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Patek Philippe Ref. 3970: La Guida Completa

DATA
26 Aprile 2024
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Cari amici di IWS, bentornati sul nostro magazine!!

Oggi voglio parlarvi di un orologio, o meglio di una referenza, tanto bella quanto sottovalutata fino a poco tempo fa.

Se vi dicessi cronografo, calendario perpetuo e cassa molto elegante, che cosa vi potrebbe venire in mente?

Per chi di voi non ha ancora capito a che cosa o, meglio, a quale maison mi sto riferendo, sto proprio parlando della storica casa di Ginevra contraddistinta dall’iconica Croce di Coltrava.

Arrivati a questo punto la risposta Patek Philippe sembra più che scontata, no?

Patek Philippe 3970 in platino – Credits: Wind Vintage

Con questi indizi potrebbero venire in mente differenti referenze della maison ma quella su cui oggi voglio focalizzarmi è la 3970, ossia la degna erede della storica referenza 2499 e, prima ancora, della famosissima e ricercatissima referenza 1518, i santi graal della Maison Ginevrina.

Senza perdermi in ulteriori indugi, non mi resta che portarvi con me alla scoperta di quello che ritengo essere uno degli orologi più affascianti della maison.

Andiamo quindi a scoprire, in maniera semplice, ma il più chiara possibile, quali sono tutte le caratteristiche che contraddistinguono questa referenza dall’alto potenziale collezionistico di casa Patek.

I Cronografi Con Calendario Perpetuo di Patek Philippe 

Patek Philippe 1518 in acciaio – Credits: Hodinkee

Prima di addentrarci alla scoperta del Patek Philippe 3970, ritengo sia di fondamentale importanza fare qualche passo indietro per capire come si è arrivati alla creazione di tale referenza. 

Ogni degno appassionato che possa definirsi tale, appena sente nominare “Patek Philippe con cronografo e calendario perpetuo”, non può non pensare alla referenza delle referenze della maison, ossia la 1518.

Ed è proprio da questo modello, che rappresenta il primo orologio al mondo con calendario perpetuo e cronografo prodotto in serie, che parte la storia della maison dedicata a tale tipologia di orologi e che, tutt’oggi, compone una parte fondamentale della collezione della casa di Ginevra. 

Nata la 1941, meno di dieci anni dopo l’acquisizione del marchio da parte della famiglia Stern, gli attuali proprietari della maison, la referenza 1518 è rimasta in produzione fino al 1954.

Patek Philippe 1518 in oro giallo.

Realizzato con una cassa in differenti materiali, tra cui l’acciaio, ossia la più rara, questo orologio da sempre rappresenta il Santo Graal per gli amanti del marchio e non solo.

A ridosso del periodo di produzione della referenza 1518, Patek Philippe presentò sul mercato un nuovo orologio, dalle caratteristiche pressoché analoghe al 1518, ma con referenza 2499.

Patek Philippe ref. 2499

Questo erede di uno dei Patek più ricercati di sempre e desiderati da tutti, rimase in produzione fino al 1985 e, ad oggi, viene diviso in quattro differenti serie.

In concomitanza con la fine della produzione della referenza 2499, Patek Philippe diede alla luce un nuovo orologio sempre con cronografo e calendario perpetuo.

Ed è così che nacque la referenza 3970 ossia un orologio che, a primo impatto, ricorda, in tutto e per tutto, la quarta serie di produzione degli orologi Patek con referenza 2499.

Patek Philippe ref. 3970

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Patek Philippe 3970 – Credits: Sotheby’s

In un mondo del collezionismo sempre più orientato alla ricerca di pezzi vintage da urlo, ritengo che un posto di diritto lo debbano avere i cosiddetti “neo-vintage”, ossia quegli orgoglio prodotti a partire dalla fine degli anni 80 fino agli inizi, circa, degli anni 2000.

Ed è proprio in questa categoria che troviamo anche la referenza 3970 di Patek Philippe, ossia un orologio che, per quanto possa essere simile all’ultima serie del precedente 2499 e, quindi, dal sapore vintage, risulta a tutti gli effetti uno dei primi punti di rottura della maison con il mondo vintage, al fine di introdurre un concetto di orologio, sempre dal sapore vintage, con cronografo e calendario perpetuo, ma dal design già improntato alla visione moderna della maison.

Esattamente nel 1986, vide la luce questa referenza che, per certi versi, risulta ancora sottovaluta dal mondo del collezionismo e che si riesce a comprare, in rapporto alla tipologia di orologio che rappresenta, ancora a delle cifre “umane” nelle sue versioni più “normali”.

Manuale dell’epoca del Patek Philippe 3970 – Credits: A Collected Man / Patek Philippe

Rimasto in produzione fino al 2004, la referenza 3970 viene suddivisa in quattro serie, ciascuna caratterizzata da piccole differenze a livello estetico che si possono notare nelle lancette, negli indici e nei fondelli. 

