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La Guida Completa Ai Quadranti Firmati

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16 Febbraio 2023
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Oggi affrontiamo un tema tanto appassionante quanto delicato: i quadranti firmati o “double signed”. Vi sarà già capitato di trovarvi tra le mani un orologio che, sul quadrante, oltre a recare il nome della casa costruttrice, ne presenta un altro, apparentemente, senza nulla da spartire con la stessa. Vi siete mai chiesti il motivo?

Nel corso del Novecento le più importanti gioiellerie hanno avuto un ruolo di fondamentale importanza riguardo l’affermazione di determinate maison sul mercato mondiale. Si viveva in un’epoca in cui i rivenditori ufficiali potevano decidere le sorti di determinati modelli e, perché no, delle maison stesse.
Da ciò si comprende come i concessionari più prestigiosi godessero di ampio margine di manovra.

Questo potere si concretizzava spesso nella possibilità di collaborare a strettissimo contatto con le maison nella produzione di edizioni speciali, segnatempo a produzioni limitate recanti i marchi di entrambe le realtà: la manifattura e il concessionario.

Prima di iniziare occorre specificare che nella prima parte parleremo delle firme europee, mentre nella seconda versione ci concentreremo su quelle americane.

Le firme europee

1. Hausmann&co

Hausmann&co nasce a Roma nel 1794, all’interno della bottega avviata da Giovanni Romano Ricci. Rappresenta il più antico negozio di orologeria tutt’oggi in attività nel nostro Paese.

Nel 1870, suo figlio Innocenzo, decide di far entrare in società, l’orologiaio di origini tedesche Ernst Hausmann, il quale si rivelerà una figura chiave per il successo dell’attività. Sarà proprio Ernst ad ereditare la prestigiosa bottega, che trasferirà nell’attuale sede, all’interno di Palazzo Fiano, in Via del Corso n°406.

Hausmann e Patek Philippe

I proprietari di Hausmann & Co. con Thierry Stern

Fra i tanti brand con cui Hausmann & Co. vanta una stretta relazione, Patek Philippe occupa un posto davverso speciale. A questo proposito, in occasione del giubileo per i 225 anni della gioielleria, la sinergia fra Hausmann & Co. e Patek Philippe, ha portato all’apertura della seconda boutique italiana firmata Patek Philippe, sita nella Capitale.

Un aneddoto su questa gioielleria lo troviamo nella pellicola Il Divo, di Paolo Sorrentino, in cui Franco Evangelisti regala a Giulio Andreotti (protagonista) un orologio preso proprio da Hausmann&Co.
Se non conoscete ancora la passione di Giulio Andreotti per l’orologeria qui c’è un articolo che fa per voi!

2. Orologeria Verga (non Luigi Verga)

Benché sia opinione comune che i quadranti firmati Verga siano dell’Orologeria Luigi Verga, bastano 4 chiacchiere nel salotto milanese di via Mazzini per fare chiarezza sulla storia.

Ad apporre la scritta “Verga” sul quadrante, spesso con una corona, non fu Luigi ma Romolo Verga, assieme a Rinaldo. Questi due orologiai avevano negozi di gioielleria ed orologeria, rispettivamente in Piazza del Duomo (dove oggi è sita Cielo) ed in Via Orefici.

L’arrivo sul mercato di Luigi Verga, infatti, arriva poco dopo e lo vedrà ribattezzato come il “Verghino”, paragonato a Romolo Verga, il “Vergone”. Nonostante questa doverosa precisazione, è bene ricordare che anche Luigi Verga ha firmato degli orologi, sotto il nome Giudici!

Prima del 1947, anno di nascita del negozio a Milano, Luigi Verga operava infatti presso l’orologeria Giudici (di cui parliamo di seguito), in cui era direttore effettivo, nonostante la proprietà fosse di Barzetti.

Grazie all’esperienza maturata, ed alle controversie dovute alla morte del proprietario di Giudici, Luigi decide di inaugurare un piccolo punto vendita nel cuore della città, più precisamente in via Mazzini.

Sebbene questa nuova avventura fu un grande passo per l’orologiaio, la presenza del negozio di abbigliamento Galtrucco portò grande fortuna all’attività, a detta di Valerio, erede di Luigi.

