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La Storia Del Rolex Milgauss: Il Guerriero Antimagnetico

DATA
05 Febbraio 2019
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Rolex, un marchio sinonimo di lusso, precisione e innovazione, vanta una ricca storia nella creazione di orologi iconici. Tra i suoi numerosi modelli iconici, il Rolex Milgauss si distingue come testimonianza dell’impegno del marchio verso l’eccellenza ingegneristica. Inizialmente progettato per professionisti che lavorano in ambienti ad alta intensità magnetica, il Milgauss si è evoluto nel corso degli anni, integrando progressi tecnologici e design. In questo articolo, esploreremo la storia affascinante dietro il Rolex Milgauss e la sua evoluzione.

La nascita di un’idea

Negli anni ’50, la comunità scientifica affrontò una sfida significativa: la crescente presenza di campi magnetici intensi nei laboratori, centrali elettriche e altri contesti industriali. Questi campi potevano influire negativamente sulla precisione degli orologi meccanici, inficiandone la precisione. Rolex, noto per il suo impegno nel soddisfare le esigenze dei professionisti, riconobbe la necessità di un orologio capace di resistere alle interferenze magnetiche.

La referenza 6543

Per rendere anti-magnetico l’orologio, inizialmente Rolex isola il movimento con un fondello molto spesso ed un anello, costruiti in acciaio dolce con lo scopo di realizzare un effetto a “gabbia di Faraday”. Questa soluzione trova applicazione nella prima referenza 6543, nel 1954. Attenendoci a quanto affermato da John Goldberger, di questa prima referenza vennero prodotti circa 100 esemplari. Esteticamente adotta una sfera dei secondi dritta ed un inserto ghiera graduato, analogo a quello che montavano i Submariner. In seguito verrà introdotto anche il caratteristico inserto con indici triangolari. I quadranti invece erano neri con classica finitura, oppure con lavorazione “honeycomb” (nido d’ape).

La referenza 6541

Fu così che nel 1956, la casa coronata presentò la seconda generazione del Milgauss: la referenza 6541. L’orologio presentava una gabbia di Faraday, una protezione unica realizzata in leghe ferromagnetiche che preservava il movimento dai campi magnetici fino a 1.000 gauss (da cui il nome “Milgauss”). Si tratta di un valore molto elevato se si pensa che un comune orologio è già soggetto ad imprecisioni quando sottoposto a soli 60 Gauss.

Viene introdotta la famosa sfera dei secondi a saetta, una delle più particolari mai costruite da Rolex. In più, la ghiera girevole è dotata di indicatori a triangolo alternati con numeri arabi che vanno da 1 a 5, probabilmente si tratta di un espediente utilizzato da Rolex per differenziare ulteriormente il Milgauss da Submariner e GMT che venivano lanciati in quegli stessi anni. I calibri utilizzati furono il 1080 ed il 1065.

Negli anni seguenti, a causa di scarsi risultati commerciali, Rolex decise di eliminare la ghiera girevole e sostituirla con la classica lunetta liscia di cui è stato dotato il Milgauss fino al 2022.

La referenza 1019

Rolex Milgauss ref. 1019. Credits: rolexmagazine.com

All’inizio degli anni ’60 Rolex presenta la referenza 1019, con un design totalmente differente rispetto a quello dei suoi predecessori. La ghiera diventa liscia, il quadrante (anch’esso liscio) può essere ordinato argentè oppure nero. La sfera dei secondi ritorna ad essere dritta, con una freccina rossa alla sua estremità, ed il movimento è il nuovo 1580 derivato dal famoso 1530.

Il 1019 rimane in produzione per circa 25 anni, nel corso dei quali vengono apportate delle lievi modifiche al quadrante dal punto di vista della finitura e del font. In circa 30 anni di produzione il Milgauss non ha riscosso successo, essendo esso un modello troppo specializzato e destinato ad un settore troppo specifico.

La rinascita

Credits: Bobswatches

A causa della scarsa approvazione, l’orologio viene tolto dalla produzione fino al 2007, anno in cui Rolex presenta a Baselworld la nuova referenza 116400.

La cassa passa dai 38mm dei modelli precedenti a 40mm e viene reintrodotta la sfera dei secondi a saetta (di colore arancione). Viene montato inoltre il nuovo calibro 3131.

I quadranti sono disponibili nella versione bianca, o nera con classico vetro zaffiro e nella versione nera o BluZ, con l’innovativo vetro verde. (In questo caso la referenza è 116400GV)

Purtroppo, nel 2022, Rolex ha annunciato nuovamente l’uscita di produzione anche delle moderne referenze di Milgauss, lasciando per il momento un vuoto all’interno del proprio catalogo. Chissà se nel prossimo futuro la Maison ha in mente di presentare una nuova versione del suo orologio anti-magnetico per eccellenza.

Un paio di curiosità…

Credits: I Signori del Tempo

Si dice che questo vetro sia talmente difficile da replicare che Rolex abbia evitato di serigrafare la corona a ore 6 del vetro stesso (uno dei particolari introdotti per scoraggiare la produzione di falsi).

Un dettaglio importante è sul fondello in acciaio dolce (visibile all’interno), dove è presente una “B con vettore”, simbolo che, nell’elettromagnetismo, rappresenta il campo magnetico.

Il mercato

L’insuccesso del Milgauss nel tempo, ha reso al giorno d’oggi le referenze 6543 e 6541 dei veri e propri orologi da collezione, difficilmente reperibili se non nelle più famose aste internazionali.

Per fare un esempio nel 2012 Christie’s ha battuto un 6543 a 171.000 CHF* – circa EUR 150.000 (stima iniziale tra 40.000/60.000CHF). Nel 2013 invece, un 6541 è stato battuto a 317.000 CHF* – circa EUR 277.000 (stima iniziale tra 80.000/120.000CHF).
*(I prezzi comprendono tasse e diritti d’asta)

Le referenze 1019 e 116400/116400GV sono invece molto più semplici da trovare sul mercato.
Il 1019, nello specifico, si aggira intorno ai 25.000€, mentre la referenza 116400 si può trovare a partire da 4.500€ fino ad arrivare a 7.500€, a seconda della configurazione scelta.

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