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Difetti O Particolarità? Tutti i Dettagli Che Rendono Alcuni Orologi Più Collezionabili Di Altri

DATA
08 Agosto 2022
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Cosa rappresentano secondo voi i concetti di unicità e rarità?
Cosa significa essere esclusivi?

E ancora… la particolarità che rende unico un oggetto rappresenta la condizione necessaria affinché diventi riconoscibile, riconosciuto e desiderato?

E la bellezza estetica che ruolo avrebbe in questa partita? Potrebbe coincidere secondo voi con il modello espresso sopra?

Sono domande difficili cari amici di IWS, ma con lo spirito e i modi che ci caratterizzano e soprattutto senza togliere spazio a questioni ben più importanti che ci attanagliano in questo periodo, come ad esempio la campagna acquisti del Milan che stenta a decollare, proveremo a rispondere a tutte le domande elencate sopra andando a ripercorre dettagli e particolarità che rendono alcuni orologi più collezionabili di altri, eleggendolo ad oggetto del desiderio per i collezionisti di tutto il mondo.

De gustibus

Mi sono sempre domandato quali fossero le caratteristiche di base che potessero rendere un segnatempo unico e desiderato, ma ancora oggi, dopo tanti anni di passione e collezionismo alle spalle, non riesco a darmi una risposta chiara e precisa. A mio modesto parere, gli unici concetti che riescono in qualche maniera a costruire una tesi che regga, devono essenzialmente orbitare attorno a due aspetti fondamentali: i dettagli ed il gusto personale. Come vedremo più avanti il primo è facile da descrivere, i dettagli sono importanti e non sono certo io a scoprirlo: quadranti Tropical, Spider, Patrizzi, inserti Ghost e altri tipi di viraggi sono solo alcuni dei particolari che rendono l’oggetto maggiormente ricercato. Se a ciò aggiungiamo tirature limitate oppure serie elaborate apposta in funzione a particolari eventi o ricorrenze, capite bene che l’indice di collezionabilità si impenna vorticosamente…

Rolex GMT Master ref. 1675 long E Tropical Dial. Credits: vintagewatches
Rolex GMT Master ref. 1675 long E Tropical Dial. Credits: vintagewatches
Rolex Sea Dweller ref. 1665. Credits: vintagewatches
Rolex Sea Dweller ref. 1665. Credits: vintagewatches

La regola è presto fatta dunque, maggiori sono i dettagli e maggiori sono le possibilità che l’oggetto diventi appetibile e ricercato dal mercato. Sulla questione gusto personale invece alzo le mani. Qui si apre un mondo tanto ampio quanto sacro chiamato soggettività, all’interno del quale non esistono né regole tantomeno canoni. Parola d’ordine “a me mi piace”…a pensarci bene è la regola che pilota le scelte della nostra vita, dal ristorante il sabato sera fino ad arrivare alle motivazioni per le quali ci innamoriamo o meno di una determinata persona.

Ma ritorniamo a noi cari amici di IWS, e dedichiamoci a quello che sappiamo fare meglio, raccontarvi di orologi. Il viaggio di oggi è ricco ed entusiasmante e vi porterà a scoprire alcune delle particolarità più ricercate dai collezionisti del panorama orologiero internazionale.

Siete pronti? Si parte…

The importance of being vintage

Prima di passare alla presentazione di quelle che sono le particolarità più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo occorre individuare e dare il giusto spazio al contesto all’interno del quale ci troviamo. È un po’ come un buon vino, per apprezzarlo e associarlo alla giusta portata a tavola serve conoscere il tipo di vitigno utilizzato, gli anni di stagionatura, il suo bouquet, e addirittura a quale cantina appartiene. Proviamo a ribaltare questo concetto al mondo dell’orologeria, capite bene che maggiori sono i dettagli disponibili e maggiori sono le possibilità che l’oggetto sia apprezzato e ricercato. La fetta di orologeria che per eccellenza si distingue in ricchezza di particolari e dettagli straordinari ricercati dal pubblico è senza alcun dubbio quella che fa capo al mondo vintage.

