Richard Mille, per gli appassionati del settore, è senza dubbio uno dei nomi più controversi del palinsesto.
Quando si parla di lui, nessun detto è più vero del classico : “O lo Ami o lo Odi”.
Nasce nel 1951 a Draguignan, nel 1999 si lancerà nel mondo dell’orologeria e due anni dopo sfornerà la sua prima creazione: RM 001.
I suoi segnatempo sono opere prima che orologi.
Lui è il classico figlio ribelle dell’orologeria, ha preso un oggetto e l’ha completamente trasformato, come ha reinventato il modo di far marketing.
Il suo estro creativo è secondo, forse, solo alle sue collaborazioni e partnership.
Ha creato pezzi magnifici con i più incredibili team e sportivi del nostro tempo: basti pensare a RM 27-04 Rafael Nadal, oppure a RM 50-03 McLaren F1, o ancora l’ultimissimo arrivato RM 35-03; sono solo tre esempi ma la lista è davvero lunga.
Io quest’oggi vi ruberò un po’ di tempo per parlarvi della sua visione del Polo, ad affiancarlo questa volta ci sarà il campione argentino Pablo Mac Donough.
Il Richard Mille RM 53-01 e il polo
Se pensiamo ad un orologio nato per le esigenze del Polo non possiamo fare a meno di immaginarci Jaeger-LeCoultre con il Reverso, quest’ultimo si era dimostrato perfetto in qualsiasi situazione un giocatore di Polo potesse trovarsi durante una partita.
Il Polo si annovera certamente tra gli sport più pericolosi, lo stesso Mac Donough ha raccontato più volte di essersi rotto un numero incalcolabile di ossa.
Si parla di otto giocatori con una mazza, sopra un cavallo, che hanno lo scopo di mandare una pallina di legno all’interno di due pali.
Lascio immaginare a voi gli urti e le cadute che possono succedere.
Partendo da questo presupposto Richard Mille, collaborando con il campione argentino ha dovuto creare un segnatempo adatto a queste situazioni, ovviamente mantenendo il suo inconfondibile stile.
Insieme a Pablo Mac Donough, probabilmente uno dei giocatori più forti di Polo, ha immaginato, testato e reso tangibile una semplice idea.
Mac Donough, pare non si sia limitato semplicemente a fare da immagine e tester, bensì ha contribuito attivamente con idee e spunti per la nascita del Richard Mille Pablo Mac Donough – RM 53-01.
Ma scopriamo cosa rende speciale quest’orologio.
Un mix di resistenza ed eleganza
RM 53-01 è stato dotato di un particolare vetro nato dalla collaborazione con l’azienda Stettler, i quali prendendo spunto dal parabrezza automobilistico hanno creato un particolare vetro laminato.
Due strati di vetro zaffiro sono stati sovrapposti e separati da uno strato di polivinile. Questa particolare lavorazione conferisce all’orologio la stessa sicurezza tipica dei lunotti: in caso di urto il vetro può rompersi ma non andrà mai in mille pezzi.
Un’altra particolare caratteristica di questo meraviglioso vetro laminato è il suo inusuale trattamento ai raggi UV, brevetto di Richard Mille, che conferisce protezione al movimento dagli agenti atmosferici.
Per la cassa il nostro ribelle dell’orologeria ha utilizzato il Carbonio TPT. A comporre questo segnatempo vi sono circa 600 strati di filamenti di carbonio. Questa particolare lavorazione è tipica della Maison, utilizzata perché virtualmente indistruttibile e resistente alle micro-fratture.
Ogni pezzo risulta quindi unico nella composizione dei filamenti di carbonio sulla cassa.
La sospensione del tourbillon
Ora che abbiamo un’idea della grande attenzione costruttiva derivante dalla necessità di sfornare un involucro in grado di resistere ai peggiori urti immaginabili, passiamo al suo interno e vediamo cosa Mille ha sfornato.
Come visto in altre creazioni, si è scelto di utilizzare un movimento a carica manuale dotato di tourbillon. Decisione opinabile, forse. Non lasciamoci ingannare, Richard Mille ha pensato e creato una gabbia antiurto.
Il tourbillon risulta sospeso, ingabbiato, tra due cavi di acciaio da 0,27 mm; essi a loro volta sono ancorati da quattro tenditori e si innestano su dieci pulegge.
La risultante di questo strepitoso lavoro di ingegneria è la perfetta collimazione tra equilibrio e resistenza.
L’effetto scheletrato che ne deriva è qualcosa di indescrivibile.
Conclusioni
Tecnicamente quest’orologio è un mix tra ingegneria, arte e innovazione.
Sono stati usati materiali e tecniche di costruzione impressionanti.
Troviamo il Carbonio TPT, Titanio di Grado 5 nel meccanismo, vetro zaffiro stratificato e una cura maniacale nella rifinitura della componentistica.
Quest’insieme di fattori è probabilmente responsabile della tiratura limitata a 30 esemplari.
Per quanto si possa o meno apprezzare questo tipo di orologeria è un fatto indiscutibile che quest’uomo ha completamente trasformato il concetto di ricerca e innovazione dei materiali. Chissà come potrà stupirci in futuro!
Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale di Richard Mille.
Autore: Andrea Parodi