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Richard Mille e Pablo Mac Donough: la storia della collaborazione

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23 Marzo 2022
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La sintonia che si crea tra l’atleta e il suo fedele segnatempo determina una fusione di intenti focalizzata sull’obiettivo di vittoria e di conquista.  Che sia un campo da gioco, una pista automobilistica, il mare aperto oppure la cima di una montagna, possiamo senza alcun dubbio constatare come sport ed orologi rappresentino due facce della stessa medaglia.

Uno dei top players che ha fatto della collaborazione con il mondo sportivo uno dei pilastri dell’intera produzione è senza dubbio Richard Mille. 

Richard Mille
Richard Mille in Paris. Credit ERIC FEFERBERG/AFP/Getty Images

Sin dalla sua nascita nel 1999 fino ad oggi, il casato non ha mai nascosto il suo carattere prepotentemente sportivo. Soccer, Formula 1, Tennis sono solo alcune delle collaborazioni più famose, legando gran parte della manifattura a partnership fortemente riconosciute ed apprezzate da tutto il mercato internazionale.

L’avanguardismo di Monsieur Richard 

È inutile nasconderci dietro un filo cashmere, il mondo RM è particolare, controverso e a volte di difficile interpretazione. Ci troviamo davanti al classico figlio della modernità, ribelle, geniale ed estremante dedito allo studio e alla continua innovazione, tant’è che i suoi oggetti hanno molte più affinità con una performance di Marina Abramovic’ che con un segnatempo. A questo punto vi starete chiedendo dove sta la genialità dell’artista, e concretamente cosa abbia portato nel mondo dell’alta orologeria?

La risposta cari amici di IWS, prima ancora che nell’estetica o nella manifattura, è da ricercare, a mio modo di vedere, nel metodo innovativo che Mille ed i suoi collaboratori hanno introdotto, andando a fondere in maniera esemplare tutta la capacità innata di ascoltare il mercato, tanto cara a Jean-Pierre Hagmann, la maestria tecnica al servizio dell’esigenza di François Borgel e lo spirito visionario ed innovativo di Emile Vichet. La stessa collaborazione diretta con nomi noti del mondo dello sport è un chiaro segnale che lascia trasparire tanto sul savoir faire del casato.

Le collaborazioni non si limitano esclusivamente a questioni di marketing e pubblicità, si spingono oltre attraverso una solida partnership mirata allo sviluppo finale del prodotto. Parafrasando, questo modo di fare, ricorda molto il tipico work flow utilizzato nel mondo del motorsport che prevede, dopo aver messo sotto contratto il pilota, lo sviluppo su di esso e con esso di tutte le caratteristiche del veicolo che dovrà portare alla vittoria nella stagione successiva.

2 macchine in gara alla 24h di Le Mans
Richard Mille sponsor alla 24h di Le Mans. Credit JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP/Getty Images

Il polo e la sua leggenda

Sebbene rappresenti uno degli sport più eleganti di sempre, disciplina attorno alla quale girano alcuni tra gli eventi mondani più esclusivi ed attesi dell’anno, il polo è a tutti gli effetti una delle discipline più dure e provanti di tutto il panorama sportivo internazionale. I continui cambi di direzione, le oscillazioni improvvise, lo scontro di cavalli e cavalieri rappresentano forze in gioco di gran lunga superiori a quelle che si trovano in altri sport.

