Al giorno d’oggi sono sempre di più le maison di orologeria che decidono di affiancare il mondo delle quattro ruote.
Che si tratti di edizioni speciali dedicati al motorsport, o di partnership con piloti di fama mondiale, i segnatempo associati a tali figure racchiudono senza dubbio, al loro interno, un’anima racing al pari delle auto che sfrecciano a 300 km/h in pista.
Tra tutte le case svizzere inclini a questo mondo, merita sicuramente una menzione particolare quella fondata da Charles-Félicien Tissot e da suo figlio Charles-Emile: Tissot.
Nata nel lontano 1º luglio 1853, questa maison da sempre si è contraddistinta per la sua partecipazione al mondo del motorsport andando ad affiancare piloti ed eventi di fama internazionale.
Andiamo ora scoprire tutta la storia di questa partnership con il mondo del motroport da parte di una delle case di orologeria più longeve di tutta la svizzera.
Tissot e il mondo dei motori
La fantastica storia di Tissot formata da lancette e motori iniziò in un modo del tutto singolare.
Tutto partì, infatti, da una foto che fu inviata alla casa nel 1958 da parte del pilota svizzero Harry Zweifel.
Al di sopra di questa foto, dove era raffigurato Zweifel a bordo della sua auto da corsa, il pilota, oltre ad apporre il suo autografo scrisse la seguente frase:
“Il mio Tissot è al mio fianco in ogni gara”
Questa foto emblematica, sia per il piota che per Tissot, rappresentò il trampolino di lancio del marchio per decidere di iniziare a creare orologi dedicati al mondo delle quattro ruote.
Nel 1965, infatti, dopo un’ attenta analisi delle gare delle quattro ruote, arrivò il Tissot PR 516, ossia il primo modello della casa con forti richiami nel design al mondo delle corse.
A dimostrazione di ciò, al di sopra del bracciale in acciaio, erano presenti dei grandi fori tipici dei volanti delle auto da corsa.
Questa peculiarità estetica, tanto discussa inizialmente, fu presto poi seguita da alcune delle maison più importanti del mondo.
La seconda caratteristica che contraddistingueva questo orologio, era data dal punto di vista tecnico in quanto, il movimento sospeso, era in grado di vantare una forte resistenza agli urti assiali e laterali.
D’altro canto, la scelta della sigla PR per il nome del modello, significava proprio “Particularly Resistant”.
Il successo di questo primo orologio dedicato al mondo delle corse fu talmente alto che, addirittura, nel 1968 il leggendario pilota di rally, Henry Bradley, fece incidere il nome del modello al di sopra della sua personale Ferrari.
Il periodo successivo, gli anni ’70, furono invece contraddistinti da una partecipazione attiva della maison svizzera in qualità di sponsor in diverse competizioni internazionali.
Nel 1973 il marchio divenne lo sponsor del team Alpine all’interno del Rally di Monte Carlo.
In tale competizione, la casa automobilistica francese, grazie all’iconica “Berlinette”, portò a casa tutte e tre le posiziono del podio, oltre che, nello stesso anno, il Campionato del mondo di rally.
La partnership con la casa automobilistica francese risultò talmente vincente che Tissot decise di sponsorizzare, dal 1977 al 1982, il team Renault Alpine sia nella 24 Ore di Le Mans che in Formula 1.
Nel 1980, René Arnoux, a bordo della monoposto RE20 del team Renault Alpine, durante il Gran Premio del Brasile, conquistò il gradino più alto del podio.
In concomitanza alla partnership con il team francese, Tissot iniziò anche una collaborazione con la famosissima casa automobilistica di Stoccarda.
Nel 1974, infatti, la maison svizzera partecipò alla prestigiosa 24 Ore di Le Mans come sponsor di Porsche.
Questa collaborazione, durata solamente un anno, riprese poi nel 1995, anno in cui Tissot sponsorizzò nuovamente la casa automobilistica tedesca sempre alla 24 Ore di Le Mans.
Gli anni ’70 per il marchio svizzero furono senza dubbio degli anni di fuoco dal punto di vista collaborativo con il mondo delle quattro ruote.
In aggiunta ai Rally, alla partecipazione che definirei marginale in F1 e alla 24 ore di Le Mans, la casa svizzera nel 1976 decise di entrare a titolo definitivo all’intento del campionato del mondo di Formula Uno puntando tutto sul giovane pilota amico del famoso Clay Regazzoni, Loris Kessel.
Il giovane ventiseienne, che gareggiò in cinque gran premi a bordo di una Brabham BT44 bianca e blu con il team inglese RAM, portò in pista l’iconica monoposto con al di sopra dell’ala anteriore il nuovo logo “Tissot” presentato appositamente per le corse automobilistiche.
Ancora oggi, Ronnie Kessel, pilota ed imprenditore nell’automotive oltre che figlio del famoso Loris, è sponsorizzato dalla storica maison svizzera.
Sempre nel 1976, in collaborazione con il designer di fama mondiale Nuccio Bertone, la casa svizzera, sulla scia dell’avvento degli orologi al quarzo, presentò un segnatempo del tutto insolito per l’epoca che lasciò il mondo degli appassionati a bocca aperta.
Si trattava del Tissot Stratos by Bertone, un orologio al quarzo e con display digitale caratterizzato dal un design del tutto singolare e futuristico.
Ispirato alla famosa ed iconica Lancia Stratos, puri campione nei campionati di Rally, questo orologio racchiudeva al suo interno tutte le peculiarità estetiche e racing al pari dell’auto a cui si ispirava.
Auto che, tra le altre cose, risulta ancora oggi l’oggetto del desiderio di molti appassionati e collezionisti proprio per aver segnato un’epoca e la storia dell’automotive.
Nel 1979, sempre con la Formula Uno, iniziò la collaborazione con il team Lotus la quale durò fino al 1982.
Al di sopra delle auto dei piloti del team, Reutemann e Andretti, venne applicato l’iconico logo Tissot Quartz.
Per celebrare tale collaborazione, la maison svizzera presentò la collezione “Tissot F1” i cui orologi divennero quelli ufficiali del Team Lotus.
Declinato in diverse versioni, questo orologio ebbe fin da subito un grande successo anche al di fuori del mondo delle corse.
Il 1987 segnò invece l’anno in cui iniziò la collaborazione con la Martini Racing da cui ne derivò un orologio dotato di un cronografo con tempo intermedio e precisione a 1/10 di secondo.
Nel 1994, infine, Tissot fece il suo ritorno nell’affasciante ed adrenalinico mondo della F1 come sponsor del Sauber Mercedes al cui interno correvano i piloti Heinz-Harald Frentzen, Karl Wendlinger e Andrea De Cesaris.
Oggi, a distanza di quasi 70 anni dall’inizio della collaborazione con il mondo delle quattro ruote ad alta velocità, il dna racing vive ancora all’interno di molte delle collezioni in produzione dello storico marchio svizzero.
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