Patek Philippe Nautilus Jumbo ref. 3700/01. quadrante tropicale: uno dei dettagli che rende certi orologi più collezionabili di altri
Patek Philippe Nautilus Jumbo ref. 3700/01. Credits: davideparmegiani

Un orologio vintage non è un semplice segnatempo, è molto di più. Un oggetto prezioso in grado di raccontare, attraverso il viraggio del suo quadrante e l’opacità dei suoi indici, le esperienze vissute nell’arco della sua vita. È un dato di fatto ormai che la domanda degli orologi vintage nell’ultimo decennio sia cresciuta in maniera esponenziale, andando ad occupare in pianta stabile, ed in continua crescita, una fetta importante del market internazionale.

Ma in concreto quali sono le caratteristiche che fanno più gola ai collezionisti di tutto il mondo? Quelle per le quali ci si batte a colpi di rilanci alle case d’aste, per le quali si fanno kilometri e kilometri per visionare l’oggetto dai dealers, e per le quali non si riesce a distogliere lo sguardo dal quadrante senza nemmeno accorgersi dell’ora? Per scoprirlo insieme introduciamo 4 parametri di valutazione: rarità, estetica, facilità di contraffazione valutata secondo il criterio “maggiore punteggio minori possibilità di contraffazione” e portafoglio, quest’ultimo invece valutato secondo il criterio “maggior punteggio maggior convenienza”. Per ciascuno di questi parametri affideremo da 1 a 3 punti. Maggiore sarà il totale e maggiore sarà la sua “collezionabilità”.

Tropical dial

“Rarità 1 – Estetica 3 – Facilità di contraffazione 3 – Portafoglio 1 – Totale 8”

Con l’espressione “tropical dial” si fa riferimento a tutti i quadranti che hanno subito un’alterazione di colore dovuta a una lunga e continua esposizione al sole, e da qui il termine tropical appunto per l’abbronzatura che li contraddistingue….è proprio grazie ai particolari materiali e verniciature con le quali si realizzavano i quadranti dell’epoca che i risultati di questi viraggi risultano a dir poco straordinari. I quadranti neri e scuri in generale possono assumere splendide tonalità che variano dal chocolat al viola intenso, mentre i colori più freddi, dei quadranti chiari, si accendono virando su gradazioni più intense e decisamente più interessanti di champagne e crema. Esempio meraviglioso è il quadrante cream dal Daytona ref. 116520.

Rolex Daytona ref. 116520 con quadrante bianco
Rolex Daytona ref. 116520. Credits: vintagewatches

Nonostante il valore intrinseco degli oggetti caratterizzati da quadranti di questo tipo rimanga comunque legato fortemente alle caratteristiche principali come maison, referenza e anno di produzione, i segnatempo contraddistinti da tropical dial possono far aumentare in media del 30/50 % e in alcuni casi addirittura a più del 100% il valore di mercato dell’oggetto. Niente male vero? Per capire meglio questo concetto andiamo ad analizzare un esempio piuttosto lampante, il famoso Omega Speedmaster CK2915-1 battuto lo scorso novembre per circa 3,4 milioni di dollari e caratterizzato da un bellissimo quadrante tropical virato su tonalità cioccolato. A parità di caratteristiche tecniche, referenza etc…il suo gemello non tropical è stato battuto a soli, si fa per dire, 400.000 dollari, circa otto volte e mezza in meno…

Omega Speedmaster CK2915-1
Omega Speedmaster CK2915-1. Credits: hypebeast

Tornando ai quadranti tropical in generale, dal punto di vista di rarità e facilità di contraffazione occorre fare una breve riflessione. Per un determinato periodo di tempo bello lungo, le maison di mezzo mondo utilizzavano coloranti specifici per la verniciatura dei quadranti cha avevano il difetto di perdere colore col tempo.