A livello di numeri prodotti di tale orologio, secondo John Reardon, esperto di Patek Philippe vintage, la produzione annuale del 3970 era di circa 100 esemplari, arrivati a circa 300 negli ultimi anni in cui la referenza è rimasta in produzione. 

Contraddistinto da una cassa dal diametro di 36 mm, piuttosto contenuto rispetto alle misure attuali per la tipologia di orologio, il Patek Philippe 3970 è stato realizzato in oro bianco, giallo, rosa e platino.

Un Patek Philippe 2499 (a sinistra) insieme ad un Patek Philippe 3970 (a destra) – Credits: Phillips

Osservando il quadrante dell’orologio è possibile notare la scala esterna dei secondi, gli indici a bastone delle ore, le due finestre ad ore 12 indicanti il giorno e il mese, il contatore delle ore cronografiche e dei secondi continui, l’indicazione dell’anno bisestile e dei 30 minuti del cronografo ad ore 3, l’indicazione delle fasi lunari e della data nel contatore ad ore 6 ed, infine, le lancette centrali di ore, minuti e secondi cronografici.

Patek Philippe 3970 – Credits: Deangelis

Al di sopra della cassa, nella parte destra, sono invece posizionati i tasti cronografici ad ore 13 e 16, oltre che alla corona ad ore 3.

E’ inoltre possibile notare la presenza dei pulsanti dedicati all’impostazione del calendario e delle fasi lunari, rispettivamente ad ore 12, 10 e 18, nelle parti laterali della cassa.

Il calibro del Patek Philippe ref. 3970

Credits: Windvintage

Gli anni in cui venne prodotto il Patek Philippe con referenza 3970 furono quelli immediatamente successivi alla nota “crisi del quarzo”.

In quegli anni, a differenza di come avviene al giorno d’oggi in casa Patek, gli orologi non venivano alimentati dal cosiddetto calibro di “manifattura”.

La maison, infatti, come del resto molte altre dell’industria svizzera, si affidavano, per la produzione dei movimenti dei propri orologi, ad aziende specializzate proprio nella produzione di calibri per orologi per poi metterci mano personalmente nella parte di rifiniture.

La scelta dell’azienda per la produzione del movimento della referenza 3970 ricadde su quella che, allora, fu una delle poche a rimanere a galla durante il periodo tumultuoso della crisi del quarzo: Lemania.

Credits: Hodinkee

Sulla base del Lemania 2310 (a detta di molti esperti, invece, sulla base del 2320), nacque quindi il calibro CH 27-70 Q dedicato al 3970 di Patek Philippe. 

Si tratta di un movimento a carica manuale con una riserva di carica di 60 ore utilizzato anche per le successive referenze 5970 e 5004 (con l’aggiunta della funzione rattrapante).

Osservando le finiture incredibili eseguite a mano di questo movimento, si può notare senza dubbio l’abilità degli allora maestri orologiai di Patek Philippe.

La prima serie del Patek Philippe ref. 3970

Credits: A Collected Man / Matthew Bain

Come già anticipato, tutto il corso della produzione della referenza 3970, viene suddivisa in quattro differenti serie.

Partendo dalla prima, prodotta solamente nel corso dell’anno 1986, siamo in presenza degli orologi più rari della referenza in quanto si stima che ne siano stati prodotti solamente 100 esemplari. 

Al di sopra del quadrante color argento, della prima serie, troviamo la presenza di lancette a foglia, indici a bastone e contatori di colore leggermente diverso rispetto al quadrante. 

Il fondello a scatto di questa prima serie è chiuso ed è realizzato nello stesso materiale della cassa, ossia in oro giallo in quanto, tutti gli esemplari di questa prima serie, furono realizzati esclusivamente in questo materiale. 

Ad oggi si tratta della serie più rara da trovare.

La seconda serie del Patek Philippe ref. 3970

Credits: Hodinkee

La seconda serie dedicata alla referenza, è quella che inizia a mostrare i primi veri e propri segni di modernizzazione dell’orologio.

Prodotta dal 1986 al 1991, questa seconda serie vede l’aggiunta della lettera “E” alla referenza diventando 3970E.

La “E” indica la parola “étanche”, ossia il termine francese che significa “impermeabile” in quanto, su questa scoda serie, troviamo, al posto del fondello a scatto, un fondello avvitato che garantisce un certo grado di impermeabilità della cassa. 

Credits: SJX

In aggiunta a questo fondello, nella seconda serie si era anche aggiunta la possibilità, per i clienti, di richiedere l’orologio con fondello aggiuntivo in vetro zaffiro in grado di consentire al possessore dell’orologio di ammirare lo splendido movimento rifinito a mano. 

A livello del quadrante, invece, nella seconda serie scompaiono i contatori bicolore a favore di quelli dello stesso colore del quadrante. 