Oggi, giunti alla quarta generazione, Verga risulta essere una realtà che vanta quattro negozi compreso l’originale, tutti situati nelle zone più esclusive di Milano, con una grande storia da scoprire.

Di seguito possiamo ammirare alcuni esempi di orologi “double signed” firmati Verga, in questo caso proprio Romolo Verga!

3. Giudici

Il laboratorio Giudici, è una realtà che ha fatto parte della storia di Milano, a partire dagli anni ’40.

Per aver un’idea del livello e della professionalità del laboratorio, basti pensare che il maestro orologiaio Luigi Verga ci lavorò nelle vesti di direttore e capo dell’assistenza, fino al 1945.

Di seguito possiamo ammirare alcuni esempi di orologi “double signed” firmati Giudici, tra cui un rarissimo cronografo Longines, simile a quelli di cui parliamo qui.

4. Gobbi

La prima bottega firmata Gobbi venne inaugurata a Modena, nel 1842, per mano di Raimondo Gobbi.

Al fianco di Raimondo, subentrò poi il figlio Giuseppe, che giocherà un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’azienda che, nel 1896, si trasferisce a Milano.

A causa degli intensi bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il negozio venne praticamente raso al suolo. Nonostante ciò, l’attività risorse nel 1949, trasferendosi presso l’attuale sede, sita in Corso Vittorio Emanuele II. A tal proposito, anche dopo molti decenni, il negozio resta immutato negli arredi e nell’atmosfera che si respirava all’epoca.

Audemars Piguet Cronografo vintage firmato Gobbi
Patek Philippe ref. 2499 firmato Gobbi all’interno del contatore ad ore 6.

5. Astrua

Nel lontano 1860, Vincenzo Astrua aprì a Torino, in via Barbaroux, una piccola realtà, costituita da un laboratorio dedicato alla riparazione di pendole, orologi da tavolo e da tasca.

Un laboratorio artigianale in grado di ricostruire componenti danneggiati, impossibili da reperire nelle altre orologerie. Così come Tiffany, anche le scatole marroni scamosciate di Astrua resero la gioielleria immediatamente riconoscibile.

La dinastia degli Astrua giunge al termine alla fine del ‘900 quando Valter Franco Ricci, in seguito ad una proposta avanzata dagli ultimi eredi Astrua, acquisisce la prestigiosa boutique torinese.

Sopra possiamo ammirare alcuni esempi di orologi “double signed” firmati Astrua, tra cui un Rolex Daytona ref. 6263, di cui potete leggere nella guida.

6. Trucchi

Nel 1907, Cesare Trucchi, apre il suo primo negozio a Napoli, più precisamente in Piazza Trieste, vicino a Piazza del Plebiscito, con lo scopo di soddisfare le esigenze della borghesia napoletana.

Gioielleria famosa per la sua cordialità, ancora oggi risulta essere un punto di riferimento per gli appassionati situati nel sud Italia (e non solo). Nel tempo, nonostante la posizione molto lontana da Ginevra e dalla Svizzera in generare, ha firmato numerosi orologi di grande rilievo!

Patek Philippe ref. 2499 Firmato Trucchi

Sopra possiamo ammirare due Patek Philippe “double signed”, con quadrante firmato Trucchi.

7. Gübelin

Gübelin è un’azienda a gestione familiare, fondata nel 1854 a Lucerna, per mano di Mauriz Breitschmid.

Oggi, giunti alla sesta generazione, troviamo alla guida Raphael Gübelin, il quale si impegna a mantenere vivi i valori tramandatigli dai suoi avi.

Gübelin, da sempre rinomata per la raffinatezza dei suoi gioielli, costituisce, tutt’oggi, il punto di riferimento svizzero per l’acquisto dei segnatempo più prestigiosi, con boutique a Lugano, Lucerna e Ginevra. Vanta numerosi brand all’interno dei suoi spazi, quasi tutti di alto livello.

Di seguito possiamo ammirare alcuni esempi di orologi “double signed” con quadrante firmato Gübelin, ma è possibile trovare sul mercato anche oggetti che recano soltanto il nome dell’orologeria.

8. Bucherer

Nel 1888, Carl Friedrich Bucherer, inaugura a Lucerna la sua prima gioielleria. Saranno i suoi figli ad espandere l’attività di famiglia, stringendo amicizie con personaggi importanti, primo fra tutti Hans Wilsdorf.