Per queste motivazioni non mi sento di indicare questa particolarità come estremamente rara. Stessa considerazione ma differente punto di vista per la facilità di contraffazione. Il fatto che il viraggio specifico sia di per se causato da una particolare vernice utilizzata in passato fa si che la difficolta di contraffazione sia davvero alta e comunque non conveniente. Mi spiego meglio, rendere topical un quadrante attuale è quasi impossibile, o comunque davvero difficile appunto perché i materiali utilizzati sono profondamente differenti, pertanto fate molta attenzione, se cercano di appiopparvi un segnatempo moderno con questo tipo di viraggio si tratterà con ogni probabilità di un bel pataccone…

Se volete approfondire l’argomento quadranti tropicali vi rimando all’articolo completo cliccando qui

Spider dial

“Rarità 2 – Estetica 1 – Facilità di contraffazione 3 – Portafoglio 3 – Totale 9”

Con l’espressione “spider dial” si fa riferimento forse all’unica alterazione di quadrante che non riguarda un viraggio di colorazione bensì una vera e propria craquelature della sua superficie.

Rolex Submariner ref.16800 con quadrante spider
Rolex Submariner ref.16800. Credits: catawiki

Nei primissimi anni ’80 diverse maison infatti alternavano per le finiture l’utilizzo di alcuni prodotti coloranti e lucidanti. L’incompatibilità di questi articoli unitamente alle esposizioni al sole e agli sbalzi di temperatura, ha fatto si che negli anni i quadranti si sfogliassero, andando a creare quell’effetto ragnatela tipico di questi segnatempo.

Ma come viene considerato questo dettaglio da addetti ai lavori e collezionisti? Se i quadranti tropical spopolano facendo letteralmente esplodere le quotazioni di mercato per i cugini spider c’è indubbiamente meno interesse probabilmente dovuto al fatto che nell’immaginario collettivo siano quasi considerati come orologi “rovinati, o difettati”. Anche le principali fonti on-line non trattano molto l’argomento confinandoli per lo più ad una fetta di settore molto di nicchia, per la serie “il quadrante spider o ti piace o lo odi…”

Omega Seamaster 120 ref. 166.073. Credits: fratellowatches
Omega Seamaster 120 ref. 166.073. Credits: fratellowatches

Piaccia o meno rappresentano una pagina importante dell’orologeria. È grazie a loro infatti, per evitare di ricadere in questo tipo di difetti, che le tecniche di realizzazione, in termini di materiali e prodotti utilizzati hanno fatto passi da gigante.

Un’altra chiave di lettura positiva risiede nella loro autenticità. È un effetto estremamente difficile da riprodurre, pertanto la caratteristica spider è un ottimo metodo per attestare la coerenza del segnatempo, o perlomeno del suo quadrante…

Patrizzi dial

“Rarità 3 – Estetica 3 – Facilità di contraffazione 2 – Portafoglio 1 – Totale 9”

Considerato come uno dei maggiori esperti mondiali in campo orologiero, Osvaldo Patrizzi fu il primo a evidenziare come straordinaria particolarità e possibile “plus commerciale” questo splendido viraggio nocciola riguardante i bordi dei contatori crono dei Daytona rispetto ai seriali W, S, T e talvolta anche U.

Rolex Daytona ref. 16520. quadrante patrizzi
Rolex Daytona ref. 16520. Credits: thecollectorscircle

All’atto pratico possiamo e dobbiamo considerare questa particolarità come un sottoinsieme dell’effetto tropical discusso in precedenza. Difatti, allo scopo di proteggere il quadrante Rolex utilizzava una laccatura trasparente nominata “zapon”, la quale, non coprendo appieno i totalizzatori del crono ha permesso che i bordi argentati si ossidassero conferendo al quadrante il cachet unico che tutti riconosciamo e amiamo.