Le regole sono abbastanza semplici: due squadre composte da quattro giocatori in sella a cavallo muniti di mazze di bambù si sfidano senza esclusione di colpi con l’obiettivo di mandare la palla in porta. I giocatori? Tempismo, capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, attitudine al comando, forza fisica e tecnica al galoppo sono caratteristiche che non devono mancare a un buon cavaliere. Se a queste aggiungiamo una buona dose di grinta e tutta la passione argentina di chi è cresciuto nelle pampas tra cavalli e asado non può che venire fuori uno dei giocatori migliori di tutto il pianeta, la leggenda Pablo Mac Donough

Pablo Mac Donough indossa un richard Mille rm 053 mentre abbraccia un cavallo
Pablo Mac Donough. Credits: Horobox

Leggenda e avanguardia si fondono

È il 2010 e nella mente geniale di Richard Mille e del suo entourage corre sempre più veloce la concreta volontà di approdare nel mondo del Polo. Fascino e complessità della sfida tecnica rappresentano le motivazioni ufficiali alla base di queste intenzioni, ma la realtà dei fatti racconta un’altra storia, costruita sulla base di giudizi forse troppo affrettati e spesso superficiali che la critica ha riservato alla maison nel suo primo decennio di produzione.

Serve dunque diversificare, andando a prendersi, senza snaturarsi sia ben chiaro, anche quella fetta di mercato più gentile, più educata, oserei dire più snob, e per farlo quale occasione migliore se non quella di inserirsi nello sport dei gentiluomini per eccellenza?

Pablo si trovava in Inghilterra in quei giorni, era stato coinvolto dall’amico e principe del Brunei Bahar Bolkiah per una partita di polo. Fu proprio all’interno di una delle tante buone cene che allietavano le loro serate che Monsieur Richard e Senior Mac Donough si incontrarono per la prima volta. Fu un colpo di fulmine. I due, nonostante fosse il primo incontro, sembrano conoscersi da una vita. Polo, orologeria, viaggi e politica sono solo alcune delle argomentazioni a tavola. Tra i due nasce una sintonia davvero particolare, che segna l’inizio di una delle collaborazioni sport-orologi più interessanti e proficue degli ultimi anni.

Per la nuova partnership non manca proprio nulla: disciplina sportiva, testimonial e team, e che team signori…da fare invidia al Real Madrid galácticos di Ronaldo, Beckham e Zizou. Il principe Bahar Bolkiah del Brunei, il pluricampione nazionale britannico Max Routledge, il vero uomo che sussurrava ai cavalli, l’argentino Alejandro Muzzio, uno dei più esperti giocatori nel panorama internazionale, ed infine la star Pablo Mac Donough.

Il richard Mille polo team composto da Bahar Bolkiah, Max Routledge, Alejandro Muzzio e Pablo Mac Donough
Credits: Renaud Corlouer for Richard Mille

Ricerca e sviluppo

Serve un po’ di tempo, gli ingegneri di casa RM non sono granché esperti del duro mondo del polo, tantomeno immaginano quanto possa essere complessa la sfida tecnica nella quale si sono messi in baguarre… poco male, gli ostacoli sono fatti per essere superati, e questo lo sa bene Monsieur Richard. Il team nel frattempo va a gonfie vele, di pari passo alla notorietà sempre più affermata del brand in questo mondo.

Mac Donough e i ragazzi partecipano e vincono alcuni dei tornei più famosi e prestigiosi del panorama internazionale che riempiono i calendari della stagione professionistica da Maggio a Settembre: l’Harcourt Developments Queen’s Cup, il Guards Polo Club, la Veuve Clicquot Gold Cup, il Cowdray Park Polo Club, il Gold Silver and Bronze Cup a Satogrande, e la Santa Maria Polo Club.

Così come tutti gli altri ambassadors della famiglia RM, anche i giocatori del Richard Mille Polo Team indossano, durante i tornei, l’orologio RM 010 in edizione limitata “all black”, specificatamente ingegnerizzato per l’occasione con una cassa in titanio DLC nero e réhaut rosso, cinturino in gomma nera con fibbia sempre in titanio DLC che rende omaggio ai colori del club. 

Richard Mille 010 limited edition challenge of titanium
Richard Mille RM 010 in titanio con rehaut, sfere e corona rossi.