A tal proposito, Bucherer vanta una partnership con Rolex fin dal lontano 1924, che tutt’oggi rimane il suo partner più importante. A testimonianza di questa unione, stipulata direttamente con Wilsdorf in persona, vi lasciamo una piacevole pubblicità dell’epoca, che spiega meglio di noi il connubio.

Oggi, il gruppo di negozi Bucherer vanta numerosi brand orologieri per ogni fascia di prezzo, da Flick-Flack, Tissot e Rado, fino a A. Lange e Söhne, Audemars Piguet e Cartier. Di seguito possiamo ammirare due orologi “double signed” firmati Bucherer, entrambi cronografi in acciaio Rolex.

Fun fact: tempo fa, proprio Bucherer, ha proposto una serie di spot, tra cui quello sulla Regina Elisabetta, che trovate nel nostro articolo!

9. Türler

Fondata a Bienne (Svizzera) il 5 febbraio del 1883, per mano dei fratelli César Alexander e Jean Henri Türler, ha prodotto diversi esemplari con quadranti firmati.

La grande competenza, portò ben presto i fratelli a farsi conoscere nel panorama internazionale, presentando a Vienna le loro prime collezioni. Tuttavia la vera svolta avvenne nel 1907, quando Arnold Türler aprì il primo negozio, nella storica cornice di Paradeplatz, a Zurigo.

Fra gli innumerevoli uomini d’affari che hanno varcato la soglia del negozio, ricordiamo alcune figure storiche di rilievo, come: il Generale Montgomery e Sir Winston Churchill.

Il primo si fermò da Türler per far revisionare il proprio Longines, dal laboratorio d’assistenza. A lavoro ultimato, Montgomery scrisse una lettera ad Arnold, datata 24 febbraio 1946, nella quale manifestava la contentezza per il lavoro svolto sul proprio orologio.

Churchill, invece, inviò una lettera ad Arnold Türler, per ringraziarlo di un Atmos, ovvero un orologio da tavolo di marca Jaeger Le-Coultre.

Di seguito possiamo ammirare un Vacheron Constantin cronografo “double signed” con quadrante firmato Türler.

10. Antonio Cairelli

L’orologeria Cairelli, fondata nel 1932 da Antonio Cairelli, è una realtà che operò a Roma dall’inizio degli anni ’30 alla fine degli anni ’60. L’attività, oltre al negozio sito al numero 144 della centralissima Via del Corso, disponeva anche di un valido laboratorio di assistenza.

Nel corso degli anni il nome dell’orologeria Cairelli divenne celebre, tanto da riuscire a stringere un saldo rapporto con il Ministero della Difesa.
A tal proposito, durante la Seconda Guerra Mondiale, Cairelli fornì valide strumentazioni da cruscotto, ai mezzi del Regio Esercito, motivo che l’ha resa famosa oggigiorno.

Successivamente, negli anni 60, il Ministero della Difesa diede un nuovo incarico a Cairelli, ovvero quello di intermediario fra lui e le ditte svizzere, fornitrici di orologi per l’esercito.
Le due aziende, a cui l’Italia si rivolse per tale strumentazione, furono Universal Geneve e Zenith. Gli orologi forniti si presentavano identici a livello estetico, l’unica differenza risiedeva nella funzione retour en vol, di cui solo l’Universal era dotato.

Sul quadrante degli esemplari acquistati dal Ministero della Difesa, detti cronometri CP2, campeggia ancora oggi il nome A. Cairelli.

Di seguito possiamo ammirare alcuni esempi di orologi “double signed” firmati A. Cairelli, di cui il più celebre è sicuramente l’Universal Geneve con quadrante 24 ore.

11. Asprey

Asprey nasce nel 1781 a Mitcham (Inghilterra), per mano di William Asprey.

L’azienda, ben presto, si trasferì a Londra, più precisamente in New Bond Street, imponendosi nel mercato. Tali abilità furono riconosciute anche dalla Regina Vittoria in persona, la quale conferì ad Asprey il sigillo reale.

Vi è una ragione per cui, fra tutte le gioiellerie menzionate, Asprey occupa un posto davvero speciale.
Nella seconda metà del ‘900, il sultano dell’Oman Qaboos Bin Said Al Said, ordinò dei pezzi speciali a Rolex, usando come intermediario proprio Asprey.

