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Rolex 6238: Il Pre-Daytona Che Ha Ispirato il Mito

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28 Febbraio 2023
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Quando parliamo di Daytona, stiamo sicuramente parlando del Rolex più famoso al mondo.

Amato e ricercato da tutti i collezionisti, il Daytona, dalla sua nascita ad oggi, ha conosciuto diverse versioni che si sono sempre ispirate alla prima referenza del modello, ossia la 6239.

Rolex 6239
Rolex Daytona 6239 – Credits: Phillips

Al giorno d’oggi, possiamo classificare il cronografo della casa coronata in tre grandi categorie in base alla tipologia di calibro montato in essi: l’era dei Daytona a carica manuale (referenze a 4 cifre), l’era dei movimenti automatici di derivazione Zenith (referenze a 5 cifre) e l’era dei movimenti automatici Rolex (referenze a 6 cifre).

Ma se facessimo un piccolo passo indietro e ci chiedessimo che cosa è avvenuto prima? E soprattutto, a che cosa si è ispirato il primissimo Daytona 6239? A che cosa arriveremmo?

La risposta risiede all’interno di un appellativo coniato dal mondo del collezionismo, ossia, “Pre-Daytona”. Fin qui nulla di strano direi, se non per il fatto che, tra le varie correnti di pensiero in materia, non vi è univocità su che cosa possa essere classificato realmente come Pre-Daytona.

Rolex 6239
Rolex Daytona 6239 – Credits: Phillips

Pensando a questo termine, molti credono che non ci si riferisca ad un solo orologio ma a tutta quella serie di cronografi Rolex che hanno preceduto l’introduzione del primo Daytona ref. 6239. 

Per togliermi ogni dubbio non potevo che chiederlo a Stefano Mazziarol, uno dei massimi esperti di Rolex Daytona al mondo ed autore di diverse pubblicazioni in materia. 

Secondo Stefano, che ha confermato l’idea che ho sempre avuto da quando mi sono addentrato nel mondo del vintage di Rolex, il Pre-Daytona è un solo orologio, il Rolex Chronograph ref. 6238. 

Rolex 6238 in oro giallo
Rolex Chronograph 6238 in oro giallo

Quindi, una volta capito che cosa può essere realmente considerato Pre-Daytona (poi per carità, il mondo del vintage di Rolex è anche bello perché non si ha mai la stessa opinione su un tema) ritengo sia interessante accennare brevemente a ciò che ha portato al capostipite del Daytona, ossia la ref. 6238.

Ritengo inoltre doveroso ed interessante portare alla conoscenza dei nostri cari lettori questo tema sul Pre Daytona in quanto, da quando esiste il collezionismo di orologi, si sono sempre scritte innumerevoli pagine e libri sul Daytona dimenticandoci di una delle referenze più interessanti e sottovalutate della casa coronata e senza la quale non esisterebbe il mito del ricercatissimo Daytona. 

I cronografi Rolex precedenti al Pre-Daytona 

Rolex 6238 In acciaio
Rolex Chronograph 6238 in acciaio

Prima di arrivare alla ref. 6238, meglio nota come Pre-Daytona, bisogna fare qualche passo indietro negli anni e considerare le due precedenti referenze a cui la 6238 si è ispirata.

Rolex 6034
Rolex Chronograph 6034 in acciaio

Sto parlando delle ref. 6034 e 6234 che, a detta di molti, dovrebbero essere considerate come Pre-Daytona insieme alla 6238.

Per carità, utilizziare la parola “Pre-Daytona” per indicare un periodo e non un modello le porterebbe inevitabilmente ad essere ricomprese nella classificazione. 

Rolex 6234
Rolex Chronograph 6234 in acciaio – Credits: Phillips

Ma a questo punto, allora, dovremmo considerare Pre-Daytona tutti i cronografi della maison prima del Daytona e diventerebbe un elenco piuttosto lungo e, per certi versi e a mio modo di vederla, inesatto. 