Questa “particolarità” ha sicuramente cambiato il modo di collezionare Rolex rendendo al contempo la maison ancora più unica e blasonata. Basti pensare che la referenza 16520 Patrizzi ha una richiesta due volte superiore alla stessa referenza senza viraggio. Per tali motivi, considerando che questa particolarità ricade esclusivamente nella produzione tra il ‘94 ed il ’95, non ci vuole un esperto di marketing ad immaginare quanto la quotazione di questi splendidi oggetti abbiano raggiunto livelli distanti anni luce dalla buona volontà e dalla logica comprensione di chiunque non sia affetto dal morbo collezionistico.

guida su quadrante patrizzi falso
Quadranti Patrizzi Daytona. Credits: IWS

Un problema serio, legato sia all’appeal di questi oggetti, sia alla loro rarità, è dato dalla facilità di contraffazione che sta prendendo piega negli ultimi anni. Per avere tutte le armi su come distinguere un Patrizzi originale da uno fake vi rimando al nostro articolo completo cliccando qui.

Ghost font

“Rarità 2 – Estetica 3 – Facilità di contraffazione 1 – Portafoglio 3 – Totale 9”

Sempre grazie all’esasperazione che accompagna il collezionista a trovare nomi e nomignoli per tutte le particolarità che contraddistinguono i segnatempo, scopriamo insieme uno dei viraggi che maggiormente apprezzo, il ghost bezel o ghiera fantasma. Anch’essa dovuta all’esposizione solare coadiuvata dalle condizioni climatiche in genere, questa splendida particolarità si sviluppa attraverso la perdita di colore della ghiera in alluminio, conferendo all’oggetto, forse in maniera più decisiva rispetto a tutti gli altri tipi di viraggi visti prima, un effetto vintage davvero molto particolare.

Un ruolo fondamentale nell’effetto ottenuto lo ricopre chiaramente la ghiera. Tanto più importante sarà il suo ruolo nell’oggetto tanto maggiore sarà l’apprezzamento che questo tipo di particolarità potrà suscitare. Ecco perché i segnatempo maggiormente ricercati con ghiera ghost sono tutti i Rolex Submariner, i Rolex GMT Master e Master II ante ceramica e i Tudor ref. 79090,ref. 79190 e ref. 76100.

Rolex Submariner ref. 1680 with ghost font
Rolex Submariner ref. 1680. Credits: tempus
Tudor Submariner ref. 76100
Tudor Submariner ref. 76100. Credits: watchvault

Attenzione ragazzi perché la facilità di contraffazione è davvero alta. Attraverso solventi particolari infatti non è difficile ricreare questi effetto. Quindi occhi aperti e se vi occorre una consulenza non esitate a scriverci.

Conclusioni

Ci siamo cari amici di IWS, anche oggi abbiamo raggiunto il capolinea del nostro viaggio. Ci auguriamo fortemente che questo articolo non solo sia stato utile a spiegarvi meglio uno dei fenomeni maggiormente in voga nel panorama orologiero mondiale, bensì abbia aperto una prospettiva di visione più consapevole e matura. In sintesi, il mio personalissimo consiglio è quello di non lasciarvi trascinare dalla corrente del momento: buttarsi nel mercato vintage esclusivamente spinti dalla moda di possedere un quadrante tropical, uno spider o why not un bellissimo Daytona Patrizzi potrebbe portarvi a fare scelte azzardate in grado rivelarsi sole clamorose…

Ricordatevi sempre dunque, e qui chiudo, che affacciarsi al mondo vintage è tanto bello quanto pericoloso, ma non fossilizzatevi esclusivamente sui viraggi dei quadranti o sui font delle ghiere, andate oltre, prestando primaria attenzione a tre pilastri fondamentali: la coerenza dell’oggetto, il fatto che non abbia subito interventi troppo invasivi nel tempo ed infine il suo stato di conservazione. Solamente in questa maniera valorizzerete appieno tutte le particolarità che abbiamo visto oggi, che renderanno il vostro segnatempo unico e straordinario…


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