Invece che sul quadrante, che presentava lo stemma dell’Oman, la firma di Asprey era apposta sul fondello esterno.

Tali orologi riportano quasi sempre sul quadrante il “khanjar” , ovvero l’emblema nazionale omanita ed erano destinati a funzionari particolarmente validi o amici intimi del sultano.

Oggi invece sono preziosi segnatempo da collezione, oggetto del desiderio di molti, che alle aste se li contendono, spingendo i prezzi alle stelle. Indubbiamente, fuori dalla speculazione, sono un vero piacere da avere al polso per estetica e storia.

Le firme americane

Fin qui ci siamo soffermati sulle gioiellerie europee. Adesso approdiamo nel continente americano, del quale andremo a scoprire le gioiellerie più storiche ed illustri.

Immaginate un’agiata coppia europea in vacanza in Venezuela negli anni 50, lui col panama lei con un lungo vestito di lino. Probabilmente le gioiellerie di Caracas saranno una tappa obbligata, forse per acquistare un ricordo di quella meravigliosa vacanza esotica. Una volta entrati nel negozio, possiamo immaginare quale sia l’oggetto scelto dall’uomo: uno stupendo cronografo Patek, perché no, con quadrante firmato dall’omonima gioielleria.

Tutto ciò per descrivervi il contesto nel quale queste gioiellerie operavano, interfacciandosi spesso con facoltosi turisti europei o nordamericani. Purtroppo, molte delle gioiellerie trattate in questo articolo risultano oggi scomparse, a causa dei tumulti politici che hanno scosso soprattutto il Sud America nei decenni passati.
Iniziamo il nostro percorso dal Nord America, per poi proseguire verso Sud.

12. Tiffany & Co.

Tiffany historic building

Fra tutte le gioiellerie, di cui abbiamo parlato e parleremo, Tiffany & Co rappresenta certamente la più famosa ed iconica. Fondata nel 1837 a New York, da Charles L. Tiffany e John B. Young, si dedica dapprima alla vendita di cancelleria, operando nello storico negozio di Broadway.

Nel 1848 Charles Tiffany viene ribattezzato “King of Diamonds”, a seguito dell’acquisto dei gioielli della corona francese. Tiffany costituisce una delle aziende americane più diffuse e proficue della storia, tanto che nel 1968 l’allora presidente Johnson commissionò la creazione del servizio di porcellane per la Casa Bianca. La perizia degli artigiani di Tiffany è stata impiegata anche in ambito sportivo, avendo creato i trofei per molte delle più note competizioni statunitensi, come il Super Bowl e gli Us Open.

Tiffany lega il suo nome anche all’omonimo diamante giallo, rinvenuto in Sud Africa, nel 1878, il quale con 287,2 carati costituisce uno dei più grandi diamanti conosciuti.

Tiffany yellow diamond

Oggi Tiffany & Co vanta una diffusione capillare in quasi tutte le nazioni, con punti vendita capaci di ricreare l’atmosfera del celeberrimo romanzo: “Colazione da Tiffany”. Il 25 Novembre 2019 rimarrà una data storica per il brand, in quanto segna l’acquisto di Tiffany da parte del colosso del lusso LVMH alla cifra record di 16,2 miliardi di euro.

Inoltre, nel corso della sua lunga attività, Tiffany è stata e rimane un punto di riferimento per tutti gli appassionati di alta orologeria. L’azienda risulta legata a doppio filo con due dei più importanti marchi del settore, ovvero Rolex e Patek Philippe. Infatti, nel corso del ‘900 Tiffany, attraverso il suo prestigio, ha contribuito in larga misura a diffondere i suddetti marchi in Nord-America, divenendone il principale distributore.

Particolarmente apprezzati sono i segnatempo che presentano la firma Tiffany sul quadrante. Ecco a voi alcuni esempi proprio di quadranti firmati Tiffany & Co, in particolare un Rolex Daytona 6241 ed un Patek Philippe Nautilus 3700.

Linz Brothers

Linz brothers

La storia della Linz riflette da vicino le vicende dell’omonima famiglia, composta da 5 fratelli.
Nel 1877 i due primogeniti Joseph ed Elias fondarono, a Denison, in Texas una piccola gioielleria. Negli anni a venire tutti i fratelli entrarono a far parte dell’attività che nel 1891, si trasferì a Dallas.