Patek Philippe 3970 con quadrante bicolore – Credits: SJX

E’ bene precisare però che, durante il periodo di transizione dalla prima alla seconda serie, furono prodotti orologi con referenza 3970, della seconda serie, con quadrante “bicolore” come nella prima serie. 

A differenza dei precedenti modelli solo in oro giallo, nella seconda serie troviamo anche casse realizzate in oro rosa, bianco, platino e, infine, nel “tradizionale” oro giallo. 

Della secondo serie si stima una produzione totale di circa 650 esemplari di cui risultano, tra i più rari, quelli prodotti in oro bianco e platino. 

La terza serie del Patek Philippe ref. 3970

Cedits: Hodinkee

La terza serie, invece, prodotta dal 1990 al 1995, conta circa 1350 esemplari prodotti, sempre con i materiali utilizzati nella terza serie. 

Osservando il quadrante dell’orologio, è possibile osservare indici a bastone a punta e, al posto delle lancette a foglia delle serie precedenti, lancette a bastone. 

Nel complesso, le scritte presenti sul quadrante argentato risultano molto più marcate rispetto alla serie precedenti.

In questa terza serie è possibile trovare esemplari sia con fondello massiccio a vite che con fondello a vite in vetro zaffiro.

A livello di rarità, essendo stata prodotta in maggiori quantità rispetto alla serie precedenti, il 3970 di questo periodo risulta essere essere quello con un valore di mercato più inferiore e di più “facile reperibilità”.

La quarta serie del Patek Philippe ref. 3970

Credits: Hodinkee

L’ultima serie, la quarta, prodotta dal 1995 al 2004, è quella che presenta meno variazioni in quanto pressoché uguale alla terza.

Una differenza che però si può notare subito è la presenza di una chiusura pieghevole sul cinturino  realizzata nello stesso materiale della cassa, al posto della tradizionale chiusura ad ardiglione.

Al pari delle serie precedenti, anche la quarta è stata prodotta nei quattro differenti metalli e si contano un totale di 2000 esemplari circa prodotti.

Modelli Speciali del Patek Philippe ref. 3970

Al di là delle serie “tradizionali”, al pari di ogni Patek da collezione che si rispetti, anche della referenza 3970 possiamo trovare alcuni modelli più unici che rari.

Si tratta di orologi con configurazioni che si discostano completamente da quelle di “normale produzione”, soprattutto a livello del quadrante.

Credits: A Collected Man

Un primo esempio di referenza 3970 piuttosto unica è dato da un modello, venduto in un’asta di Phillips, caratterizzato da una cassa in platino e abbinato ad un insolito quadrante di colore nero con numeri Breguet.

Patek Philippe 3970 con quadrante salmone di Eric Clapton – Credits: A Collected Man

Un altro esempio di Patek 3970 davvero speciale è dato dal 3970 del famoso chitarrista  e collezionista di orologi Eric Clapton, realizzato con cassa in oro bianco abbinato ad un fantastico quadrante color salmone, numeri Breguet e scala tachimetrica.

Questi sono solo un paio di varianti speciali della referenza 3970 e che, ad oggi, rappresentano sicuramente il Santo Graal della referenza per ogni collezionista.

Considerazioni personali  

Per chi di voi ci segue da tempo, avrà ormai ben capito come la mia passione verso questo fantastico mondo delle lancette sia partito dagli orologi vintage per poi concentrarmi su quelle che sono le creazioni moderne delle maison indipendenti. 

Parlando del Patek Philippe 3970, come già accennato sopra, non possiamo dire propriamente di essere nella categoria vintage in quanto, questa splendida referenza, rientra a tutti gli effetti nella categoria dei “neo-vintage”.

Si tratta di una categoria di orologi contraddistinta dal fatto di incarnare al loro interno quel fascino che solo gli orologi vintage sono in gradi di avere ma che, allo stesso tempo, prestano il primo punto di rottura, a livello di design, tra il passato e il moderno dell’orologeria.

Sottovalutato per molto tempo, il Patek Philippe 3970 direi che, ultimamente, sta iniziando a riscuotere il merito successo.

Allo stesso tempo, però, a differenza delle precedenti iconiche referenze della casa, la 2499 e la 1518, siamo ancora lontani dalle cifre folli registrate nelle aste internazionali. 

Non fraintendetemi però, con questo non voglio assolutamente dire che il 3970 non abbia le carte in regola per arrivare a risultati strabilianti ma che, piano piano, sicuramente chi crede oggi in questa referenza verrà sicuramente “ripagato” per averci creduto in anticipo.

Questo perché, a mio modesto parere, trovo che il Patek Philippe 3970 sia uno degli orologi della maison, di questo genere, meglio riusciti di sempre.

Trovo infatti che abbia una dimensione perfetta, un design senza tempo, una delle complicazioni più affascinati dell’orologeria e, soprattutto, una bellezza che rimarrà eterna. 


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