La maison d’orologeria Heuer nasce in Svizzera nel 1860 per mano di Edouard Heuer, il quale brevettò il suo primo cronografo nel 1882.
La mission della maison si intrecciò da subito con il mondo automobilistico e nel 1911 diede vita al “Time of Trip”, il primo cronografo da cruscotto per auto o per velivoli.
Nel 1962 divenne il primo produttore svizzero a mandare un orologio nello spazio, fu John Glenn a portare un cronografo Heuer a bordo della Mercury Atlas 6, il primo volo americano con equipaggio ad orbitare attorno al nostro pianeta.
La nascita del mito Heuer avvenne nel Marzo del 1969 quando, contemporaneamente con due distinte conferenze stampa, una a New York e una a Ginevra, presentò alcuni tra i primi cronografi a carica automatica del mondo: Autavia, Monaco e Carrera. Per l’occasione vide la luce il famoso Calibre 11.
La presentazione avvenne a seguito di una vera e propria gara tra Zenith, Seiko e la stessa Heuer.
La Maison venne acquista da TAG (Techniques d’Avant Garde), ditta produttrice di componenti high-tech nel mondo della Formula1, nel 1985.
Monaco e Steve McQueen
Chiudete gli occhi, lasciate viaggiare la vostra mente indietro fino agli anni 70.
Immaginate di avvicinarvi al juke box, selezionate le note dell’ultimo album dei Beatles: Let It Be.
Sentite un rombo, guardate verso l’esterno e vedete passare un’opera d’arte argentata su ruote. L’odore della benzina, una Lamborghini Countach LP400.
Alzate lo sguardo verso il piccolo televisore del bar, appare un americano dallo sguardo sicuro e dal sorriso ammaliante: Steve Mcqueen.
In questo preciso decennio c’era un orologio su tutti che primeggiava nel mondo motoristico, l’Heuer Monaco.
Già dal nome non possiamo far altro che pensare al Principato di Monaco, al suo folle tracciato cittadino. Un connubio di pericolo, eleganza e fascino.
L’allora CEO Jack Heuer, al momento del lancio nel 1969, voleva che questo segnatempo fosse unico e secondo me c’è riuscito, in pieno.
Purtroppo l’orologio, rimasto in produzione dal 1969 al 1975, non ottenne mai un riscontro vero sul mercato dell’epoca, complice la crisi dell’orologeria svizzera e le linee troppo moderne per essere apprezzate in quel dato momento storico.
Tuttavia l’Heuer Monaco riuscì nell’impresa di stregare uno dei più grandi attori, stuntman e pilota automobilistico del secolo scorso, Steve McQueen.
Fu lo stesso Steve McQueen, secondo fonti interne, a voler indossare un 1133B Transitional durante le riprese del Film “Le Mans”.
Grazie al film inoltre, divenne possibile l’avvicinamento con un altro importante sponsor della produzione: Gulf. Questa società petrolifera si presentava come un pilastro nel mondo delle corse automobilistiche e con una visione d’insieme molto simile a quella di Jack Heuer.
Heuer Monaco dal passato fino ad oggi
Nell’arco dei sette anni in cui è stato in commercio, dal 1969 al 1975, sono state prodotte quattro referenze principali, tutte in due varianti (quadrante blu e quadrante grigio) ad eccezione del 74033 che presenta anche.
- Ref. 1133 Calibro 11 automatico con quadrante blu e grigio dal 1969 al 1975
- Ref. 1533 Calibro 15 automatico con quadrante blu e grigio dal 1972 al 1975
- Ref. 73633 manuale con quadrante blu e grigio dal 1972 al 1975
- Ref. 74033 manuale con quadrante blu e grigio dal 1974 al 1975
La prima cosa che salta all’occhio in un orologio del genere è senza alcun dubbio la sua forma. Questa sua particolare cassa quadrata da 38 mm è stata ideata con bordi vivi ed è uguale sia per i Calibri 11 che 15. Può capitare quindi di imbattersi in casse 1533 montate su 1133 e viceversa.
Inizialmente la corona era stata pensata sulla destra, fortunatamente è stata spostata sulla sinistra, conferendogli un aspetto, a mio avviso, più omogeneo e distribuito.