All’interno della società, ognuno dei fratelli rivestiva un ruolo ben preciso e fu proprio questo uno dei fattori chiave del successo della Linz Brothers, come fu rinominata nel 1907. L’attività di famiglia venne successivamente presa in mano dagli eredi, fino agli anni’80, quando la Linz fu rilevata dalla gioielleria Gordon, di Houston.

La stragrande maggioranza degli orologi, che recano la firma della Linz fanno capo a Rolex. Ecco a voi un Rolex 6090 ed un Rolex Daytona 6239 Paul Newman con quadranti firmati Linz.

Non hai riconosciuto il Daytona?! Corri a leggere la guida!

Joyeria Riviera

Joyeria Riviera
Il Nome Joyerìa Riviera è visibile in basso a sinistra sotto La Habana

Joyeria Riviera viene fondata nel 1943 a La Havana, per mano della famiglia Abislaiman.
Riviera nasce all’ombra della Cuervo y Sobrinos, celeberrima gioielleria nonché rivenditrice di tutti i marchi più importanti di orologeria e gioielleria. Tuttavia Riviera divenne ben presto nota per la cura con cui sceglieva gli orologi ed i gioielli da proporre al pubblico.

Purtroppo il clima euforico di Cuba fu bruscamente interrotto nel 1959, a causa della rivoluzione castrista.

A seguito di ciò tutte la attività furono confiscate, compresa quella della famiglia Abislaiman, che dovette trasferirsi a Puerto Rico. Nonostante ciò la famiglia non perse il suo spirito pioneristico e fondò una bottega, oggi gestita da Julio Abislaiman, rivenditore ufficiale Rolex e Patek Philippe.

La firma di Joyeria Riviera sul quadrante risulta tanto particolare quanto elegante. Come dimostrato da questi due Rolex vintage firmati Joyeria Riviera.

Serpico y Laino

Serpico y Laino

La storia della gioielleria Serpico y Laino è particolarmente importante per l’Italia. Si lega a doppio filo con il fenomeno migratorio, che coinvolse l’Italia nella prima metà del’900. Infatti, l’orafo Vicente (Vincenzo) Laino lasciò il suo paese natio della Basilicata, in cerca di fortuna oltreoceano, senza mezzi economici ma con il cuore gravido di speranza.

Poco dopo essere giunto in Venezuela, Vicente Laino incontra quello che sarebbe divenuto il suo socio in affari, ovvero Leopoldo Serpico. Anch’egli Italiano, si era stabilito a Caracas già da qualche anno e possedeva una bottega, nella quale vendeva e riparava gioielli. Leopoldo intuì subito il talento di Vicente nell’arte orafa e gli propose di diventare suo socio. Da questo sodalizio nasce la Serpico y Laino, destinata a diventare il punto di riferimento a Caracas per gli orologi ed i gioielli di lusso, fino al 1966, anno in cui la boutique chiude definitivamente a causa delle gravi condizioni politiche e sociali in cui versa il Venezuela.

La storia di Serpico y Laino è una storia stupenda di intraprendenza, perseveranza e amicizia che arricchisce la nostra passione. Per questo motivo abbiamo scritto un articolo interamente dedicato che vi invito vivamente a leggere cliccando qui –> Serpico Y Laino: Da Immigrati in Venezuela a Boutique Storica

Grazie al prestigio acquisito, Serpico y Laino poteva apporre la propria firma sui quadranti degli orologi svizzeri più prestigiosi. Ecco a voi qualche esempio di quadranti firmati Serpico y Laino. I due esemplari in fotografia sono un Patek Philippe Ref. 565 ed un Rolex GMT Master 6542, di cui trovate due articoli a riguardo cliccando i link!

Gondolo & Labouriau

Pocket watch Gondolo

Nel 1862 a Rio de Janeiro, nasce quello che sarebbe divenuto uno dei concessionari più importanti ed influenti della storia. Stiamo parlando del negozio Gondolo & Labouriau, il quale, ubicato nel cuore pulsante di Rio, proponeva oggetti di gran gusto, pensati per accontentare l’alta società brasiliana.

La Casa a cui Gondolo & Labouriau si legò in maniera indissolubile fu Patek Philippe, di cui, fino al 1927 fu il concessionario principale. Questo rapporto si tramutò in una delle più prolifiche relazioni nella storia dell’orologeria. Basti pensare che dal 1872 al 1927, Gondolo vendette un terzo dell’intera produzione di Patek Philippe!

