovviamente in questa categoria. 

Anche le nuove release possono aver influenzato il prezzo degli orologi sul mercato secondario. Come vi abbiamo spiegato in passato, il prezzo di un bene sul mercato è spesso determinato dall’interazione della domanda e dell’offerta. 

Nel caso degli orologi, l’attenzione del pubblico (e quindi la domanda) verso alcuni segnatempo può essere influenzata dai lanci che le case orologiere introducono sul mercato periodicamente, creando mode e nuove tendenze. Quando ciò si verifica, la domanda per uno specifico segnatempo si riduce e di conseguenza il prezzo dello stesso si muove di conseguenza, riducendosi per compensare la minor richiesta. 

Quindi la “bolla” è effettivamente scoppiata?

Per quanto faccia scalpore che dopo anni di crescita ininterrotta il valore di segnatempo come il Nautilus o il Royal Oak sia tornato a scendere sul mercato secondario, non dobbiamo generalizzare questa tendenza. 

Infatti, è possibile osservare come il valore di altri segnatempo stia continuando a crescere. Per farvi un esempio, come ha riportato Watchanalytics, nell’ultimo anno i prezzi dell’Overseas di Vacheron Constantin è più che triplicato, mostrando una più ripida crescita proprio negli ultimi mesi di questo 2022. Questo trend conferma il fatto che la domanda possa essersi spostata altrove, verso orologi che fino ad ora sono stati meno apprezzati dal mercato. Inoltre, è bene ricordare che all’ultima edizione di Watches & Wonders, Vacheron Constantin ha rilasciato proprio due nuove referenze per la linea Overseas. 

Un segnatempo che ha avuto un’immediata crescita esponenziale del proprio valore è stato il nuovo GMT Master II con ghiera verde e nera, il cui valore sul mercato secondario è già salito a circa €60.000, quasi 5 volte più alto del suo prezzo di listino. 

Infine, anche guardando i risultati che si sono registrati recentemente alle aste organizzate dalle grandi case, è possibile vedere come il mercato degli orologi rimanga tutt’ora estremamente attivo e vivace. 

Conclusioni

Per concludere, non possiamo affermare che il prezzo degli orologi sul mercato secondario stia crollando o che la tanto citata “bolla” sia scoppiata. Ciò a cui stiamo assistendo è una correzione del mercato stesso.

Trattasi di una correzione perché il prezzo di alcuni segnatempo, come il Nautilus o il Royal Oak, in precedenza era molto alto (forse troppo), gonfiato da una domanda che col passare del tempo sembra essersi rivolta ad altri modelli, ora più popolari e richiesti. 

Sarà comunque interessante capire come in futuro cambieranno i prezzi dei segnatempo sul mercato secondario, anche in considerazione di fattori non strettamente legati all domanda degli appassionati e ai nuovi modelli rilasciati dalle case orologiere. 


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