Per gli addetti ai lavori sono mesi pieni, fatti di studio e di collaudo, di ricerca sul campo e di sviluppo in fabbrica. È una fase di fondamentale importanza all’interno della quale la meticolosa ricerca tecnica traccia un percorso ben preciso verso la perfezione del prodotto finale, passando inevitabilmente e giustamente attraverso le esperienze reali alle quali il segnatempo dovrà sottoporsi per essere a tutti gli effetti considerato “a prova di polo”.

La consacrazione

Abbiamo visto il tipical work flow in casa Richard Mille: viene scelta una disciplina sportiva, viene messo sotto contratto il miglior atleta di quella disciplina, viene sponsorizzato e con lui definita una sfrenata campagna R&D volta alla creazione di un prodotto finale quanto più vicino possibile alla perfezione in funzione alla performance sportiva per la quale è chiamato a dare il suo contributo.

Dopo mesi di informazioni e dati derivanti direttamente dal campo, nello specifico dai tornei ai quali Mac Donough e compagni stavano brillantemente partecipando, gli ingegneri di casa RM arrivano alla risposta finale, dando alla luce uno dei prodotti più incredibili del panorama orologiero mondiale, l’RM 053. È il 2012, e l’RM 053 viene presentato per la prima volta a Mac Daonough.

“Many Thanks Pablo, this is the masterpiece made thank to your advices”. Mi piace immaginare che con queste parole e la voce rotta dalla commozione, simile a quella di un padre che affida la propria figlia in sposa, Monsieur Richard consegna a Pablo Mac Donough il frutto della loro collaborazione. 

RM 053 sopra una pallina da Polo firmata da Pablo Mac Donough
Richard Mille RM 053. Credits: Hautetime

All’oggetto non manca nulla, racchiude tutte le precise indicazioni che Pablo aveva fornito nel corso dei mesi precedenti. Forza e robustezza degli elementi, chiamati a fronteggiare tutti gli shock imprevedibili e violenti del gioco, si fondono perfettamente con la geniale deformazione della cassa tonneau, volutamente corazzata in carburo di titanio contraddistinta dalle iconiche finestre di visualizzazione rialzate, una per il tourbillon sulla quale gabbia scorrono i secondi, e l’altra invece per le ore e i minuti, entrambe inclinate di 30° sull’orizzontale per favorire la lettura in sella.

Anche i test sul campo sono strabilianti, tant’è che ancora oggi, dopo tanti anni, le parole di Mac Donough sul RM 053 sono le seguenti: “È impressionante quanto sia forte questo orologio, lo puoi colpire con la palla, con la mazza, con un altro cavallo… e ogni volta che finivo un match mi dicevo: dovrei controllare l’orologio perché sono sicuro che questa volta è andato distrutto, poi lo guardi ed è ancora lì, e funziona ancora perfettamente dopo tanti anni, tanti violentissimi colpi e tante partite di polo insieme”.

Pablo Mac Donough shaking hands with the British royal family
Pablo Mac Donough e la Regina Elisabetta II a l’Harcourt Developments Queen’s Cup Credits: Richard Mille

Il bis

Passano alcuni anni, la collaborazione tra Richard Mille e Pablo Mac Donough è florida e ripaga i protagonisti esattamente come dai piani elaborati in quella famosa cena inglese del 2011. Il marchio va a gonfie vele e anche la notorietà del polo subisce un sensibile incremento nel panorama sportivo internazionale. Per come stanno le cose, non occorre certo un’analisi accurata di mercato per comprendere come in questo momento, il seguire la buona e cara vecchia regola “battere il ferro finché è caldo”, sia più che mai strategia azzeccata.

La collaborazione tecnica riprende, l’asticella del genio e del campione si alzano di parecchio, focalizzando l’obiettivo sulla creazione di un segnatempo praticamente a prova di bomba. Iniziano una serie di test stancanti, di orologi muletto che Pablo ed il suo entourage collaudano e provano a distruggere per settimane, fornendo i risultati direttamente all’equipe di tecnici di casa RM.