Secondo i sostenitori del termine Pre-Daytona utilizzato per indicare un periodo di più modelli, questi dovrebbero essere tutti quelli con le seguenti caratteristiche: qualsiasi cronografo Rolex prodotto prima dell’uscita del 6239, con cassa Oyster, pulsanti a pompa rotondi, tre contrario e numero di di referenza “6000”.

Classificazione che tra l’altro comprenderebbe le due referenze menzionate poco sopra che, sebbene non siano state le prime a designare cronografi Rolex con cassa Oyster, mostrano una combinazione di componenti che segnano il lento e graduale sviluppo dei cronografi Rolex che hanno portato al primo Daytona.

Rolex 6034
Rolex Chronograph 6034

Partendo dalla prima, la ref. 6034, questa indica i cronografi Rolex prodotti negli anni ’50, in pochissimi esemplari, sia in acciaio che in oro. Caratterizzato da diverse combinazioni di quadranti, questo orologio è stato più comunemente realizzato con un quadrante argentato. 

A livello di design iniziamo a trovare nella ref. 6034 quelle forme che verranno poi riprese dall’antenato del Daytona, la ref. 6238 ma, a livello di quadrante, possiamo ancora notare grafiche dei vecchi cronografi.

Rolex 6234
Rolex Chronograph 6234 – Credits: Phillips

Ulteriore avvicinamento al primo Daytona si ha con la ref. 6234 che va a precedere la 6238.

Questo cronografo, prodotto dal 1955 al 1961, sia in acciaio che in oro in poche migliaia totali, seppur ancora lontano dal primo modello di Daytona per come lo consociamo, rappresenta una sorta di capostipite che ha gettato le basi della referenza successiva e che, nella sua prima serie (mi riferisco al 6238), presentava un quadrante prettamente analogo a livello di design e font.

Su questa referenza troviamo infatti alcuni tratti in comune con il primo Daytona: quadrante a tre contatori; cassa, corona e pulsanti abbinati ed, infine, un calibro Valjoux a carica manuale.

Rolex 6238
Rolex Chronograph 6238 in acciaio

Arriviamo poi alla ref. 6238, ossia l’orologio che ritengo si possa meritare il vero appellativo di “Pre-Daytona”. Ragione sostenuta da massimi esperti, come il citato poco sopra Stefano Mazzariol, oltre che da una serie di caratteristiche dell’orologio che nel corso dell’articolo andremo a scoprire. 

La ref. 6238: il Rolex Pre-Daytona

Rolex 6238 in oro giallo
Rolex Chronograph 6238 in oro giallo

Eccoci qui a parlare della vera e propria referenza che ha fatto da capostipite ad una delle più grandi leggende del mondo dell’orologeria. La ref. 6238, introdotta agli inizi degli anni ’60 e prodotta fino al 1967, è stata realizzata in acciaio, in oro 14kt e in oro 18kt.

Un fatto interessante su cui soffermarsi è che il primo Daytona, con ref. 6239, iniziò ad essere prodotto nel 1963, proprio a cavallo con la produzione del Pre-Daytona (particolare da tenere a mente per una caratteristica del 6238 che andremo a vedere di seguito).

Catalogo Rolex vintage
In questo catalogo dell’epoca, pubblicato sul libro “Rolex Daytona dalla nascita al mito. Un viaggio tra tecnica e stile”, si può osservare la ref. 6238 (selezionata in rosso) insieme alle tre successive referenze di Daytona.

A riguardo di ciò, inoltre, Aurel Bacs, Senior Consultant del settore orologi della famosa casa d’aste Phillips e specialista riconosciuto a livello internazionale nel mercato degli orologi, sostiene che proprio per il fatto di essere stata prodotta in concomitanza con il primo Daytona, la ref. 6238 non possa meritarsi l’appellativo di Pre-Daytona tutto per sé.

A questo punto, pur rimanendo della mia idea, lascio a voi lettori l’interpretazione delle varie correnti di pensiero sul nome Pre-Daytona e ci tengo a ribadire, come più volte sostenuto quando parlo del mondo vintage di Rolex, che il mondo del collezionismo della casa coronata è stupendo proprio per il fatto di non essere mai d’accordo l’un l’altro sullo stesso tema lasciandoci per ore ed ore a discutere amichevolmente… discussioni che un vero appassionato non vorrebbe finissero mai.

