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La storia di Movado, l’orologio sempre in movimento

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03 Gennaio 2021
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La storia di Movado, che scopriamo oggi nell’articolo, è tutta nel suo nome: vediamo come mai!

Movado“, è proprio questo il nome che, nel lontano 1905, i fratelli Ditesheim diedero alla propria azienda, parola che in esperanto significa “sempre in movimento”. In realtà per scoprire le origini della maison dobbiamo fare qualche passo indietro nel tempo, più precisamente nel 1881.

Triste pensare che al giorno d’oggi Movado non sia valorizzata quanto merita perché, come leggeremo, la sua storia è piena di innovazioni e successi nonché di modelli spettacolari.


Le origini

Nel 1876 la famiglia Ditesheim si trasferì a La-Chaux-de-Fonds a causa del conflitto Franco-Prussiano e per inseguire il sogno di creare una propria realtà imprenditoriale nel mondo degli orologi.

Non a caso cinque anni più tardi, nel 1881, terminati gli studi d’orologeria, Achille Ditesheim aprì un piccolo laboratorio che nel corso degli anni si svilupperà al punto da contare 80 operai nel 1897.

Un risultato straordinario considerando che negli stessi anni LeCoultre, tra le più grandi realtà del tempo, vantava 100 dipendenti e Audemars Piguet solo 10.

Inizialmente la società si occupava del montaggio di movimenti per orologi da tasca, con componenti provenienti da aziende terze. In questi anni l’azienda è conosciuta sotto il nome di “L.A.&l. Ditesheim, fabricants”, creato unendo i nomi dei fratelli Léopold, Achille e Isidore.

Bisogna aspettare il 2 maggio 1903 per iniziar a sentir parlare di “Movado” come marchio di fabbrica. Solo due anni più tardi, sarà riconosciuto come il nome ufficiale della maison.

Gli sviluppi dell’azienda

Sin dagli ultimi anni dell’800 l’azienda si distingue per il suo spirito innovativo investendo in macchinari elettrici. Una vera rivoluzione che implicò una vertiginosa crescita dal punto di vista della produzione e quindi dei dipendenti.

Grazie a questi investimenti Movado si rese del tutto autonoma per quanto riguarda la produzione dei componenti dei propri orologi e si concentrò, a partire dal 1895, sulla produzione di modelli da polso femminili.

Tra il 1917 e il 1948 Movado si sviluppò al punto da contare più di 300 dipendenti, diventando così uno dei maggiori colossi dell’orologeria elvetica nonché uno dei più importanti punti di riferimento nel settore.

Le curve di casa Movado: Il Polyplan ed il Curviplan

L’inizio del ‘900 fu per Movado un periodo fiorente dal punto di vista dell’innovazione. Lo testimoniano i numerosi brevetti registrati tra il 1902 e il 1912.

Uno dei più importanti, Swiss Patent N°60 360 del 7 giugno 1912, è senza alcun dubbio il Polyplan. Si dice che questo modello nacque da una intuizione di Isidore Ditesheim, in seguito alla volontà di creare un orologio ergonomico e quindi comodo da tenere al polso.

Il nome deriva dalla particolare forma del suo movimento che si sviluppa su tre piani distinti. Solo in questo modo è stato possibile ottenere una curvatura molto pronunciata, più di ogni altro orologio curvo presente in commercio.

Venne prodotto in circa 1500 esemplari tra il 1912 e il 1917, il che lo rende uno dei modelli più rari ed ambiti dai collezionisti Movado. Nel novembre del 2019 la casa d’aste Antiquorum ha venduto un esemplare alla cifra di 10.625 CHF (9.800€).

Non così estremo dal punto di vista della curvatura ma appartenente alla stessa famiglia, troviamo il Curviplan. Prodotto tra il 1926 ed il 1940, il Curviplan è mosso dal fantastico calibro 510 con ponte superiore curvo e possiamo trovarlo in diverse configurazioni di quadrante e materiali.


L’Ermeto

Presentato nel 1926, è forse il modello più conosciuto e famoso di Movado. L’Ermeto, è concepito come orologio da viaggio e conserva i canoni propri degli orologi da taschino.

