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Tutti i Vincitori Del GPGH – Grand Prix d’Horlogerie de Geneve 2021

DATA
05 Novembre 2021
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Anche quest’anno l’attesissima cerimonia di premiazione del Grand Prix D’Horlogerie de Geneve si è conclusa.

Sono spesso soprannominati gli Oscar dell’orologeria ed in effetti possiamo dire che se non lo sono, ci vanno molto vicino. E’ il momento in cui culmina il lavoro di un anno (o più) dei migliori brand del settore, un momento di competizione e di innovazione ma anche di incontro e convivialità.

Di certo non sono mancate delle sorprese e non tutti saranno felici del risultato finale, proprio come per gli Oscar, c’è molto di cui discutere!

Senza perderci in altre chiacchiere, ecco tutto quello che dovete sapere sulla cerimonia di premiazione più importante nel mondo dell’orologeria.

Cos’è il GPHG?

Il Grand Prix d’Horlogerie de Geneve è una fondazione nata nel 2001 e divenuta organizzazione di pubblico interesse nel 2012. La sua attività è supervisionata dal cantone e dalla città di Ginevra.

Ogni anno a Novembre la fondazione celebra la cerimonia finale di premiazione delle migliori opere orologiere dell’anno, divise per categorie. Ogni maison può sottoporre alla giuria un massimo di sette orologi all’anno, solo uno per categoria.

Perché gli orologi rientrino nell’edizione, devono essere stati commercializzati in periodi di tempo ben precisi. Ad esempio, per questa edizione del 2021, gli orologi dovevano essere messi in commercio tra Maggio 2020 e non oltre Ottobre 2021.

Come si scelgono i vincitori?

Nel frattempo, la fondazione seleziona, tra i 350 componenti dell’Academy, 30 persone che andranno a costituire una giuria incaricata di votare per la fase finale. Le persone, sia dell’Academy che della giuria vengono selezionate da diversi ambiti del settore, con l’intento di apportare la visione più completa possibile e punti di vista differenti alla votazione.

Finalmente, la giuria si incontra a Novembre a porte chiuse ed in presenza di un notaio, pochi giorni prima della cerimonia finale, per discutere sui finalisti ed effettuare la votazione. Anche i membri dell’Academy votano in questa fase, ma il peso del loro voto è proporzionalmente minore rispetto a quello della giuria ristretta.

Per tutte le linee guida ufficiali clicca qui.

Ma adesso basta con le chiacchiere e andiamo dritti al punto, ecco tutti i vincitori del GPHG 2021.

Ladies’

Vincitore: Piaget Limelight Gala Precious Rainbow

La nostra opinione: In effetti, tra questo ed il Bovet Miss Audrey Sweet Art la scelta almeno era veramente complicata, eppure il Piaget l’ha spuntata. Si tratta sicuramente di un orologio eccezionale, di rara eleganza nonostante le pietre ed il materiale. Tuttavia, ci poniamo lo stesso legittimo dubbio che si pongono in Hodinkee: un orologio del genere, rappresenta veramente il gusto contemporaneo delle donne appassionate? In effetti dalla nostra intervista con le fondatrici di Watch Femme, non si direbbe.

Ladies’ Complication

Vincitore: Van Cleef & Arpels Lady Féerie

La nostra opinione: Nulla da dire, ormai ci siamo quasi abituati. È la quarta volta che la maison vince in questa categoria e anche in questo caso, è più che meritato. Il colore del quadrante è incredibile e la poesia della storia che racconta quasi riporta bambini.

Man’s

Vincitore: Grand Seiko SLGH005 Calibro 9SA5 Hi-Beat 36000 80 ore

La nostra opinione: E’ la seconda volta nella storia che Grand Seiko vince un premio al GPHG. La vera star qui, oltre al quadrante è sicuramente il nuovo calibro 9SA5.

Complicazioni da uomo

Vincitore: MB&F LMX Titanium

La nostra opinione: Piccolo spoiler, questa è una delle due vittorie di MB&F. Il modello celebra i 10 anni della Legacy Machine. Max Busser ci ha già abituato ad una concezione dei segnatempo completamente diversa da quella canonica e continua a stupirci. La cosa che mi ha colpito di più è il nuovo assetto tridimensionale che mostra i lunghissimi 7 giorni di carica dell’orologio.

Iconici

Vincitore: Audemars Piguet Royal Oak 15202PT

La nostra opinione: L’orologio è fenomenale, non si discute, il quadrante verde con lavorazione soleil fornisce dei riflessi e colori fantastici. In più, ovviamente, è un Royal Oak… pochi orologi moderni sono più iconici.

Tourbillon

Vincitore: De Bethune DB Kind of Two Tourbillon

La nostra opinione: Chi mi conosce sa, ho adorato il Kind of Two dal primo momento in cui è stato annunciato, rimpiango solo di non avere il polso abbastanza grande. La verità però è che forse in questa categoria avrei fatto vincere tutti, sarà merito del fascino dei Tourbillon.

Per scoprire questa complicazione ti invito a leggere il nostro articolo.

Calendari e Astronomia

Vincitore: Christian Van Der Klaauw CVDK Planetarium Else Elsinga

La nostra opinione: Sicuramente un nome che non sentiamo spesso e questo fa già piacere! Onestamente da un punto di vista prettamente estetico questo orologio è lontano dai miei gusti. Tuttavia il movimento è davvero incredibile: il “planetario eliocentrico meccanico più sottile al mondo”… penso basti!