Dopo questa piccola parentesi torniamo a concentrarci sulla referenza presa in esame. 

Rolex 6238 in oro giallo

Le caratteristiche principali di questo cronografo con ref. 6238 della casa coronata sono: cassa oyster, pulsanti a pompa serie 600, corona Oyster Twinlock, lunetta liscia nel metallo della cassa, vetro plexi bombato e scala graduata stampata sul quadrante.

Tutte caratteristiche che, a differenza della scala del quadrante che verrà riportata sulla lunetta, ritroviamo poi nella successiva referenza 6239, ossia il primo Daytona.

Rolex solo 6238 by Le Monde Edmond
Rolex “solo” ref. 6238 con quadrante bicolore e assenza della scala – Credits: Le Monde Edmond; Iceman – Hendra

Per quanto riguarda le scritte sul quadrante troviamo la scritta “Rolex Cronograph” anche se, in alcuni modelli molto rari, è presente solo la scritta “Rolex” e per questo sono esemplari denominati “Rolex solo”.

Analizzando il numero di esemplari prodotti si ipotizza che ne siano stati realizzati circa 3.590 in acciaio, 150 in oro giallo 18 carati e 225 in oro giallo 14 carati.

Il mondo del collezionismo ha diviso poi la produzione del cronografo in tre differenti serie classificate in base al numero seriale inciso su ogni orologio, tra le anse, ad ore 6.

Secondo Stefano Mazzariol la prima serie, definita anche pre serie, è stata prodotta con numeri seriali fino a 800.000 circa.

Per quanto riguarda la seconda serie, la più rara, questa venne prodotta fino al numero 950.000 di seriale.

Si finisce la classificazione con la terza serie, detta anche serie definitiva, la quale ha visto l’inizio della sua produzione intorno al numero 1.000.000 di seriale.

Rolex 6238 prima serie in oro giallo
Rolex 6238 prima serie in oro – Credits: Vintage Watches srl, Stefano Mazzariol

Osservando un esemplare della prima serie riportato qui sopra, possiamo notare come i primi modelli non furono affatto simili al modello di 6238 che solitamente ci immaginiamo e potrebbe inoltre essere confuso con le referenze precedenti.

Sui Pre-Daytona della prima serie, infatti, furono montati quadranti analoghi alle serie precedenti (ref. 6034 e 6234).

Ed è proprio per questo motivo che molti definiscono il quadrante della prima serie un “quadrante transizionale” in quanto si trattava di un passaggio dal 6234 al 6238.

Quadrante rolex 6238 prima serie
In questa immagine del quadrante di un Rolex 6238 prima serie in oro si possono osservare le varie scritte – Credits: Vintage Watches srl, Stefano Mazzariol

Questi furono realizzati con o senza scala tachimetrica, con o senza scritta “Oyster” ed indici a foglia (come nei modelli precedenti).

Altri particolari che sono stati presi dalle referenze precedenti sono le scritte come la firma “Oyster Chronograph” al di sotto della scritta “Rolex” e la e la firma “anti-magnetico” sopra il quadrante ad ore sei.

Rolex 6238 seconda serie
Rolex ref. 6238 seconda serie. Credits: I Signori del Tempo

Scritte che poi spariscono e lancette che iniziano a cambiare forma con l’introduzione di quella che è classificata come la seconda serie di 6238 dai collezionisti e dove si ha l’adozione di lancette dritte, indici a bastone sfaccettati (che si troveranno poi anche nelle successive referenze di Daytona) ed un’unica scala tachimetrica sul quadrante.

Questa serie, considerata la più rara, è stata realizzata con un quadrante bicolore, simile come stile a quella della successiva ref. 6239 che prenderà il nome di Daytona. 

Rolex 6238 quadrante terza serie
Rolex 6238 Terza serie in acciaio con quadrante argento

Passando alla terza serie, quella definitiva, è stata realizzata con quadrante monocromatico che può essere argento (versione di 6238 più diffusa) o nero.

Per quando riguarda l’argento questo può essere trovato in due versioni: chiaro o scuro tendente al grigio (la seconda variante è più rara).