Il nome deriva dal fatto che il movimento ed il quadrante sono racchiusi all’interno di una scocca metallica, concepita per proteggerli da polvere ed acqua, che possiamo trovare rivestita in diversi modi (generalmente in pelle).

Nel 1927 Movado rende ancora più speciale questo modello con un ingegnoso brevetto: un sistema a “cremagliera” che permette di caricare l’orologio ogni qual volta la scocca viene aperta e richiusa. Metodo rivoluzionario che in un certo senso trasforma l’Ermeto in uno pseudo orologio automatico.


I movimenti cronografici più importanti

A partire dagli anni ’30 Movado introduce nei propri cataloghi i primi cronografi con calibri di manifattura, costruiti interamente all’interno dell’azienda: l’M90 e l’M95. È possibile distinguerli a colpo d’occhio per via del fatto che l’M90 possiede due contatori, mentre l’M95 ne possiede tre.

L’M90 è stato introdotto nel 1938 e possiamo trovarlo fino al 1965 circa, l’M95 invece è stato creato un anno più tardi e rimarrà a catalogo sino ai primi degli anni ’70 quando Movado inizia la sua collaborazione con Zenith (1969).

Il Calendograf, il Celestograf ed il Calendomatic

Questi tre modelli iconici di casa Movado si distinguono in base al tipo di movimento e quindi dal tipo complicazioni che li contraddistinguono.

Il Calendograf, più comunemente conosciuto come “triplo calendario”, venne introdotto da Movado nel 1938 e rimase in commercio fino al 1954. È mosso dal calibro 475 di derivazione 470 e presenta le seguenti funzioni: ore, minuti, secondi, mese, giorno della settimana e datario.

Il Celestograf, o Astrograph per il mercato americano, possiamo definirlo come un Calendograf “più” complicato. Infatti, presenta le stesse caratteristiche ma con il plus delle fasi lunari. Prodotto tra il 1947 ed il 1954, è mosso dal calibro 473 sempre derivato dal 470.

Il Calendomatic è la versione automatica della famiglia, introdotta nel 1948 fino al 1954. Le funzioni sono quelle del Calendograf ma questa volta il cuore pulsante dell’orologio è un calibro automatico derivato dal cal.220.  


Il legame tra Movado e François Borgel

Importantissima è stata la collaborazione tra Movado e François Borgel, probabilmente uno dei migliori cassai del ventesimo secolo che ha prodotto casse resistenti all’acqua anche per maison come Patek Philippe, Mido e Ulysse Nardin.

Notate qualcosa di simile tra questo Patek Philippe “Tasti Tondi”, questo Mido Multicenter e questo crono Movado?

D(Se volete conoscere tutte le curiosità riguardanti questo meraviglioso ed ambito modello di casa Patek Philippe, non esitate a leggere il nostro articolo I “TASTI TONDI” DI PATEK PHILIPPE)

Le casse Borgel hanno un design inconfondibile, ma sono riconoscibili per via del fatto che all’interno del fondello troviamo il suo marchio di fabbrica: le lettere F e B posizionate sopra ad una chiave.

Non ci sono date precise che indicano l’inizio e la fine di questa collaborazione ma, in seguito alla consultazione di un affermato collezionista Movado, sono stati individuati due estremi di riferimento: un Movado “Acvatic” (primo modello impermeabile della maison) collocabile nella metà degli anni ’30 ed un cronografo con calibro M95 prodotto nella seconda metà degli anni ’60.


La generosità di Movado

La raffinatezza senza tempo del design delle casse e dei quadranti Movado, ha attirato l’attenzione di storiche aziende operanti nel campo dell’alta gioielleria e dell’alta moda.

Infatti potrete notare che è possibile trovare in commercio dei modelli Movado, come dei crono oppure un Ermeto, nella quale il nome della maison è stato sostituito da griffe come Tiffany, Hermes oppure Cartier.
Una sorta di double signed, a modo loro.

Sperando questo articolo vi abbia aperto la mente su questa maison geniale, fateci sapere cosa ne pensate nei commenti o sulla pagina!

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