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Eberhard e il Pre-Extra Fort

DATA
27 Febbraio 2021
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Oggi approfondiremo la fondazione di Eberhard e la linea Pre Extra Fort, che sta riscuotendo moltissimo interesse sul mercato!
Ringraziamo Gabriele Barone per aver scritto questo interessante articolo, sperando di essere stati istruttivi per tutti voi.

La storia in breve

Eberhard nasce nel 1887 a la Chaux de Fonds per volontà del ventiduenne Georges Eberhard, figlio di un orologiaio di Berna. Non sono molte le aziende che sono riuscite ad attraversare tre secoli, rimanendo indipendenti oggi come allora. E se non si fosse capito, Eberhard è una di quelle.

I primi decenni del secolo scorso hanno rappresentato anni di fermento in tutti i campi, dall’arte alla letteratura, dall’inseguimento di record alle grandi esplorazioni fino allo sport. Il comune denominatore è rappresentato dal tempo e dalla sua misurazione, c’è bisogno di un buon orologio per fissare con precisione i risultati.

Su questa tendenza, nel 1919 compare il primo cronografo monopulsante della casa, derivazione Landeron Hahn 15’’ ½ linee. Il fondello è a cerniera e le anse snodate, scala tachimetrica esterna e sfere Breguet. È un grande passo in avanti per Eberhard, che passerà ai figli Georges e Maurice nel 1926.

1935

È l’anno di una vera rivoluzione. La Eberhard & Co., dopo anni di ricerca, commercializza il primo cronografo a 2 pulsanti con arresto e rimessa in marcia senza azzeramento, attraverso il nuovo pulsante “a slitta” posizionato a ore quattro. Si tratta di un ottimo sistema per una facile lettura dei tempi intermedi, contemporaneamente a quello complessivo, cosa che rivoluziona l’utilizzo del cronografo.

Nel 1938 esce sul mercato un uovo modello, che unisce il conta ore sul quadrante. Nascono ufficialmente i cosiddetti tre contatori.

Il 1939 È l’anno del rattrapante, doppia lancetta secondi sovrapposta e pulsante coassiale in corona. (Clicca qui per scoprire come funziona).
Il movimento è base Valjoux 65 da 16’’ linee, denominato calibro 16000. Già allora, ancor più di oggi, era un vero e proprio status symbol.

Eberhard Pre Extra Fort 3 contatori rattrapante

1942: muore George Eberhard ed il fratello Maurice diviene l’unico proprietario. Nello stesso anno nasce la linea Extra – Fort.

Facciamo però un passo indietro. Cos’è il Pre Extra Fort?

Il termine Eberhard Pre Extra Fort è stato coniato dai collezionisti italiani per identificare il modello precedente agli Extra Fort quando non si avevano ancora abbastanza conoscenze per fissare la data di nascita del nome Extra Fort.

Eberhard ha prodotto in sequenza due cronografi con due calibri differenti, il 16000 dal 1935 e il 14000 dal 1951. Ma la verità è che già nei cataloghi del 1942 compare la dicitura Extra Fort, che però non compare mai sui quadranti dei 16000, mentre è presente sulla quasi totalità dei modelli animati dal calibro 14000.

Le referenze vanno da 1600 a 1636, ognuna con caratteristiche diverse, che vedremo in un prossimo articolo se vi va.

Analizziamo ora il cosiddetto Eberhard Pre Extra Fort, calibro 16000.

La dicitura Extra Fort si riferisce, in generale, alle doti di resistenza e di robustezza delle casse.
Queste potevano essere in acciaio, in oro o placcate oro. Dettaglio interessante è il loro diametro, di 40mm, che le rende a pieno titolo precursori dei gusti odierni.

Il movimento

Il calibro 16000 è stato cucito da Valjoux come se fosse un abito di alta sartoria in esclusiva per Eberhard.

Ha un diametro di 36 mm (16 linee), carica manuale, pulsante a slitta, 17 rubini, scappamento ad ancora, bilanciere monometallico con viti, spirale Breguet, 18000 Alt/h. Se vi piace la tecnica, penso che tutto questo vi suoni bene.

Eberhard Extra Fort-16000 movement movimento
Credits: Matteo Torre

Dal punto di vista estetico, vi era poi la cura del dettaglio, manifestata tramite il lavoro magistrale di anglage su leve e ponti. La ruota a colonne è quella tipica del cronografo mono-pulsante. (Clicca qui per approfondire)

Sulla carrure, in corrispondenza dell’ansa superiore sinistra sono presenti le ultime 3 cifre del numero seriale presente sul fondello. (Nei primi esemplare dal seriale a 4 e 5 cifre non sono però presenti.)

Al Signor Eberhard piacciono i motori, soprattutto quando corrono, mostrano i muscoli e portano avanti la tecnologia. Il suo carattere si riversa tutto in questo modello.

L’estetica è virile e muscolare, cosi come la sostanza.
Se volessimo fare un parallelismo con un altro calibro leggendario nato negli stessi anni potremmo dire che, se il 13ZN fosse la Boheme di Puccini, il calibro 16000 sarebbe la cavalcata delle Valchirie di Wagner.

Anche se non se ne sente parlare così spesso come di altri, ritengo che questo calibro occupi meritatamente un posto di rilievo nella storia della cronografia, e quanto detto finora può solo confermarlo.

L’estetica

I quadranti invece erano prodotti da ZJ in molte varianti.

Ad esempio, la chiocciola è presente sui modelli a due contatori, mai sui 3 contatori, e parte da 360 nei primi modelli passando per 400 ed infine 500 sugli ultimi.

La grafica sottile, eterea, quasi evanescente pagherà il prezzo del tempo andando a rovinarsi. Proprio per queste caratteristiche di eleganza e raffinatezza sono davvero pochi gli esemplari giunti ai nostri giorni in ottime condizioni.

Spero di avervi fatto scoprire qualcosa di nuovo e di avervi fatto apprezzare maggiormente un orologio del quale il grande pubblico, spesso, sembra non aver mai sentito parlare.

Scritto da Gabriele Barone

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