Rolex 6238 terza serie quadrante nero opaco
Rolex 6238 quadrante nero opaco. Credits: Phillips

Passando invece al quadrante nero, questo si può trovare sia opaco che lucido e con grafica sia bianca che argento.

La maggior parte dei quadranti neri furono realizzati con finitura opaca rendendo quindi più rari quelli nero lucido.

Quadrante nero lucido con scritte dorate – Credits: Le Monde Edmond, Manuel D

Tra questi ultimi, rarità della rarità, è rappresentata dal quadrante nero lucido con scritte dorate.

Se dovessimo però stilare una classifica dei modelli più ricercati (tralasciando quelli quasi unici che vedremo poco più avanti) ci sarebbe sicuramente il Santo Gral dei 6238, ossia la versione in oro giallo 14 kt e quadrante nero.

Rolex 6238 in oro con quadrante nero e scritte dorate
Credits: Monaco Legend Auctions

Ulteriore curiosità, a detta di Edmond Saran, di “Le Monde Edmond“, è data dal fatto che esiterebbero ben 14 differenti varianti di quadrante. 

T SWISS T sul quadrante del pre-daytona 6238
Credits: Phillips

Passando ora ai particolari del quadrante possiamo notare la presenza della scritta “T SWISS MADE T” posta ad ore 6 dove le “T” indicano la presenza del Trizio come materiale luminescente utilizzato per gli indici delle ore.

Avendo chiamato in causa questo particolare è bene precisare che esistono anche esemplari privi delle lettere “T”. Ciò indica il probabile utilizzo, o del radio o dello stronzio.

Macro su quadrante Rolex 6238
Credits: Monaco Legend Auctions

Ulteriore particolare dei quadranti della terza serie della ref. 6238 sta nelle scritte apposte sopra di essi, che permette di suddividere questi quadranti in tre categorie: prima produzione, seconda seconda produzione e quelli di post-produzione (montanti a seguito di service).

La seconda serie si riconosce dalla “R” di Rolex sul quadrante in quanto caratterizzata da una grafica poco “graziata” e dalla scala tachimetrica più distante dai contatori cronografici.

Macro su quadrante nero e lancette del rolex 6238
Credits: John Goldberger

Un elemento che da sempre è fonte di discussione nel mondo del collezionismo sono le lancette apposte sopra il quadrante della seconda e terza serie (lancette dritte che verranno poi montante anche sui successivi Daytona).

Da sempre infatti non vi è una risposta univoca sulla questione della lunghezza della lancetta dei minuti che sembra essere diversa in alcuni esemplari. 

quadrante nero del 6238 Rolex
In questa immagine del quadrante si può notare, a differenza dell’immagine precedente, la maggior lunghezza della lancetta dei minuti – Credits: Le Monde Edmond

Opinione diffusa è che la lancetta dei minuti più corta che non si estende oltre gli indici della scala esterna, sia la prima e originale lancetta destinata a questo modello.

Tuttavia ci sono alcuni modelli in circolazione che hanno una lancetta dei minuti più lunga, che assomiglia molto alla lancetta dei minuti utilizzata sul 6239.

Questo può essere spiegato attraverso due ipotesi.

Innanzitutto, come detto sopra, la produzione del Daytona 6239 si accavallò con quella del Pre-Daytona 6238 e quindi (ipotizzo), Rolex, volendo montare delle lancette più lunghe sul successivo 6239 e magari avendo cessato la produzione delle lancette a bastone più corte, decise di montare per i quadranti di fine produzione del 6238 le lancette del 6239.

Una seconda ipotesi può consistere nel fatto che gli esemplari oggi provvisti di lancette più lunghe siano nati con lancette corte ma, a seguito di un service in casa madre, siano poi state sostituite con delle lancette di fornitura più lunghe, uguali a quelle del 6239.

Come sempre accade per il mondo Rolex, non essendoci un archivio ufficiale a cui attingere, i dubbi sono molti e quindi lascio a voi la vostra interpretazione. 