Mechanical Exception

Vincitore: Piaget Altipiano Ultimate Automatic

La nostra opinione: Se ricordate, a vincere l’Aguille D’Or l’anno scorso fu proprio il Piaget Altipiano, anche se in una veste un po’ diversa. Sicuramente un orologio pazzesco, e considerati i concorrenti, possiamo dire che la vittoria è meritata. Una menzione particolare vorrei farla per Bernhard Lederer, avrebbe sicuramente meritato anche lui.

Chronografi

Vincitore: Zenith Chronomaster Sport

La nostra opinione: Quest’anno Zenith ha avuto un anno fenomenale e questa non è altro che la ciliegina sulla torta. La rivisitazione di un icona come l’El Primero è riuscita alla perfezione ed il merito è innegabile. Mi sono piaciuti molto anche il Black Bay Chrono di Tudor e il coraggio del Louis Erard x Silberstein, ma davanti ad un orologio come il vincitore, c’è poco da fare.

Diver’s

Vincitore: Louis Vuitton Tambour Street Diver Skyline Blue

La nostra opinione: Sarò onesto, questo tra tutti i pareri sarà il più personale. Gli orologi diver non fanno per me, troppo colorati, troppo grandi, troppo ingombranti alla vista. Proprio per questo motivo il Louis Vuitton sarebbe stata l’unica mia scelta.

Jewelry

Vincitore: Chopard Flower Power

La nostra opinione: Chopard per noi ha vinto nello stesso momento in cui ha scelto il nome di questo gioiello. Purtroppo non sono un esperto di gemme ma di solito preferisco solitari di qualità eccezionale a composizioni, anche se sempre di qualità eccezionale.

Opere artistiche

Vincitore: MB&F Legacy Machine Special Edition Eddy Jaquet “Le Tour du Monds en 80 Jours”

La nostra opinione: Eccoci, questa probabilmente, insieme ai Tourbillon è stata la mia categoria preferita di questa edizione. Sinceramente non avrei saputo scegliere.

In ogni caso, a portarsi a casa il premio è stata MB&F. La seconda vittoria della serata per la maison, possiamo dire una serata proficua per loro. Scherzi a parte, il lavoro di incisione effettuato da Eddy Jaquet ha dell’incredibile. Nonostante questo tipo di rifinitura possa a volte risultare pesante, qui il risultato è fenomenale. Vittoria meritata.

Petite Aguille

Vincitore: Tudor Black Bay Ceramic

La nostra opinione: In realtà non sono un fan dei modelli all black quindi in questo caso sono rimasto un po’ deluso. Se proprio avessi dovuto scegliere un modello tutto nero probabilmente avrei preso il Trilobe.

Challenge

Vincitore: CIGA Design Planète Bleu

La nostra opinione: Per la prima volta una maison cinese vince un premio al GPHG. In effetti, non avevo mai sentito parlare del brand, ho tifato fortemente per Furlan Marri ma devo ammettere che il Pianeta Blue di CIGA si presenta veramente bene e la sua vittoria non mi ha affatto dispiaciuto.

Premio Audacia

Vincitore: Louis Vuitton Tambour Carpe Diem

La nostra opinione: Cos’è l’audacia? Secondo il dizionario significa agire senza considerare rischi e pericoli. Be’… se questa è la definizione allora questo modello sicuramente ha meritato il premio.

Purtroppo non sono un fan dei monogram ma credo che questo faccia parte del pacchetto “Audacia”.

Premio Innovazione

Vincitore: Bernhard Lederer Central Impulse Chronometer

La nostra opinione: Quando hanno assegnato il premio Mechanical Exceptions devo ammettere di esserci rimasto un po’ male. Nonostante il Piaget sia un orologio pazzesco, come ho detto Bernhard Lederer ha creato un orologio a mio parere meraviglioso.

E quindi sì, appena è stato nominato come vincitore del premio per l’innovazione la mia serata è tornata in equilibrio. Questo orologio è una bellezza rara che permette di guardare al suo interno, grazie a due piccole aperture, un movimento pazzesco in cui al posto di due diverse ruote di scappamento sono stati utilizzati due distinti treni di ingranaggi.

Premio Rivelazione

Vincitore: Furlan Marri Mr. Grey Ref. 1041-A

La nostra opinione: Probabilmente vincere un premio al GPHG dopo poco più di sei mesi dalla fondazione è un record. Se siete con noi da un po’ sapete quanto il brand ci sia piaciuto dal primo momento, e vedergli riconosciuto un premio così importante ci ha fatto molto piacere.

Forse tra tutti i modelli prodotti però il Mr. Grey è quello che a mio parere dal vivo rende meno che in foto. Ma non è importante, congratulazioni ancora una volta Furlan Marri!

Ma adesso eccoci, all’ultimo premio, il più importante di tutti. Continuando con il paragone con gli Oscar potremmo dire che questo è quello “al Miglior Film”.

Premio Aiguille d’Or

Vincitore: Bulgari Octo Finissimo Perpetual Calendar

La nostra opinione: Che dire… questa vittoria ha un sapore tutto italiano. L’avevamo detto tempo fa e continuano le conferme, dagli europei di calcio alla pallavolo, da Marcell Jacobs a Gimbo… questo è il nostro anno.

Già negli anni passati l’Octo Finissimo aveva vinto tre premi al GPHG e come se non bastasse la collezione ha stabilito 7 record mondiali. A quanto pare non è bastato e quindi per la prima volta nella storia una maison italiana vince l’Auigille d’Or. Quale altra sorpresa ci riservi ancora Bulgari?

Se volete saperne di più sulla mente e la penna dietro alla creazione del Bulgari Octo Finissimo, vi consigliamo di guardare la nostra intervista a Fabrizio Buonamassa

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