RM 53-01 frutto della collaborazione tra Richard Mille e Pablo Mac Donough

Grazie all’intuito di Mac Donough, e probabilmente, aggiungo io, a qualche pericoloso esperto di macchine di tortura medioevale presente nel team di ingegneri di RM, viene adottata per l’occasione una macchina per i test di resistenza agli urti, creata installando una sfera di acciaio all’estremità di una classica apparecchiatura per prove a pendolo, in maniera tale da simulare le sollecitazioni violente che si possono verificare nel corso di un match. Non solo tecnica ma anche cuore e idee risultano fondamentali al conseguimento del risultato.

“Il polo è uno sport virile, brutalmente sincero, non nasconde sorprese ed è esattamente così come lo vedi.” 

Pablo Mac Donough

È grazie a queste parole che in Monsieur Richard prende vita l’ispirazione di creare un oggetto caratterizzato da forza e resistenza infinite, senza escludere però la possibilità di ammirarlo ed apprezzarlo dall’esterno. Alla base della collaborazione c’è la medesima idea che ha caratterizzato l’RM 053 ma il concetto di realizzazione è esattamente l’opposto.

Richard Mille RM 53-01

Se l’RM 053 si proteggeva con la corazza in carbonio che nulla lasciava intendere se non i visualizzatori rialzati di ore e tourbillon, il nascituro dovrà essere completamente libero, pulito e trasparente, rappresentando in maniera sintetica e perfetta quanto di più vicino esista alla filosofia di Mac Donough: “guardami, sono qui, non ho protezioni, solo io, il mio cavallo e i miei obiettivi…”. È con queste premesse che prende vita l’RM 53-01, impeccabile connubio tra resistenza, viste le sue caratteristiche tecniche, e sfrontata virilità, tipica di chi non ha nulla da nascondere. 

Pablo Mac Donough wearing the Richard Mille RM 53-01

A prima vista l’impatto è molto forte. La cassa, costituita in carbonio TBT praticamente indistruttibile, fa da chioccia alla particolarissima struttura di cavi e pulegge chiamata a tenere in sospensione il cuore pulsante di questo splendido oggetto, singolare architettura appositamente ingegnerizzata allo scopo di proteggere il tourbillon da urti e sollecitazioni. L’utilizzo di un vetro composto da strati di zaffiro alternati da sottili strati di polivinile, oltre a costituire una novità assoluta nel mondo dell’alta orologeria, fa sì che in caso di impatti con palla e mazze il vetro eviti di polverizzarsi andando a danneggiare di conseguenza il movimento. Per tutti gli approfondimenti tecnici cliccate qui per l’articolo completo.

Conclusioni

E anche oggi amici di IWS abbiamo raggiunto il capolinea del nostro viaggio. Dopo esserci immersi all’interno di una delle collaborazioni più incredibili tra mondo dello sport e mondo degli orologi è arrivato il tempo, come di consueto alla fine di ogni viaggio che si rispetti, di fare un bilancio, e cogliere in maniera più profonda il significato di questa partnership.

Ricollegandomi a quanto sviluppato nei precedenti paragrafi, e ovviamente al netto dei gusti personali che molto onestamente “chissenefrega”, trovo personalmente superba quanto visionaria non solo la capacità ma anche la modalità con la quale Richard Mille fa alta orologeria, riuscendo incredibilmente a mettere al centro del suo progetto non solo l’abilità di ascoltare il mercato, affidandosi ad ambassadors riconosciuti e amati, ma anche la suprema padronanza tecnica unita ad uno spirito continuamente alla ricerca di innovazione.

Ecco che, quando la filosofia di questi progetti si fonde con personalità forti, di figure come Pablo Mac Donough, possono prendere vita alcune delle opere d’arte più belle mai viste in tutto il panorama orologiero internazionale.

Se volete saperne di più visitate il sito ufficiale di Richard Mille.

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