Rolex 6238 in oro giallo e quadrante argento

Passando invece alle lancette dei contatori, altro argomento che sta a cuore ai collezionisti della referenza, sul Pre-Daytona 6238 risultano più sottili rispetto al successivo Daytona 6239.

Movimento valjoux 72B
Calibro Valjoux 72 B – Credits: John Goldberger

Passando invece al movimento dell’orologio troviamo il calibro Valjoux 72 B utilizzato fino al 1965 circa per poi posare al calibro 722, su base Valjoux 72, utilizzato anche per i successivi Daytona con ref. 6239, 6240 e 6242.

Movimento Valjoux 722
Calibro 722 su base Valjoux 72 – Credits: John Goldberger

Dopo aver analizzato tutti questi elementi che vanno a comporre la referenza 6238 possiamo ancora di più sostenere il fatto che il 6238 rappresenti il solo ed unico Pre-Daytona, ossia un orologio che con tutte le sue caratteristiche ha di certo influenzato il successivo Daytona.

D’altronde, se ci pensate un attimo, per ottenere un 6239 da un 6238, basterebbe solo cambiare il quadrante (nel caso di un quadrante “Rolex solo” bicolore neanche quello) e la lunetta di un 6238 con il modello successivo ed il gioco è fatto, ecco il Daytona. 

Questo per far capire quanto sia stretta la correlazione tra i due modelli e, soprattutto, per comprendere come mai ritengo, come molti altri, che il 6238 sia l’unico Pre-Daytona.

Versioni particolari di Rolex Pre-Daytona 6238

Rolex 6238 firmato Tiffany & Co.
Credits: Phillips

Oltre alla rarità data in sé dalla combinazione di quadranti con i diversi materiali con cui fu realizzato il 6238, vi è la rarità di alcuni modelli della referenza data da alcuni particolari.

Un primo modello che definirei “speciale” e molto raro per l’appunto, è il 6238 firmato Tiffany & Co.

Inseguiti e amati da tutti i collezionisti, i quadranti con doppia firma hanno sempre affascinato e aumentato la dose di rarità di qualsiasi tipo di orologio, Rolex 6238 compreso.

Rolex 6238 con scala pulsometrica
Credits: John Golberger

Un’altro modello rarissimo è un modello che è stato documentato dal noto esperto e collezionista John Goldberger all’interno del suo libro “100 Superlative Rolex Watches”.

Si tratta di un 6238 che, oltre alla classica scala tachimetrica, presenta all’interno di essa una scala medicale per misurare le pulsazioni.

Fondello di rolex 6238 con incisione Fuerza aerea del peru
Fondello di un 6238 personalizzato FAP

Un ultimo modello molto raro ma discreto è il Pre-Daytona assegnato all’esercito peruviano, più precisamente al reparto FAP (Fuerza Aerea del Perù). Dico molto discreto in quanto senza osservare il fondello, non potreste coglierne la particolarità.

Il Pre-Daytona 6238 di James Bond 

Ci tengo a concludere l’articolo su questo cronografo di casa Rolex con una delle attività preferite da noi di IWS, ossia il “Watch Spotting”.

Scena film 007 Al servizio segreto di sua maestà in cui George Lazenby ha al polso un rolex pre-daytona 6238
Una scena del film di 007 “Al servizio segreto di Sua Maestà” dove si può notare il Rolex 6238

Un 6238 è infatti stato indossato da uno dei personaggi più famosi della storia del cinema d’azione che ha da poco festeggiato il suo 60° anniversario: 007.

Al polso di George Lazenby, attore che ha interpretato l’agente segreto più famoso del mondo nel film “Al servizio segreto di Sua Maestà” del 1969, compare infatti un Rolex Pre-Daytona 6238.

Credits: Artcurial

A conferma di ciò si ha anche la ricevuta originale di vendita dell’orologio per 790 franchi svizzeri (circa 800 euro) emessa dal concessionario Bucherer alla società EON productions nel 1968, ossia la casa cinematografica inglese nata per produrre i film di 007.

Una pubblicità che apre ulteriori dubbi

Vintage print ad Rolex con scritta "Rolex Daytona isn't for timing 3-minute eggs.
Recentemente ho avuto modo di scoprire questa pubblicità dell’epoca di Rolex che, a mio avviso, apre non pochi dubbi.