Ref. 1133B / 1133G
Questa referenza è il Monaco per eccellenza, ma all’interno di essa vi sono differenze sostanziali che possono incidere in maniera notevole sul valore dell’orologio.
I primi esemplari prodotti riportavano la scritta “ Chronomatic” sopra il logo della Maison, successivamente Heuer si accordò con Breitling per lasciargli il marchio Chrono-Matic.
Avremo quindi i primi modelli 1133 Transitional, identici a quello indossato da Steve McQueen.
Vi sono inoltre differenze cromatiche: i primi 1133 avevano un blu molto forte al contrario dell’edizione Transitional che si presentava al pubblico con colore pallido e la possibilità di montare lancette color Rosso.
La referenza 1133G non è stat prodotta con scritta “Chronomatic”, tuttavia anche in questo caso possiamo notare alcune differenze di tonalità tra i grigi che vanno da un colore molto chiaro fino ad un grigio tendente al nero.
Alcuni Monaco sono stati prodotti con calibro 12, tuttavia le referenze rimangono invariate.
Ref. 1533B / 1533G
Il calibro 15 era la versione più economica del Monaco.
In questo caso è presente un cronografo 30 minuti a ore 3 e uno a secondi ampi.
Anche in questo caso abbiamo due distinte colorazioni sui toni del blu e del grigio.
Ref. 73633B / 73633G e 74033B / 74033G e 74033/N
Il 73633, con movimento Valjoux 7736, si presenta con la corona sul lato destro della cassa e ci appare con un cronografo in più posizionato ad ore 6.
Anch’esso è stato prodotto con le due colorazioni caratteristiche.
Il 74033 si attesta come uno dei più particolari, è un misto tra il classico 1133B Transitional e il 73633 ed è di rarità paragonabile al “Chronomatic”.
Equipaggiato con un Valjoux 7740, mostra due cronografi tipici del Calibro 11 ma con la corona di carica sul lato destro della cassa.
Prodotto anche quest’ultimo sia in blu che in grigio ma a differenza degli altri, era disponibile anche in nero, con il curioso soprannome di “Dark Lord“.
Tag Heuer Monaco Gulf Vintage ref. CW2118
Dobbiamo aspettare fino al 2005 per veder finalizzata la collaborazione tra TAG Heuer e Gulf.
A seguito della cooperazione vedrà la luce il primo TAG Heuer Monaco Gulf Vintage con Ref. CW2118.
Questo Monaco si discosta dalle colorazioni classiche prediligendo un quadrante bianco solcato da una striscia Blu e una Rossa tributo alla tuta indossata da Steve McQueen.
Il Monaco oggi
Finalmente il nostro viaggio trova conclusione con l’edizione 50° anniversario.
Quest’ultima versione, ideata proprio in occasione dell’anniversario della referenza richiama appieno le forme e gli indicatori tipici delle prime referenze 1133, concedendosi piccoli particolari che la rendono unica.
Animata dal classico Calibro 11, presenta datario, cronografo da ¼ di secondo e contatore 30 minuti. La riserva di carica è di 40 ore.
In realtà per l’anniversario non è stata prodotta una sola referenza ma ben cinque, una per ogni decennio.
Da sinistra verso destra:
– Decade 1969 – 1979 Ref. CAW211V.FC6466
Spicca per la sua particolare colorazione e l’effetto Cotes, prodotto in 169 esemplari
– Decade 1979 – 1989 Ref. CAW211W.FC6467
Probabilmente il più semplice, ha un quadrante color rosso e lancette bianche con punte nere che creano uno stupendo contrasto visivo.
– Decade 1989 – 1999 Ref. CAW211X.FC6468
In questo decennio si gioca sulle note della contraddizione geometrica: il quadrato avvolge il cerchio che lo racchiude a sua volta.
– Decade 1999 – 2009 Ref. CAW211Y.FC6469
Inizia a farsi strada un accenno di eleganza data dal nero con uno sguardo sul bianco e il rosso.
– Decade 2009 – 2019 Ref. CAW211Z.FC6470
Secondo me il più classico delle decadi, un total black con satinatura e colore appena accennato.
Autore: Andrea Parodi