Emblema indiscusso di questa relazione è il cronometro Gondolo di Patek Philippe, che fu oggetto di un’innovativa e ad oggi impensabile strategia di marketing attuata da Gondolo e Labouriau. La storia però è troppo complessa da inserire in questo (già lungo) articolo. Quindi eccovi il link per la storia completa del Gondolo di Patek Philippe e della Gondolo Gang.

L’ultimo orologio, ordinato dalla Gondolo alla Patek Philippe risale al 1927, prima che la gioielleria chiudesse definitivamente i battenti.
Oggi i cronometri Gondolo sono entrati nella leggenda ed i collezionisti dal palato più fine fanno a gara per contendersi queste magnifiche espressioni di eleganza e raffinatezza.

Freccero

Freccero old shop

Francisco Freccero ed Oscar Spangenberg fondano a Montevideo, nel 1868 la “Spangenberg y Freccero”. Inizia così una storia di eccellenza durata fino ai giorni nostri, nella quale si sono succedute generazioni di gioiellieri, che hanno importato in Uruguay gli oggetti più raffinati di ogni epoca storica.

In un primo momento il successo arrivò grazie ai gioielli, creati in-house da abili artigiani, i quali assemblavano pietre preziose con oro e platino. Tuttavia, ben presto Freccero iniziò ad importare dall’Europa articoli di lusso, come porcellane, argenteria ed orologi. Riguardo a questi ultimi Freccero è stato per lunghissimo tempo il riferimento, a Montevideo per l’orologeria svizzera, guadagnandosi un rapporto privilegiato con le case madri.

Grazie alla celebrità acquisita, Freccero aggiunse alla sua sede storica nella Ciudad Vieja di Montevideo altri due punti vendita, rispettivamente a Punta del Este ed a Punta Carretas.

Purtroppo nel 2015 lo storico punto vendita nella Ciudad Vieja chiude per sempre, per concentrarsi sugli altri due negozi sopracitati. Senonché a maggio 2019 anche gli altri due punti vendita cessano l’attività, ponendo fine ad una storia familiare durata più di 150 anni.

Oggi molti degli orologi double signed più quotati sono firmati da Freccero. Patek Philippe in primis.

Oltre a Patek Philippe, tante furono le marche che stipularono una fruttuosa collaborazione con Freccero, ad esempio, Universal Geneve, Iwc e Movado.

Casa Welsch

Casa Welsch Lima

Casa Welsch rappresenta un caso unico, fra le gioiellerie di cui abbiamo trattato fino ad ora.
Essa, infatti, non incarna il classico stereotipo di attività a conduzione famigliare ma rappresenta una sorta di grande magazzino, stile Harrods.
Alla fine dell’800, Wilmhelm Ehni, direttore della Geo Ehni & Co., durante un viaggio in Perù, decide di creare ciò che aveva fondato in Germania, ovvero un’attività disposta su più piani, dedita alla vendita di articoli di lusso.

Nel 1909 viene inaugurato l’edificio Casa Welsch, uno dei più lussuosi di tutta Lima, disposto su quattro piani. L’eco per l’apertura di Casa Welsch fu tale che all’inaugurazione accorsero tutti i notabili della città ed i giornali riportano la notizia.
Casa Welsch diventò ben presto un simbolo per la capitale peruviana ed il luogo in cui poter trovare gli oggetti più preziosi del momento. A tal proposito, nel 1921, in occasione del centenario della fondazione della Repubblica, il negozio fu premiato dal governo.

Patek 1463 casa welsch
Credits: Christie’s

Oltre agli articoli importati, Casa Welsch si avvaleva di esperti artigiani per realizzare gioielli da presentare al proprio pubblico. Inoltre nel 1939 Casa Welsch partecipò all’Esposizione Universale di New York, con un’enorme selezione di prodotti. Oggi Casa Welsch esercita ancora la sua attività a Lima, ma in un altro edificio e sotto un nome diverso, ovvero quello di “Cabuchon”.

Nonostante gli orologi con quadranti firmati da Casa Welsch risultino estremamente rari, abbiamo scovato per voi un esemplare eccezionale di Patek Philippe “Tasti Tondi”.

Joyeria Ricciardi

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