Ho voluto lasciare questa immagine per ultima perché stando a quanto scritto e conosciuto dal mondo del collezionismo sino ad oggi, questa pubblicità potrebbe “smontare” alcune certezze.

Il primo dettaglio su cui vorrei far ricadere la vostra attenzione è l’orologio: poniamo che si tratti di un 6238 (data l’assenza della lunetta con scala tachimetrica).

Qualcuno potrà giustamente pensare che però non si possa palare di ref. 6238 perché manca la scala tachimetrica posta sul quadrante ma, se ben vi ricordate, poco più su abbiamo appurato che esistono ref. 6238 definite “solo” che presentano solo la scritta Rolex e l’assenza della scala sul quadrante bicolore.

Fin qui tutto bene mi verrebbe da dire perché, a questo punto, potrei sostenere essere un 6238 seconda serie (dato il quadrante bicolore) con l’aggiunta della scritta “Chronograph” ad un quadrante “Rolex solo”.

Ma il vero dubbio che si apre è dato dal fatto che nella pubblicità l’orologio viene chiamato Daytona e che, soprattutto, nella descrizione si parla della scala tachimetrcica sulla lunetta, che però nell’immagine non campare.

Quindi, si tratta di un 6238 erroneamente inserito come Daytona, oppure (ipotizzo), data l’ispirazione che abbiamo visto del 6239 al 6238, di un primissimo modello Daytona 6239 che magari all’inizio riprendeva la stessa lunetta senza scala del 6238?

Con questi dubbi potrete sicuramente iniziare la vostra prossima discussione del mondo vintage Rolex con i vostri amici.

Conclusioni

E’ strano pensare che un orologio ricco di tutti questi particolari e curiosità che lo renderebbero altamente “collezionabile” non sia ancora riuscito del tutto a fare breccia nel cuore degli appassionati.

Quello che bisogna dire è che indubbiamente, a differenza del Daytona, il Pre-Daytona non può vantare il fatto di essere nato per i piloti che sfrecciavano sui circuiti automobilistici a 300 km/h oppure per essere stato fedele compagno dell’attore grazie al quale è stata aumentata la dose di ricercatezza del Daytona, Paul Newman.

Un ulteriore fattore che, a mio avviso, rende anche meno ricercato il 6238 è, per assurdo, la poca quantità di esemplari prodotti facendo quindi risultate il Pre-Daytona un orologio poco conosciuto.

Ci tengo a sottolineare , senza alcun tipo di presunzione, che anche il Daytona per anni ed anni non venne considerato e solo successivamente è esploso il collezionismo di questo orologio.

Non vorrei però essere frainteso. È vero che il 6238 non è così ricercato, ma è anche vero che le cifre realizzate in alcuni casi sono decisamente elevate anche se non ancora rappresentative dell’effettiva rarità dell’orologio.

Quello che voglio cercare di dire è che il Pre-Daytona, vuoi per mio gusto personale, vuoi per mia passione sul mondo vintage di Rolex di quegli anni, ha un grosso potenziale collezionistico che non si è ancora manifestato del tutto.

Nulla ha di certo da invidiare ad un Daytona soprattutto se (e qui direte che mi piace vincere facile), prediamo in considerazione un 6238 in oro con quadrante nero. 

Che sia questo l’anno della rivincita del Pre-Daytona dato che ci stiamo avvicinando al tanto atteso 60° anniversario del Daytona?

Solo il tempo e il mercato ci saprà dare queste risposte.


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Fonti:

“Rolex Daytona dalla nascita al mito. Un viaggio tra tecnica e stile.” – Stefano Mazzariol, Carlo Pergola, Giovanni Dosso.

Rolex Chronograph ref. 6238 – Mazzariol Stefano Library

In-depth review Rolex 6238 Pre-Daytona” – Le Monde Edmond

IS THE ROLEX PRE-DAYTONA A FORGOTTEN CLASSIC?” – A Collected Man

“100 Superlative Rolex Watches” – John Goldberger

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